Capitolo 23

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-La strada è sbarrata!- gridò un soldato cristiano. Talia ordinò al cavallo di fermarsi tirando leggermente le briglie. 

-Dei tronchi bloccano il passaggio.- affermò un altro. Il Principe Leon annuì facendo un cenno ai suoi uomini. -Ci metteremo un po', ma è la via migliore da percorrere. Presto, muovetevi a sgombrare il passaggio.- ordinò smontando dal suo destriero. Gli uomini senza replicare si misero subito all'opera. 

Era una giornata fredda e umida, una leggera foschia circondava l'intero bosco. Un leggero venticello le scompigliò i capelli facendola rabbrividire. Udì Korp gracchiare. Punto lo sguardo tra gli alberi in cerca dell'amico pennuto. Un fruscio attirò la sua attenzione. Una sagoma maschile con quello che le parve un grosso cappello sul capo, era fermo a una cinquantina di passi da lei. Il viso dell'uomo era celato dal copricapo, impedendole così di vedere il suo viso. Udì nuovamente gracchiare. Poco dopo sentì dei sibili alla sua sinistra. Una freccia colpì alla testa il suo cavallo facendola ruzzolare a terra. Emise un rantolo dal dolore, le dolevano la schiena e le braccia. Puntò lo sguardo oltre al suo destriero, ormai morto, e vide un grosso numero di uomini sbucare da ogni lato della foresta brandendo grosse spade. Leggermente stordita dalla caduta, tentò di levarsi in piedi. Compì qualche passo mal fermo barcollando. Attorno a lei, in pochi attimi esplose il caos. Ovunque puntasse lo sguardo vedeva uomini lottare ferocemente, in una danza macabra e letale. 

-Incoccare...Puntare...- udì una voce gridare dal bosco. -Scoccare!- 

Prima che potesse reagire una pioggia di frecce piombò su di lei e i suoi compagni. Si chinò a terra facendosi da scudo con la carcassa del cavallo. Un ombra la coprì. 

Una freccia si conficcò a pochi centimetri dal suo viso, nello scudo di Baldr. Lui e Talia si scambiarono un lungo sguardo d'intesa. -Ragazzina, sei ferita?- le domandò gettando uno sguardo oltre allo scudo. La ragazza negò con la testa. L'uomo dagli occhi folli annuì. -Stammi vicino.- le mormorò facendo lampeggiare i suoi occhi blu. La ragazza obbedì.   

Baldr balzò in piedi. Con due falcate raggiunge un uomo che aveva appena ferito a morte un soldato cristiano. Parò due fendenti e colpì al fianco il suo avversario sorridendo vittorioso alla vista del suo sangue. Fece rotare la sua ascia, sbeffeggiandolo. L'uomo inferocito, in risposta balzò tentando un affondo, che per lui fu fatale, Baldr lo intercettò fracassandogli il cranio. L'uomo crollò gorgogliando ai piedi del vichingo, il pagano raccolse la spada dell'uomo. 

-Ragazzina, non mi interessa se per la tua gente non puoi combattere. Sai combattere, quindi fallo. - affermò lanciandole l'arma che Talia prese al volo, stupita dal gesto. Nessun uomo prima d'allora aveva compiuto un gesto del genere, in quanto donna tutti l'avevano sempre trattata come se fosse debole, da proteggere. O il pagano era completamente uscito di senno o forse riponeva in lei, più fiducia di quanto s'aspettasse.

-Rimani al mio fianco e non farti ammazzare.- le ordinò l'Uomo dagli Occhi Folli voltando lo sguardo sulla sua prossima vittima. Talia fissò Baldr meravigliata, sentendosi per la prima volta nella sua vita allo stesso livello di un uomo. Quella sensazione la rinvigorì nell'animo. Rapidamente raccolse il suo fagotto da viaggio dal cavallo morto. Se lo legò alla schiena. Dopodiché seguì il pagano coprendogli le spalle. La ragazza vide un uomo con un grosso taglio che gli  squarciava il viso correrle in contro brandendo una spada. Talia parò un colpo, stringendo i denti dallo sforzo, il suo avversario era più forte di quanto pensasse. Schivò un colpo, scivolando a terra. Rotolo su un fianco infilzando l'uomo, prima che potesse ripartire all'attacco. Il corpo senza vita crollò di spalle a terra. La ragazza si levò in piedi. Estrasse la spada dalla carne. Fissò disgustata la lama imbrattata di sangue, domandandosi da quando per lei era diventato così facile togliere la vita ad un'altra persona. 

Un'imprecazione pagana, catturò la sua attenzione. Due uomini stavano attaccando contemporaneamente Baldr. Il pagano, riusciva a tenere a bada entrambi, ma Talia era certa che per quanto fosse un guerriero straordinario, in realtà il migliore che avesse mai incontrato, non sarebbe comunque riuscito andare avanti per molto, presto la stanchezza l'avrebbe raggiunto. Corse nella sua direzione piantando la sua spada nel cuore di uno dei due uomini, che crollò davanti a lei. Dopo poco Baldr uccise anche l'altro. I due si scambiarono un lungo sguardo, carico di parole non dette, ma che entrambi capirono. A volte certi sguardi valgono più di mille parole.

L'uomo dagli occhi folli le porse una mano imbrattata di sangue, Talia la fissò accettandola. La presa dell'uomo era calda e forte, quel contatto così saldo fece sentire la ragazza al sicuro. Baldr schivando i corpi dei caduti la trascinò fuori dal campo di battaglia, spingendola tra la fitta vegetazione. Corsero a lungo fino a che non furono completamente da soli. Si fermarono, staccando il contatto le loro mani. Si presero degli attimi per riprendere fiato. -Grazie.- sussurrò la ragazza inspirando a fondo, tendando di regolarizzare il suo battito cardiaco. 

Baldr si passò una mano sulla fronte imbrattata di sangue, abbozzando un sorriso. -Ragazzina, sei in debito. Ti ho salvato il culo.

Talia lo fissò contrariata. -Siamo pari. Non ricordi?-

L'uomo scrollò le spalle. -Quello non conta.- borbottò superandola. 

La ragazza lo seguì. -Non credo proprio!-  

Baldr alzò gli occhi al cielo sbuffando. Dopo poco raggiunsero le sponde di un fiume. Si guardò attorno puntando lo sguardo verso sud. Aguzzò la vista indicando con un dito le figure di alcuni loro compagni. 

-Sono laggiù, presto raggiungiamoli!- esortò la ragazza ad allungare il passo.

Finalmente raggiunsero il resto del gruppo. Talia si sedette a bordo del fiume stremata. Gettò uno sguardo agli uomini individuando Rog e Flok tra di loro, ma la cosa che turbò la ragazza fu che tra di loro, non c'era traccia né Principe Leon né Henry. In realtà non tra di loro non c'era l'ombra di nessun cristiano a parte lei.

-Il resto del gruppo?- domandò ad alta voce attirando l'attenzione su di sè. Flok si scambiò uno sguardo d'intesa con Rog, che annuì in silenzio. Dopo attimi di silenzio Baldr prese parola.

-Il principe e il tuo fidanzatino sono stati fatti prigionieri.- le comunicò. Ignorò il nomignolo dell'amico e voltò lo sguardo al corso d'acqua annuendo tristemente. Sospirò pregando che Dio proteggesse l'amico. 

Si morse un labbro, reprimendo le lacrime che rischiavano di bagnarle il viso. Si portò le gambe al petto. Il suo sguardo cadde sulle mani sporche di sangue. Le strinse in un pugno provando una forse rabbia per quei ribelli. Colma d'ira desiderò di vederli soffrire. Indurì lo sguardo, pensando a Henry e all'affetto che provava per lui. Avrebbe fatto di tutto per riportarlo a casa. Non era pronta per perderlo.

Balzò in piedi asciugandosi le lacrime. Si avvicinò gli uomini determinata a raggiungere il suo obiettivo. Flok si grattò il pizzetto pensieroso. -C'è una cosa che mi è sembrata strana...-

Rog annuì interrompendo l'amico. -Ne stavamo discutendo prima. Quegli uomini erano un battaglione ben organizzato.- 

Baldr indurì la mascella. -Avete ragione. Ci hanno teso una trappola.- 

La ragazza aggrottò la fronte pensierosa. -Non ci sono soldati cristiani sopravvissuti?- domandò scrutando tutti i guerrieri pagani attorno a lei. Rog negò con la testa. -Li hanno uccisi tutti, tranne il Principe e Henry.-


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