Capitolo 33

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Talia corse a perdifiato per i corridoi. Scese lungo le scalinate fino a raggiungere le prigioni sotterranee, fino ad allora non ci era state poche volte. Intravide due guardie girate di schiena. Si guardò attorno in cerca di un diversivo. Come se l'avesse letto nella mente, Korp da una finestrella apparì gracchiando e attirando l'attenzione degli uomini. Sorrise in direzione del corvo ringraziandolo mentalmente. Avanzò silenziosa. Arrivò alle spalle di uno mettendogli una mano sulla bocca e sgozzandolo. L'uomo gorgogliò accasciandosi a terra. L'altro soldato se ne accorse, Talia gli piantò il pugnale nella schiena facendolo crollare a carponi, prima che potesse difendersi sgozzò anche lui morendo in una pozza di sangue. Frugò nelle sue tasche cercando le chiavi. Digrignando frustata. Si avvicinò alla porta in ferro, notando vicino a una torcia accesa un gancio con appeso ciò che cercava. 

Raccolse le chiavi. Aprì la cella con uno scatto. L'ambiente e spoglio, l'unica fonte di luce proveniva da due finestrelle poste in alto. Un odore di muffa impregnava l'aria. 

Il suo cuore ebbe un tuffo al cuore appena notò le condizioni di salute dei tre pagani incatenati a delle grosse catene attaccate alle pareti. Rog e Floki avevano il viso ricoperto di lividi. Baldr era quello messo peggio, riportando numerose ferite e lividi lungo tutto il corpo, era certa che si erano accaniti maggiormente su di lui. I guerrieri appena la videro, la fissarono come se fosse un miraggio. 

-Cristiana, mi rimangio ciò che ho detto. Hai il coraggio di una Valchiria.- l'accolse Rog sputando a terra sangue. Talia si avvicinò a Baldr lanciandogli un'occhiata alle ferite. Cercò tra il mazzo di chiavi quella giusta.

-Sperò che lui sia messo peggio.- sussurrò dolorante l'uomo dagli occhi folli notando l'occhio livido e il labbro rotto della ragazza. 

Prima che Talia potesse rispondere si udirono dei passi lungo il corridoio. Lasciò le chiavi al guerriero, correndo a nascondersi dietro la porta aperta. Henry entrò a guardia alta brandendo la sua spada. Gettò un'occhiata ai pagani trovandoli legati come li aveva lasciati. 

Udì un fruscio e prima che potesse reagire una lama fredda gli accarezzò pericolosamente la giugulare. S'irrigidì.

-Non obbligarmi a farlo.- lo supplicò Talia premendo la lama alla sua gola. -Lascia la spada.- gli ordinò.

Henry annuì facendola cadere con un tintinnio. Alzò le mani in segno di resa. La ragazza lo spinse contro il muro. -Perché ci stai tradendo per loro?- domandò il soldato ferito nell'animo.

-Sono innocenti. Non meritano di morire.- spiegò lei. -A che punto siete?- domandò in lingua pagana.

-Abbiamo quasi finito.- la informò Floki liberandosi dalle catene. 

-Hanno assassinato il Re.- le ringhiò contro il cristiano.

Talia gli regalò un'occhiata gelida. -Il Principe lo ha ucciso.- rispose dura.

Henry negò con la testa. -Non posso lasciartelo fare, mi spiace.- con una mossa ribaltò la situazione facendo finire Talia contro la parete. La ragazza fece una smorfia dal dolore all'impatto con esso. Gli tirò una testata colpendo al naso. Il soldato arretrò di un passo sanguinando sul punto colpito, probabilmente glielo aveva rotto. La ragazza gli tirò un calcio al ginocchio facendolo cadere a terra carponi. 

Henry guardò la donna che amava avvertendo il suo cuore sgretolarsi in mille pezzi. -Stai tradendo il tuo popolo, il Lord, la tua famiglia. E me..- sussurrò ferito rifiutandosi di attaccarla o di torcerle anche un solo capello, l'amava troppo per farlo. 

-Sai, sognavo un futuro con te, pensavo di chiederti di sposarmi e creare una famiglia con te.- le confidò triste. 

Talia singhiozzò, sentendo come una voragine aprirsi nel petto. Anche una parte di lei avrebbe voluto. 

Il canto del CorvoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora