Capitolo 38

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La mattina era arrivata. Un timido sole splendeva nel cielo, accompagnato da una leggera brezza che preannunciava l'arrivo della stagione fredda. Baldr, si era levato all'alba, lasciando dormire la sua compagna nel loro giaciglio. Si era subito metto all'opera per completare delle faccende da "Jarl". Si leccò le labbra, fissando in un angolo della strada la porta di accesso della servitù della sua dimora. Era appoggiato contro ad una parete di legno scrutando con gli occhi luminosi la sua gente andare e venire. Alzò un angolo della bocca, fissando Torvi entrare con sguardo allarmato dentro l'edificio, dietro di lei Sigurd leggermente traballante la seguì dentro. Si staccò dal muro, avanzando deciso. Quel povero illuso era appena entrato nella tana del lupo. Era l'ora dei conti. Spalancò la porta. Fece una smorfia non appena vide Torvi bloccata contro il muro terrorizzata tra le grinfie dell'uomo. Baldr con uno scatto veloce lo agguantò scagliandolo contro la parete stringendogli il braccio contro la gola. 

-Torvi, puoi andare.- le disse cauto lanciandole un'occhiata accertandosi che stesse bene. La serva si asciugò le lacrime. Singhiozzò per poi fare un cenno con il capo e fuggire da lì. Appena la porte si richiuse dietro di lei, Baldr puntò lo sguardo minaccioso contro suo fratello. 

-Dimmi un po' fratellino. Non riesci più a sedurre le donne? - gli ringhiò contro facendo più pressione contro di lui. -Spiegami per quale fottuto motivo, ti sei messo a prenderle contro la loro volontà.- Sigurd boccheggiò tentando di liberarsi. -Per gli Dei, sei pure ubriaco.- constato disgustato mollandolo di scatto facendolo accasciare a terra.

-E' solo una schiava.- rispose il più giovane. 

-Non mi interessa. Sei meglio che non amo queste cose. Soprattutto al mio villaggio.- Lo Jarl strinse i pugni furioso. -Credevi forse che non me ne sei accorto, di che diamine stavi facendo? Ho chiuso un occhio la prima volta, ma toccando la mia compagna hai proprio esagerato, fratellino.- lo agguantò dalla casacca e lo spinse con forza contro la parete tentando di trattenere la sua rabbia.

Sigurd fece un smorfia dal dolore quando la sua testa batté contro il muro. -Che vuoi fare, vuoi punirmi per aver toccato una schiava?- gli domandò con tono di sfida, sapendo che la legge fosse dalla sua parte.

-Sono stufo di dover rimediare ai tuoi casini. Cresci per una buona volta e smettila di fare idiozie.- 

Il minore si liberò con uno strattone dalla sua presa. -Dimenticavo che parlavo con Baldr, l'uomo giusto e perfetto. Tutti lo amano, tutti lo lodano. Tutte le donne gli cadono ai tuoi piedi. Tu non hai idea di come sia stato crescere sotto la sua ombra. Qualsiasi cosa facessi, non era ai livelli dell'abile Baldr. A causa tua, sono sempre stato invisibile.- gridò. Gli puntò un dito contro, riversandogli contro tutto il risentimento e gelosia che aveva dovuto trattenere nel corso di quegli anni. -Ti odio, così tanto. Con te è sempre stata una competizione, ovviamente dove tu vincevi sempre. Non hai idea di cosa abbia dovuto passare, perfino l'unica donna che abbia mai amato ha preferito TE a me.- 

Baldr ascoltò impassibile tutte le parole velenose che gli sputò contro velenoso. -Gheta?- domandò alzando un angolo della bocca. Come aveva previsto, Sigurd annuì tristemente. Strinse i pugni, quella donna portava solo guai. 

-Mi spiace, ma questo non giustifica ciò che hai fatto.- affermò duramente. Il fratello esplose, gli sferrò un pugno che lo colpì su una guancia. Baldr con un ringhiò contrattaccò furioso. Lo colpì al viso anche lui, schivò un gancio destro. Sferrò un potente colpo alla bocca dello stomaco del fratello facendolo boccheggiare. Gli agguantò un braccio girandoglielo e spingendolo con forza contro il muro.

-Guai a te, se osi ancora anche solo ad avvicinarti o minacciare la mia donna, o giuro sugli Dei che ti ucciderò.- gli ringhiò contro un orecchio furioso. -E smettila di diffondere delle notizie false su di lei e me. Credi che non avrei scoperto di ciò che andavi a dire in giro? Dovrei giustiziarti per alto tradimento, Fratellino.- sussurrò freddamente marcando l'ultima parola. -Mi chiedo quale razza di fratello trama contro il suo.- Lo mollò di scatto spingendolo a terra. 

Il canto del CorvoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora