Baldr aveva mandato due suoi uomini in perlustrazione. In attesa del loro ritorno, si era messo sulla riva del fiume a discutere sulla prossima strategia da adottare. Gli occhi blu erano puntati sull'acqua limpida, ogni tanto lanciava dei sassolini ascoltando le parole dei suoi fedeli compagni Rog e Flok. Quest'ultimi per la prima volta da quando si conoscevano concordavano sulla strategia da adottare: uccidere e razziare quei cristiani.
Talia si era allontanata di qualche metro dal gruppo di uomini. China a riva del corso d'acqua sfregava con forza le mani imbrattate di sangue secco non suo. Rivivendo lo scontro e la ferocità del momento, si domandò come da semplice serva fosse finita in mezzo alla guerra prima tra pagani e cristiani, e ora contro quei ribelli. Si gettò l'acqua in viso lavando via lo sporco. Rabbrividì al contatto.
Gettò un'occhiata furtiva attorno a sé. Si era posizionata dietro ad un grosso masso, abbastanza grande da essere nascosta agli occhi dei pagani, ma allo stesso tempo abbastanza vicina in caso di pericolo. Aprì il fagotto da viaggio che aveva recuperato dal suo cavallo. Si rattristò ripensando all'orribile fine che aveva fatto quel povero animale. L'ennesima vittima innocente.
Si concentrò sul contenuto del piccolo bagaglio. Accarezzò il tessuto della casacca ordinatamente piegata, la prese assieme ai pantaloni da cavallerizza. Al fondo c'era la lama che aveva rubato ai pagani durante la sua fuga. Nonostante non fosse passato molto tempo da quell'episodio, le parve fosse passata un'eternità. Sfilò il pugnale, controllando con un polpastrello che fosse abbastanza affilato. Dopodiché lo posò.
Si alzò in piedi, lanciando uno sguardo incerto attorno a sé, si sfilò delicatamente il vestito rimanendo in sottoveste. Si cambiò in fretta, indossando i calzoni e la casacca. Una volta cambiata si legò alla vita il pugnale. Si lisciò gli abiti sentendosi più libera nei movimenti. Era certa che presto le sarebbero state utili.
-Quel pugnale è mio.- borbottò una voce maschile alle sue spalle. -Ha la runa di Odino incisa sul manico.-
Talia si voltò verso Baldr avvampando all'idea che lui avesse potuto vedere le sue grazie. Come se il vichingo l'avesse letto nel pensiero continuò: -Tranquilla non ho visto nulla.- le regalò un occhiolino malizioso. La ragazza arrossì ulteriormente. Si schiarì la voce cercando di darsi un contegno. -Odino?- domandò lei cambiando discorso.
L'uomo dagli occhi folli annuì. -E' il padre di tutti gli Dei. Odino è il signore della sapienza, conoscitore delle essenze più antiche e profonde. Egli conosce per primo tutte le arti, noi uomini le abbiamo apprese da lui.- spiegò.
Korp si posò sulla spalla di Talia, con il becco arruffò i suoi capelli facendole il solletico. Baldr fissò il volatile abbozzando un sorriso. -Huginn e Muninn, sono i due corvi di Odino e viaggiano per il mondo portando notizie e informazioni al loro padrone.-
La ragazza fissò ammirata il corvo. -Raggiungiamo gli altri. Dobbiamo preparaci al raggiunge quei ribelli.- cambiò di punto in bianco discorso voltandole le spalle e facendole strada.
Talia lo seguì, ormai abituata al comportamento bizzarro del pagano. -Mi sfugge il perché il Lord e il Re abbiano posto così fiducia in voi, in fin dei conti potreste attaccarci da un momento all'altro...- diede voce ai suoi pensieri che la tormentavano da un po' di tempo.
Baldr le lanciò un'occhiata da dietro alla sua spalla. -Il Lord e io abbiamo una cosa in comune, entrambi siamo uomini di valore e manteniamo le promesse fatte. Uccidere quei ribelli, riempirà le mie tasche d'oro e argento, ed infine mi verrà donata anche della terra fertile. Capisci quanto questa piccola alleanza sia vantaggiosa per le mie tasche e gente, ladra di pugnali?- la stuzzicò. Talia sbuffò infastidita dal soprannome, con poca grazia si slacciò dalla vita il pugnale per gettarglielo contro al petto. -Ecco il tuo stupido pugnale.- borbottò superandolo per raggiungere Flok e Rog. Appena la vide il druido ridacchiò allegro.
STAI LEGGENDO
Il canto del Corvo
Historical FictionTalia è la serva di Elizabeth, figlia del Lord Robert. Orfana dall'età di tredici anni, presto ha dovuto imparare a cavarsela da sola. Forte e determinata, con il desiderio di trovare la sua indipendenza. Presto si scontrerà con la rigida mentalità...