Talia, si appoggiò alla barca sospirando stanca. Socchiuse gli occhi, rilassando per un attimo i muscoli. Erano finalmente al sicuro.
Riaprì un occhio, fissando Elizabeth seduta vicino a lei che si guardava intimorita attorno a sè. Appena si erano ricongiunti con Baldr e il resto dei guerrieri, erano salpati in fretta diretti verso la Contea di Lord Robert.
La rossa si accarezzò il ventre maturo, guardando i grossi guerrieri impegnati a remare. Alcuni di loro, le lanciavano alcune occhiate curiose, che la mettevano in soggezione.
Talia come se le avesse letto il pensiero, parlò. -Nessuno di loro, tenterà di farti del male. Ora sei al sicuro.-
Henry le raggiunse con una borraccia di cuoio. La porse alla sua regina. -Sarai assetata.- mormorò gentile. Lei accettò con un sorriso sincero.
Baldr a prua dell'imbarcazione guardò la sua ragazzina, in compagnia dei suoi amici cristiani, rigirandosi tra le mani una corda imperscrutabile. Korp sulla sua spalla arruffò le penne gracchiando allegro. Rog era coricato lì vicino con gli occhi chiusi beandosi del dolce dondolio. Flok invece fissava l'acqua canticchiando una vecchia ballata sull'avventura di Thor contro il serpente Miðgarðsormr.
Elizabeth rabbrividì sotto lo sguardo blu del vichingo con il corvo sulla spalla. Il suo sguardo cadde per un attimo sul suo petto, dove era stato ricamato su di esso l'uccello.
-E' ora che mi spieghi un po' di cose, Talia!- esclamò ad un tratto lei voltandosi verso l'amica.
La ragazza abbozzo un sorriso, slacciandosi la spada dalla schiena e appoggiandola al suo fianco. -Forse hai ragione.- borbottò. Batte una mano al suo fianco invitando a sedere Henry.
-Una bella chiacchiera come ai vecchi tempi?- propose con un sorriso malinconico. Il soldato si sedette tra le due giovani donne sotto lo sguardo di Baldr che contrasse la mascella infastidito.
-Raccontami tutto.- la esortò la rossa.
Talia annuì per poi iniziare il suo lungo racconto. Le raccontò ogni cosa, dalla sua fuga fino a quel momento, senza tralasciare alcun dettaglio. Elizabeth ascoltò rapita dalle sue parole annuendo ogni tanto con fare pensieroso.
-Quindi, tu e Baldr siete sposati e per i pagani tu e lui siete stati scelti da Odino per guidarli contro il famoso Principe Sanguinario?- domandò cercando di far ordine nella sua testa.
Talia annuì. -Ovvero Leon.- aggiunse lei.
La rossa gettò un'occhiata curiosa a Baldr. -Beh posso dire che hai scelto bene.- si lasciò scappare commentando la bellezza dell'avvenente vichingo. Appena si rese conto della battuta, lanciò uno sguardo di scuse di Henry che abbassò lo sguardo a terra in silenzio.
La ragazza dai capelli corvini abbozzò un sorrisetto, ma notando il cambiamento d'umore dell'amico si schiarì la gola tentando di cambiare argomento. -Come va la gravidanza?- domandò curiosa.
Elizabeth si accarezzò il pancione facendo un sospiro. -Non manca molto al termine. Vorrei tanto che suo padre non fosse quel bastardo.- ammise con voce triste. -Forse sarei dovuta fuggire con te quel giorno.-
Talia appoggiò una mano sulla sua con uno sguardo lucido. -Hai fatto una scelta coraggiosa, non ti sei sottratta alle tue responsabilità. Non mi perdonerò mai per avervi abbandonato. Vi ho lasciato in balia di quel bastardo.- concluse mordendosi un labbro tentando di trattenendo le lacrime.
Henry e Elizabeth si lanciarono un'occhiata incerta. Lui le mise una mano sulla spalla in segno di conforto. -Non è colpa tua.- le disse sincero.
-Henry, ha ragione. Abbiamo scelto noi di restare. - affermò Elizabeth.
La ragazza fissò i lividi sul viso dell'amica provando un morsa al petto. -Non oso immaginare cosa tu abbia passato in questi mesi.- mormorò.
Il labbro di Elizabeth tremò, gli occhi le si riempirono di lacrime. -Non ne voglio parlare.- disse con la voce rotta guardando altrove. L'amica le si avvicinò anche lei tra le lacrime, senza aggiungere altro l'abbraccio confortandola.
-E' tutto finito. Ora sei libera da quel mostro.- gli sussurrò tra i capelli, lasciandola sfogare tra le sue braccia. Lei e Henry si scambiarono un'occhiata triste. -Non sei sola. Ci siamo qui io e Henry a proteggerti. Ora che ci siamo ritrovati non ci lasceremo più.- mormorò.
Elizabeth si staccò asciugandosi le lacrime. Inspirò a fondo tentando di darsi un contegno.
-Voglio la sua testa.- affermò duramente. -Voglio vendicarmi per tutto ciò che ha fatto a me e al mio Regno.-
Talia si inginocchiò davanti a lei con espressione seria. -Fino a quando avrò fiato in gola, combatterò per avere la testa di quel bastardo.- si alzò in piedi e con voce dura continuò. -Posso giurarti che questa volta non gli sfigurerò solo il viso.-
Il suo tono di voce e la sua espressione fecero rabbrividire i due cristiani.
-La vecchia Talia non l'avrebbe mai detto.- affermò con un sorriso malinconico Henry.
La ragazza scrollò le spalle con indifferenza. -La vecchia Talia sarebbe già morta da un pezzo.- constatò, prima di congedarsi con un sorriso e raggiungere il marito che appena lo raggiunse abbozzò un sorrisetto giocherellando con una mela.
-Qualsiasi cosa tu gli abbia detto, mi è piaciuta la sue espressione da cane abbandonato.- commentò con un sorrisetto divertito. Lei alzò gli occhi al cielo sedendosi al suo fianco.
-Non chiamarlo così, non ha fatto nulla di male.- tentò di difenderlo.
-Non provare pena per quel pesce lesso, che sogna di avere ciò che non può avere.- la stuzzicò. Estrasse un coltello per poi lanciarlo con un mano e recuperarlo. Iniziò a tagliare la mela.
-E chi te lo dice che non può ottenerla?- domandò Talia con un sorrisetto di sfida provocandolo.
Baldr serrò la mascella in una linea dura, gettandole un'occhiataccia. -Semplice sei di mia proprietà.- borbottò sicuro gesticolando con il coltello.
Lei alzò un sopracciglio squadrandolo. -Vichingo. Neanche nei tuoi sogni più selvaggi.- gli sussurrò testarda avvicinandosi pericolosamente al viso di lui. Baldr si leccò le labbra facendo lampeggiare il suo sguardo con malizia. Le loro labbra si sfiorarono con delicatezza.
-Per la barba di Odino! Smettetela di amoreggiare al mio fianco! Sto cercando di dormire.- borbottò contrariato Rog, aprendo unicamente un occhio infastidito, interrompendo così il loro momento.
Flok s'intromise allegro. -Lasciate perdere Orso Bruno. E' nervoso, perché non vede una donna dalla creazione di Midhgard, il regno degli uomini.- commentò ad alta voce schivando con agilità la mano del grosso vichingo che tentò di agguantarlo infastidito.
Talia si portò una mano alla bocca tentando di soffocare una risata, Baldr al suo fianco fissò divertito i suoi amici scuotendo la testa. Erano incorreggibili.
Flok balzò tra i due sedendosi tra loro con fare invadente. -Parliamo di cose serie, quando sfornate dei piccoli Principi Splendenti?- domandò allegro.
La ragazza per poco non si strozzò nella sua stessa saliva. Baldr alzò un angolo della bocca gettando un'occhiataccia al suo amico. -Se qualcuno non ci interrompesse sul più bello, volentieri...- borbottò alzando gli occhi al cielo.
Flok scosse la testa con fare affranto. Si allungò battendo una pacca sulla gamba di Rog.
-Orso cattivo. Devi smetterla di interromperli! Voglio diventare zio!- lo sgridò per poi ridacchiare da solo.
Talia e Baldr si lanciarono un'occhiata prima di scuotere la testa divertiti dalla follia del loro amico.
Ecco il nuovo capitolo!!
Come sempre mi scuso degli errori.
Vi lascio, un saluto e a domani
STAI LEGGENDO
Il canto del Corvo
Historical FictionTalia è la serva di Elizabeth, figlia del Lord Robert. Orfana dall'età di tredici anni, presto ha dovuto imparare a cavarsela da sola. Forte e determinata, con il desiderio di trovare la sua indipendenza. Presto si scontrerà con la rigida mentalità...