Capitolo 29

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Elizabeth e Talia, dopo avere mangiato la torta di mele, avevano deciso di andare a far una passeggiata per il giardino interno del palazzo. Svoltarono in un corridoio nei pressi degli antiche terme di epoca romana. Notarono la Capo Governante, Bernadette, una donna dai lineamenti affilati e dai capelli grigi, una signora burbera dall'aria seria discutere con due serve. 

-Entrate o giuro che vi faccio finire in mezzo alla strada! Decido io quali sono i vostri compiti, non potete sottrarvi al mio volere.- sgridò furiosa le poveretta. La donna non era certa famosa per il suo carattere cordiale. 

Elizabeth si avvicinò cercando di sedare il brusio. -Cosa sta accadendo qui?- domandò. Bernadette, appena udì la voce della sua Signora si affrettò a fare un inchino. -Mia Signora, queste due serve.- le indicò incenerendole con lo sguardo sprezzante. -Non vogliono collaborare.-

Una della due, una ragazzina sui quattordici anni dai lineamenti ancora infantili si gettò ai piedi della figlia del Lord supplicandola. -Mia Signora, la prego, sono dei barbari! Ci terrorizzano, ho sentito delle storie orribili sul loro conto.- singhiozzò. Elizabeth le accarezzò dolcemente il capo confortandola. Si voltò verso Talia supplicandola con lo sguardo verde smeraldo. La ragazza annuì sconfortata intuendo la richiesta della figlia del Lord. 

Quegli idioti.

-Lo farò io.- si propose rassegnata. -Mettetemi su quel carrello tutto l'occorrente. Mi occuperò io di loro.- 

Le due serve la fissarono grate, prodigandosi subito a riempire il carrello di legno ringraziandola. Bernadette, le lanciò un'occhiataccia, ma annuì arrendendosi al volere della sua Signora.  

Talia salutò Elizabeth con un inchino, dopodiché si avvicinò al carrello spingendolo oltre la porta. 

La porta dietro di lei si rinchiuse in un tonfo. Il vapore dovuto dall'acqua calda tarmale annebbiava la grossa stanza di pietra. Delle antiche incisioni raffiguranti gli antichi Dei romani decoravano le pareti rendendo l'atmosfera suggestiva. Talia fermò il carrello prendendo delle pezze di tessuto, voltandosi verso i tre pagani che la guardavano divertiti dentro l'acqua. 

-Sei venuta per unirti a noi?- gli domandò malizioso Baldr, provocando le risate di Flok e Rog.

La ragazza li fissò furiosa. -Voi tre, brutti bifolchi. Cosa avete combinato?- si portò le mani attorno ai fianchi rimproverandoli come se fossero dei bambini. I tre si scambiarono un'occhiata colpevole. -E' colpa sua.- borbottò Flok indicando Rog. Quest'ultimo lo fulminò con lo sguardo.

Talia continuò: -Avete terrorizzato quelle poverette!- borbottò lanciando addosso il pezzo di stoffa contro gli uomini. La ragazza colpì sul voltò Baldr, sorrise vedendo la sua espressione infastidita.  Si sedette contro un gradino lungo la parete incrociando le braccia al petto. 

-Per colpa vostra, devo lavorare pure nelle mie ore di riposo.- borbottò sconsolata assumendo un'espressione buffa. Iniziò a giocare con una ciocca della sua acconciatura. Sentì muovere l'acqua. Inspirò a fondo, imponendosi di darsi una calmata. 

-Potrei avere da bere?- domandò Baldr placidamente appoggiato al bordo della piscina.

-Prenditela.- borbottò in risposta Talia. 

Il pagano la squadrò da testa ai piedi leccandosi le labbra. -Nessun problema.- affermò e facendo leva con le braccia uscendo dalla vasca. I muscoli guizzarono dalla tensione. Talia quasi si strozzò strabuzzando gli occhi, quando lo vide uscire completamente nudo dall'acqua. Balzò in piedi dandogli le spalle, verso il carrello. Rossa in viso urlacchiò: -Oddio sei nudo! Rimani dove sei.-  Si morse un labbro cercando di eliminare dalla mente l'immagine integrale del corpo tonico del guerriero, ma sfortunatamente per lei si era stampata in modo indelebile. 

Rog e Flok risero di gusto alla sua reazione.

-Tranquilla, mi servo da solo.- le sussurrò all'orecchio con voce roca alle sue spalle. La ragazza sentì il petto dell'uomo aderire contro la sua schiena. Avvampò ulteriormente. Baldr prese un acino d'uva, se lo porto alla bocca masticandolo con lentezza. Si leccò le labbra guardandola felino. 

-Ti preferisco con i calzoni.- commentò senza pudore.

Talia ispirò a fondo, imponendosi di non rispondere alla provocazione. Gli puntò un dito al petto scolpito. -Vai in acqua! Vi servo io!- con un dito indicò la piscina, dove gli altri due pagani si godevano il teatrino ridacchiando. Baldr alzò le mani in segno di resa indietreggiando di un passo da lei. Entrò in acqua con lentezza. Alla ragazza cadde l'occhio sulla schiena muscolosa e al suo di dietro. Arrossì borbottando esasperata nella sua lingua: -Dio, non posso farcela.- 

Prese tre coppe e una caraffa di vino. Dopo essersi accertata che i tre fossero completamente immersi nell'acqua. Compì un giro servendo i tra uomini, offrì loro anche della frutta che accettarono volentieri. Udì bussare. Da una porta entrò una delle serve di prima, una ragazza mora dai profondi occhi scuri. Lanciò un'occhiata intimorita alla vasca dove si stavano rilassando i tre guerrieri. Rog notando il suo sguardo, le mimò un bacio sorridendole malizioso. La poverina per poco non svenne sulla porta. Talia scosse la testa, borbottando qualcosa nella sua lingua. Si avvicinò alla serva. -I loro abiti.- quest'ultima le mormorò tremante.

Talia prese le vesta sorridendole cortese. -Grazie. Puoi andare.- le sussurrò conscia del disagio che in quel momento stava provando. La serva annuì grata dileguandosi velocemente dalla stanza. In un angolo della sala appoggiò  il fagotto. Probabilmente era quasi l'unica persona delle Contea che non provava più timore per quei guerrieri, non dopo tutto quello che avevano passato insieme. 

Si avvicinò al vassoio mangiando un po' di uva, in attesa che finissero il loro bagno ristoratore. 

Baldr tentò di uscire dalla vasca, ma venne fermato dalla ragazza. -Fermati, dove stai andando?- gli domandò allarmata all'idea di rivederlo in tutta la sua nudità.

-Vorrei uscire?- rispose confuso.

-Aspetta!- Talia si voltò verso il tavolino prendendo un grosso asciugamano. Glielo porse, subito si voltò avvertendo calore alle guance. Dopo di loro, seguirono Flok e Rog, ripeté le stesse azioni stando attenta di non vedere troppa pelle scoperta.

-Puoi girarti.- la informò Flok ghignando.

-Cristiana, scommetto che non hai mai visto un uomo nudo nella tua vita.- la stuzzicò Rog, legandosi in vita un asciugamano alla vita. Il pagano su un pettorale aveva raffigurato tatuaggio raffigurante quello che le parve un orso e su un braccio aveva delle rune che formavano un cerchio simile ad uno scudo. Baldr oltre ai tatuaggi ai lati della testa ne aveva uno sulla schiena, pieno di ghirigori e rune che partivano dalla base del collo per poi espandersi sulla schiena. Flok era l'unico che non aveva disegni sparsi per il corpo.  

Talia ignorò il commento mordendosi la lingua. -Questi sono i vostri abiti. Cambiatevi.- gli ordinò lanciandogli addosso con poca grazia.

Una volta pronti, la ragazza si voltò stupendosi di quanto gli abiti stessero bene addosso ai tre uomini. Le parve strano vederli con gli abiti cristiani, così diversi da come era abituati a vederli. Sarebbero potuti quasi passare per dei cristiani, se non avessero avuto le acconciature e i tatuaggi tipici della loro coltura. La ragazza annuì soddisfatta, con un cenno li guidò fuori.


-4 Capitoli alla fine!!

Sto già facendo il conto alla rovescia, al prossimo capitolo.


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