Capitolo 19

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Talia si sistemò la spada legata sulla sua spalla. Lanciò una breve occhiata al resto dei suoi amici parlottare tra loro sugli ultimi dettagli dell'imminente scontro. Ognuno di loro aveva delle linee dipinte bianche dipinte sul volto, rendendoli ancora più temibili nell'aspetto. Stavano marciando da ore, per raggiungere Leon che li attendeva in una pianura vicino alla sua città, con l'esercito che era riuscito a riunire grazie ai suoi accordi. 

Erano quasi arrivati quando, Baldr le si avvicinò. La trattenne da un gomito facendola fermare. La fissò serio con il suo sguardo luminoso. 

-Fai attenzione.- le sussurrò, per poi lasciarle un delicato bacio sulle labbra. Lei socchiuse gli occhi assaporando quel piccolo momento di tenerezza. -Ci vediamo più tardi ragazzina, intesi?- le mormorò contro le labbra. 

Lei annuì mordendosi un labbro con il cuore che le balzava al petto, lo scontro non era ancora iniziato, ma già sentiva l'adrenalina scorrerle nelle vene.

Il guerriero lanciò uno sguardo penetrante a Henry, che si era fermato a qualche passo dietro di loro, distogliendo lo sguardo da loro. Baldr gli si avvicinò con uno sguardo glaciale, arrivò a pochi centimetri dal suo viso. 

-Se dovesse succederle qualcosa, me la prenderò con te.- affermò con il suo forte accento nordico. 

-Non hai da temere, pagano.- rispose serio il soldato cristiano gonfiando il petto. Si scambiarono ancora qualche sguardo fulminante, prima che Baldr si allontanasse da lui. Si voltò verso la sua ragazzina, l'agguantò da un fianco spingendola contro di lui e rubandole poi un bacio ricco di passione e soprattutto possessività. Voleva inviare un messaggio chiaro al cristiano, Talia era sua e lui non avrebbe mai potuto averla al suo fianco. 

Henry strinse i pugni distogliendo lo sguardo non riuscendo ad assistere alla scena, provò una morsa al petto. Vederla tra le braccia di un altro uomo era troppo doloroso per lui. 

La ragazza si scostò gettando un'occhiataccia al marito. -Ho capito il tuo giochetto, vichingo.- borbottò fissandolo infastidita. Lui alzò un angolo della bocca in un sorrisetto.

-Ho solo messo in chiaro, ciò che mi appartiene amore mio.- le sussurrò con voce sensuale.

Lei rabbrividì. Si leccò le labbra prima di puntargli un dito al petto. -Dopo la battaglia, io e te fare un bel discorsetto.- 

Lui annuì. -Non vedo l'ora di fare del buon sesso riparatore.- le rispose facendole l'occhiolino divertito. Le depositò un ultimo bacio sulla fronte come ultimo saluto. 

Dopodiché le diede le spalle per raggiungere il resto dei suoi guerrieri, nell'esatto momento che si voltò la sua espressione mutò rimpiazzandola con uno sguardo folle accompagnato da un'espressione fredda e calcolatrice. 

L'uomo dagli occhi folli, era tornato in azione. Era assetato di sangue e voleva a tutti i costi la testa di Leon tra le mani.

Flok batté una pacca sulla spalla di Rog. -Orso bruno, mi mancherai in questa battaglia. So già che sarà più noiosa del solito. Non avrò nessuno con cui gareggiare.- borbottò con voce triste.

Il grosso guerriero gli lanciò un'occhiataccia udendo il nomignolo. -E io per una buona volta, non avrò il mal di testa dalle tue inutili chiacchiere.- borbottò infastidito. L'amico in risposta ridacchiò allegro. Saltellò su una gamba all'altra eccitato dall'imminente scontro.

Re Jotun si avvicinò a loro. -Flok, dobbiamo andare. Rog, mi spiace che ti perderai tutto il divertimento.- borbottò sfoderando un sorriso affascinante.

Il guerriero abbozzò un sorriso. -Tranquillo, sono certo che troverò abbastanza cristiani da sventrare.- gli rispose. Si salutarono con una pacca per poi dividersi ognuno per la sua strada. 

Rog raggiunse Talia e Henry. Gettò un'occhiata disinteressata a quest'ultimo. Non riusciva a capire cosa ci trovassero le persone di così interessante in lui. 

-Cristiana, siamo tutti qui?- domandò, guardandosi attorno a sé. Ad occhio e croce dovevano essere meno di una trentina, dove solo lui, a parte Talia era l'unico pagano. Perfetto.

-Pagano. Partiremo non appena scoppierà la battaglia.- lo informò sicura. Korp appollaiato su un albero gracchiò tre volte, spiccò il volo  compiendo dei giri circolari sopra di loro. -Devono essere già in posizione.- mormorò lei, fissando il grossissimo numero di guerrieri schierati davanti a loro in lontananza. Sfruttando la boscaglia, loro avrebbero atteso l'inizio dello scontro per avvicinarsi alle mura del castello. E guidati da Henry sarebbero riusciti con facilità ad entrare nel castello e liberare Elizabeth. 

Leon in sella al suo cavallo bianco, davanti alla sua schiera di soldati fissò con rabbia i guerrieri pagani davanti a lui. Tra le prime file non ci mise molto a riconoscere Baldr, che gli regalò un sorrisetto inquietante accompagnato dal suo sguardo folle. Al suo fianco Flok estrasse l'ascia ridacchiando e parlottando da solo.

Lo Jarl alzò il suo scudo, iniziò a batterci sopra la sua ascia creando una melodia. A lui, si unì il resto dell'esercito creando una musica tetra che ricordava il fragore di una tempesta che presto si sarebbe abbattuta sui cristiani. 

I soldati del Re, fissarono con un certo timore quei guerrieri dalla fama di essere saliti dall'infermo per seminare terrore e violenze. 

I due capi delle fazioni si fissarono con odio, Leon fece scorrere il suo sguardo tra le prime file nemiche domandandosi dove fosse finita la serva. Si leccò le labbra alzando una mano pronto a dare il via ai suoi soldati. A lei ci avrebbe pensato dopo. Calò la mano. E presto esplose con enorme ferocia la lotta.

Talia assieme al resto del gruppo fissò da dietro gli alberi l'inizio della battaglia. Inspirò a fondo pregando per il loro successo e soprattutto per la vita di Baldr e Flok.

-Possiamo andare.- le sussurrò in un orecchio Henry appoggiandole una mano sulla spalla.

Lei annuì alzandosi in piedi, con un cenno del capo invitò Rog a seguire il resto degli uomini. Lui strinse una mano sull'ascia, reprimendo il suo istinto di correre laggiù a combattere. Era nato per lottare con la sua ascia e non partecipare allo scontro non gli piaceva per niente. Soprattutto quando i suoi amici erano laggiù a lottare per la vita, senza il suo aiuto.

Talia come se gli avesse letto nel pensiero, gli regalò una sorriso. -Prima la liberiamo e prima possiamo andare a combattere con loro.- gli sussurrò. Lui annuì con uno sbuffo. 

Ad essere sincero, non gliene importava molto di questa Elizabeth. Che fosse una regina o no, o che fosse viva o morta, non gli interessava. Lui non era tipo da salvare le principesse in pericolo, da sempre era stato il temibile guerriero che assaltava e razziava i castelli.

Per Odino, di questo passo si sarebbe rammollito come Baldr. 

Sperò che in questa missione di salvataggio di poter almeno usare la sua ascia contro il cranio di qualche cristiano.


Ecco il nuovo capitolooo

Mi scuso per gli errori e fatemi sapere cosa ne pensate!!

Ciaooo

Il canto del CorvoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora