Capitolo 26

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Talia non appena entrò nella stanza, si gettò sul letto beandosi della morbidezza delle coperta. Socchiuse gli occhi beata. 

Baldr le lanciò un'occhiata divertita, slacciandosi l'asia che portava alla vita.

-E' da quando ne ho ricordo, che sogno di dormire in un letto del genere.- commentò lei sprofondando nella morbidezza. 

-Sognavi solo di dormire, ragazzina?- la stuzzicò lui dandole le spalle iniziando a slacciarsi l'armatura di cuoio, dove c'era ricamato un grosso corvo all'altezza del petto. 

-Marito sporcaccione.- gli rispose divertita, facendo vagare il suo sguardo sulla sua schiena muscolosa.

Lui da dietro la spalla le regalò un'occhiolino divertito, che le fece alzare gli occhi divertita. Bussarono alla porta. I due si lanciarono un'occhiata stranita, prima che lui si avvicinasse ad aprirla.

Le due giovani serve non appena s'imbatterono nel suo fisico da guerriero, arrossirono vistosamente abbassando lo sguardo timide. Baldr si appoggiò allo stipite della porta sempre più divertito dalla loro reazione. I cristiani erano così pudici.

Talia si alzò sui gomiti dal letto. Sbuffò imprecando contro quell'idiota del marito e le sue stranezze vichinghe. Si levò in piedi decidendo di intervenire. Lo affiancò sorridendo con gentilezza alle due ragazze, sempre più rosse in viso a causa della nudità di Baldr. 

-Ci avete portato degli asciugamani. Vi ringrazio, ora potete andare.- le congedò in fretta mantenendo un sorriso cortese. Le due ragazze annuirono grate, prima di correre via.

Appena gli chiuse la porta, fulminò con lo sguardo il marito.

-Lo sai che i cristiani sono più pudici dei pagani. Per loro una donna dovrebbe vedere solo in intimità con il marito certe parti del corpo.- lo rimproverò.

-Almeno una volta nella vita, devono avere un assaggio di cosa sia un vero uomo.- le rispose sicuro scrollando le spalle. -E poi mi diverte vederle arrossire. Gelosa?- 

La ragazza gli gettò gli asciugamani contro al petto, superandolo. Lo guardò da dietro la spalla da testa ai piedi. -Ho visto di meglio.- commentò con un sorrisetto malizioso, facendogli poi un occhiolino provocante. 

Il guerriero la fissò duramente. -E' impossibile, donna! Sei forse cieca?- esclamò indignato.

-Preferisco Re Jotun.- lo stuzzicò ancora leccandosi le labbra divertita. Si sedette ad una poltrona, slegandosi la spada dalla schiena. 

-A parte me, OVVIAMENTE, hai un pessimo gusto in fatto di uomini.- commentò, spogliandosi e immergendosi nella vasca. Mise le mani a coppa annusando l'acqua ricca di aromi, storse il naso disgustato. -Puzza di rose e di altri fiori. Se rimango troppo immerso in quest'acqua rischio di perdere tutta la mia virilità.- borbottò indignato, con un dito scostò un petalo infastidito.

Per gli Dei rischiava di profumare come una donna!

Talia impegnata a controllare l'affilatura della sua spada, alzò gli occhi al cielo non appena udì le sue parole. -Come sei melodrammatico, un po' d'acqua profumata non ha mai ucciso nessuno.- 

-Capisco perché i cristiani sono così rammolliti.- borbottò lui.

-Almeno non puzzano come dei caproni.- rispose lei con un sorrisetto.

-Quello è il profumo dei veri uomini.- rispose lui prontamente.

-Per l'amor del cielo, Baldr fai questo bagno in tranquillità. Non minerà la tua virilità in alcun modo. Rimarrai sempre il solito vichingo brontolone.- esclamò lei divertita, tentando di trattenere una risata dal broncio del marito, che in quel momento le ricordava tanto un bambinone.

Il canto del CorvoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora