Talia appena riconobbe l'insenatura a lei così famigliare, balzò in piedi avvertendo il cuore accelerarle al petto. Sorrise stringendo il fagotto al petto. Gli uomini remavano decisi.
Presto intravide il piccolo porto e i tetti delle case in legno. Si morse una labbro trattenendo le lacrime. Era a casa. Notò che al molo erano attraccate delle barche dagli stendardi differenti da loro. Altri Jarl era giunti prima di loro.
Il Sommo appoggiandosi al bastone le disse: -Il Re ha mantenuto la sua promessa. E' un uomo di parola.- Lei annuì fissando la costa farsi sempre più vicina. Il cielo era nuvoloso e grigio.
-C'è una cosa che non ti ho ancora domandato. Ero abbastanza vicina al mio villaggio, perché mi hai portato fino alle terre del Re?- domandò.
Il vecchio ridacchiò. -Per due semplici motivi: ero di fretta, perché dovevo essere nelle Terre del Re da giorni.- Talia gli lanciò un'occhiataccia. Non le pareva molto sensata come motivazione. Lui continuò con la sua spiegazione. -Inoltre, le Norne avevano tessuto così il tuo destino.- concluse con tono ovvio.
La ragazza sbuffò. -Sarà come dici vecchio, ma continuò a pensare che sarebbe stato meglio riportarmi subito da Baldr.- commentò. Il Sommo si allontanò borbottando su quanto lei non capisse il volere degli Dei.
Prima che attraccassero, Re Jotun l'affiancò. -Pronta a vedere la tua nemesi?- domandò con un sorrisetto.
-Non attendo altro.- rispose alzando la testa fiera.
-Sappi che voglio assistere, quando la prenderai a calci. Voglio essere in prima fila.-
Talia gli lanciò un'occhiata divertita annuendo, proprio in quel momento approdarono. Molta gente si era radunata lì attorno curiosa di vedere il celebre Re. L'uomo scese indossando un sorriso smagliante, con fare galante porse una mano alla ragazza aiutandola a scendere dall'imbarcazione. Appena mise piede sulla terra ferma, non appena si abbassò il cappuccio che l'aveva aiutata a ripararsi dal gelido vento marino, attorno a lei la gente si ammutolì. L'intero villaggio trattenne il fiato, come se avessero appena visto un fantasma.
Il Re con un cenno del capo la invitò a proseguire. -Dopo di te.- le mormorò.
La ragazza inspirò a fondo, proseguendo a testa alta.
In fin dei conti, era la Favorita di Odino, no? Doveva mostrarsi degna di quel nome.
Cammino fieramente guidando il Re e il Sommo Sacerdote fino alla dimora dello Jarl. Il suo cuore sussultò all'idea di rivedere il suo vichingo. Le era mancato così tanto.
La folla li seguì bisbigliando, incuriositi di vedere la scena dell'incontro tra lo Jarl e la Favorita.
Flok, sedeva al tavolo assieme a Helga, Rog e Baldr.
-Secondo me, è più facile cacciare un alce rispetto a una lepre. Loro sono piccole e scaltre.- commentò serio bevendo del sidro. La sua compagna si accarezzò il ventre leggermente pronunciato.
-Dici così perché non riesci mai a prenderle.- lo stuzzico divertita facendo ridacchiare Rog. Baldr, in quel momento sedeva con loro fissando un punto indefinito della stanza assorto tra i suoi pensieri. Korp appoggiato sulla sua spalla si mosse frenetico. Lo Jarl lo fissò domandandosi cosa gli prendesse, contemporaneamente si aprì il grosso portone . Re Jotun entrò accompagnato dal vecchio Sommo.
-Ma che ...- non riuscì a terminare la frase, quando il corvo gracchiò spiccando il volo. Planò cantando sulle loro teste. Superò il Re e il vecchio appoggiandosi con delicatezza sulla spalla della sua padrona.
STAI LEGGENDO
Il canto del Corvo
Historical FictionTalia è la serva di Elizabeth, figlia del Lord Robert. Orfana dall'età di tredici anni, presto ha dovuto imparare a cavarsela da sola. Forte e determinata, con il desiderio di trovare la sua indipendenza. Presto si scontrerà con la rigida mentalità...