Capitolo 19

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Baldr le accarezzò la schiena nuda, portando l'altro braccio dietro la testa. Alzò un angolo della bocca ammirando il soffitto. Talia appoggiato al suo petto muscoloso, gli sfiorò con la punta delle dita un addominale scolpito.

-Mi piace questa versione di te.- sussurrò. 

-Quando non sono impegnato a uccidere i miei nemici so anche io essere dolce e passionale.- sussurrò malizioso nel suo orecchio alludendo alla meravigliosa notte passata assieme. Talia arrossì imbarazzata. Baldr le lanciò un'occhiata maliziosa prima di agguantarle una natica. La ragazza sobbalzò dalla sorpresa. -Quella è mia.- esclamò divertita. 

Il guerriero le accarezzo il mento prima di regalarle un bacio rude. -Non più dopo questa notte.- le sussurrò con gli occhi luminosi.  Lo colpì giocosamente una spalla ridacchiando. Si schiarì la voce.

-Senti, ma dopo questa notte, cosa... beh siamo?- domandò incerta. Baldr si voltò completamente verso di lei. 

-Mi piacerebbe averti al mio fianco, come mia compagna e non intendo alleata. Mi piaci, ragazzina.-  disse lanciandole un'occhiata. Continuò. -Ti ho promesso la libertà, quindi non ti obbligherò a rimanere al mio fianco contro la tua volontà. E in parte me ne pento..- sussurrò l'ultima parte accarezzandole un labbro.

  -Perché?- domandò incuriosita.

Baldr fece lampeggiare i suoi occhi chiari. -Semplice. Non posso trattenerti in questo letto per sempre.- le disse sensuale lasciandole una lunga carezza lunga tutta la schiena. 

La ragazza rabbrividì di piacere sotto al suo tocco, avvertendo il suo stomaco in subbuglio. L'uomo dagli occhi folli era in grado di scatenargli una moltitudine di emozioni con un semplice tocco. 

-Idiota.- ridacchiò scuotendo la testa. -Comunque si, mi piacerebbe essere la tua compagna.- gli sussurrò sulle labbra, prima di baciarlo con passione. Sentì l'uomo sorridere sulle labbra per poi stringerla a sé. 

-Per la barba di Odino! Helga vieni a vedere, Baldr e Talia hanno fatto sesso!- esclamò una voce sorpresa, interrompendo così il loro momento intimo. 

Talia si coprì con le coperte arrossendo. Il guerriero al suo fianco sbuffò gettando un'occhiataccia a Flok. -E avremmo continuato se qualcuno non ci avesse interrotto.- borbottò a denti stretti. Il braccio di Helga apparì per un breve istante agguantando il braccio del suo compagno trascinandolo via. In lontananza si udì lei rimproverarlo. -..Non credo che vogliano avere del pubblico.- si udì la sua voce in lontananza.

Talia sprofondò tra le coperte rossa di vergogna. -Che imbarazzo.- mormorò. Baldr le scostò una coperta fissandola divertito. -Tranquilla, mi vendicherò per averci interrotto.- le rispose dopo averle lasciato un buffetto sulla guancia. Talia sprofondò nel letto godendosi la vista del meraviglioso corpo del vichingo vestirsi. -Ti aspetto di là.- le disse facendole l'occhiolino lasciandola sola.

Dopo essersi preparata uscì. Nella sala del trono, era posizionato un tavolo dove oltre al guerriero, Flok e Helga, c'era anche Sigurd che sorseggiava una bevanda con viso assonnato.

La ragazza li raggiunse sedendosi affianco a Baldr ritrovandosi Flok davanti a sé, che appena la vide assunse un'espressione maliziosa. Helga gli diede una gomitata, regalando un sorriso impacciato all'amica, che ricambiò mimandole un grazie. Rog entrò facendo sbattere le porte. 

Avanzò sedendosi scomposto affianco a lei. Talia addentò una mela squadrandolo. Sembrava aver passato la notte in bianco. 

-Sembra che anche qualcun altro questa notte non abbia chiuso occhio. Era brava?- domandò Flok. Lei e Baldr gli lanciarono un'occhiataccia. In risposta il diretto interessato grugnì, servendosi da bere. 

-Gli uomini sono tornati dalla ronda notturna, non hanno trovato quel bastardo. Tra un po' partirò anche io assieme agli altri.- affermò ignorando il commento di prima.

Baldr annuì pensieroso. Un trambusto li zittì. Un ragazzo e un vecchio entrarono spintonarsi. Il guerriero assunse un'espressione severa. Si alzò in piedi. Le lasciò una leggera carezza sulla spalla per poi allontanarsi e a parlare con i due in qualità di Jarl.

Helga le regalò un sorriso. Due serve si avvicinarono al tavolo sbarazzandolo dalla ciotole vuote. Talia fece per aiutarle, ma venne fermata da una di loro due. -Ci pensiamo noi.- le sussurrò leggermente impaurita, lanciando uno sguardo timoroso a Sigurd. La ragazza alzò le mani in segno di resa, lasciandole fare il suo lavoro. Non si sarebbe mai abituata ad avere della servitù. Ci era passata e sapeva benissimo cosa volesse dire valere nulla, allo stesso livello di un oggetto o animale. Con lo sguardo le seguì fino a quando non sparirono dietro a una porta. Scosse la testa. Le cose non sarebbero mai cambiate, ovunque andasse la società era strutturata in quel modo. 

Si alzò in piedi, afferrando un' altra mela. L'addentò. Sigurd le lanciò un'occhiata curiosa. Rog la imitò uscendo in fretta raggiungendo gli uomini che lo attendevano per la ronda. 

-Dove vai?- domandò Helga, notando il suo cambiò d'umore. 

-A recuperare le mie cose, la mia spada.- specificò abbozzando un sorriso.

-Ormai siete una cosa sola.- scherzò Flok accarezzando il braccio della compagna.-Baldr ne sarà geloso.- continuò facendole alzare gli occhi al cielo. 

Li salutò avviandosi verso l'uscita. Arrivò alla porta, puntò lo sguardo in cielo facendolo vagare tra i tetti del villaggio.

-Chi cerchi?- domandò Baldr al suo orecchio. Talia sobbalzò perdendosi un attimo sulle sue labbra. 

-Ah, eccolo!- esclamò. Fischiò. Si udì gracchiare in lontananza prima che Korp apparisse dietro una casa per planare tra le braccia della ragazza che sorrise coccolandolo. -Mi hai fatto preoccupare, sei sparito nel nulla.- gli sussurrò. Il guerriero le fissò con uno strano sorriso ad incorniciargli il bel viso. -Cosa c'è?- domandò lei.

-Nulla. Ci vediamo più tardi.- rispose lui scuotendo la testa mantenendo il sorriso. 

Talia proseguì per la sua strada. Appena arrivo a casa, prese la spada di Henry stringendola a sè.

Si cambiò d'abito, indossandone uno pulito. Per poi dedicarsi ai suoi capelli, acconciandoli alla perfezione. 

Camminava tra le vie, salutando di tanto in tanto ricambiava il saluto alcuni cittadini. Dei bambini si rincorsero, superandola. Sorrise alla loro spensieratezza. Poco più in là, Pesciolino sedeva su un barile a testa bassa, fissando le gambe a penzoloni. Si avvicinò al bambino.

-Ciao, non giochi con i tuoi coetanei?- domandò stranita di trovarlo tutto solo.

-Non vogliono giocare con me. Dicono che non vogliono giocare con i figli dei traditori.- borbottò sconsolato. Le si strinse il cuore udendo la cattiveria, quel bambino non meritava di subire gli errori che commetteva il padre. Si sedette al suo fianco, mettendogli una mano sulla spalla in senso di conforto. -Hanno ragione, nessuno mi vorrà mai bene. Sono solo, anche mio padre mi ha abbandonato.- continuò con voce sempre più triste. A Talia si strinse il cuore. 

-Non sanno quello che dicono. Sono degli stupidi. - affermò. Pesciolino sgranò gli occhi quando udì l'ultima parola. -Hai me, Baldr, Flok, Helga e perfino quel musone di Rog.- affermò strappando un piccolo sorriso per come aveva chiamato il temibile guerriero. Si alzò in piedi porgendogli una mano -Ti va di fare qualcosa di divertente assieme?- domandò con un sorriso.


Piccolo momento HOT!!! 

Forza, voglio i vostri commenti!!

Al prossimo capitolooo

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