La casa di Baldr era situata appena fuori dal villaggio. Dopo essere stati congedati da Jarl Olav, con la promessa che si sarebbero presentati alla festa, che si sarebbe tenuta alla sera; il guerriero e la cristiana si erano messi in viaggio per raggiungere la dimora.
Baldr aprì la porta della casa in legno invitando la ragazza ad entrare. Era di medie dimensioni, composta da un unico ambiente con un focolare posto al centro della stanza. Dietro ad alcuni tessuti c'era un letto matrimoniale con adagiate sopra numerose pellicce che fungevano da coperte. Affianco ad esso, c'era un piccolo cucinino e un tavolo con delle sedute.
-Non è all'altezza del tuo palazzo, ma potrai star qui finché vorrai.- mormorò l'uomo seguendola all'interno. Subito si prodigò ad accendere il fuoco per riscaldare l'ambiente.
-In realtà, lo preferisco.- ammise sincera la ragazza guardandosi attorno curiosando in giro, scoprendo il luogo che l'avrebbe ospitata per un lungo periodo.
Il vichingo ravvivò la fiamma abbozzando un sorriso. Dopodiché si levò in piedi, con estrema lentezza riconsegno la spada a Talia.
-E' pesante per il tuo fisico, hai bisogno di allenarti a combattere con essa.- le disse serio.
La ragazza annuì facendola ruotare con un polso. -Potresti allenarmi tu? Sei il migliore combattente che abbia mai visto.- domandò timida.
Baldr si leccò le labbra pensieroso. La fissò facendo lampeggiare gli occhi blu. -Affare fatto, ma a una condizione..- si fermò.
Talia aguzzò le orecchie incuriosita. -Quale?-
-Mi insegnerai la tua lingua.- concluse serio.
La ragazza si stupì dalla richiesta, mai si sarebbe immaginata una cosa del genere. Nonostante tutto accettò felice di poter ricambiare il favore.
-Lì c'è la tinozza, puoi farti un bagno. Vicino al letto troverai dei miei abiti per cambiarti. Non aprire a nessuno.- le disse serio prima di uscire, senza darle tempo di replicare. Talia sospirò abituata agli sbalzi d'umore dell'uomo.
Gli abiti dell'uomo le calzavano larghi abbracciandola e riscaldandola. Era seduta vicino al fuoco ad asciugarsi i capelli, con il calore della fiamma, quando finalmente Baldr rientrò con un grosso fagotto tra le braccia.
-Ho fatto un giro al mercato, spero che ti piacciano- le disse appoggiandoglielo al suo fianco. La ragazza lo aprì ritrovandosi alcuni abiti e un paio di calzoni con alcune casacche. L'uomo distolse lo sguardo da lei borbottando: -La Prescelta di Odino, non puoi girare per il villaggio con i miei vestiti.-
-Grazie.- sussurrò realmente grata per la gentilezza da lui compiuta.
-Ho fatto un giro e la voce della ragazza corvo si sta spargendo a macchia d'olio. Sono tutti ansiosi di conoscerti.- commentò dopo poco il guerriero alzando gli occhi al cielo infastidito.
Talia strabuzzò gli occhi. -Tutti?-
Baldr scrollò le spalle. -Sei una cristiana in terra straniera, è meglio che ti vedano così piuttosto che una minaccia.- le ricordò senza mezzi termini. La diretta interessata si ritrovò ad annuire ammettendo che il pagano non aveva tutti i torti. Doveva riuscire a guadagnarsi la loro fiducia.
L'uomo dagli occhi folli l'affianco, raccolse la spada di Henry posta vicino al focolare. Prese un fodero coprendo la lama affilata dell'arma. Guardò il suo lavoro soddisfatto. -Adesso va molto meglio.- affermò.
Talia lo scrutò meravigliata fissandolo come se avesse due teste. -Chi sei tu? Dov' è finito quello scorbutico di Baldr?- lo stuzzicò tentando di trattenere una risata.
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Il canto del Corvo
Historical FictionTalia è la serva di Elizabeth, figlia del Lord Robert. Orfana dall'età di tredici anni, presto ha dovuto imparare a cavarsela da sola. Forte e determinata, con il desiderio di trovare la sua indipendenza. Presto si scontrerà con la rigida mentalità...