Capitolo 32

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Talia uscì dal palazzo, intenzionata a raggiungere l'accampamento pagano. Non era più abituata a quelle mura soffocanti, aveva bisogno di allontanarsi da quel posto. 

Uscì, desiderosa di trovarsi con quello che reputava ormai il suo popolo. Elizabeth la richiamò. Si portò una mano al pancione affaticata. 

-Aspettami!- le gridò contro. La ragazza si voltò raggiungendola. -Vengo con te!- esclamò decisa.

-Al campo pagano?- domandò confusa Talia.

-Si! Quel barbaro di Rog, mi ha minacciato e vietato di metterci piede. Voglio essere come te, non voglio più farmi mettere i piedi in testa da nessun uomo.- borbottò decisa.

La ragazza abbozzò un sorriso. -Beh, non ha tutti i torti. E' pericoloso.- le fece notare. La rossa la fissò contrariata. -Ma se rimarrai al mio fianco, non ti accadrà nulla.- aggiunse con uno sguardo orgogliosa, le porse un braccio facendole un piccolo inchino.

-Sono stufa di questi uomini, che ci reputano solo degli oggetti.- commentò Elizabeth camminando a testa alta tra la folla, che al suo passaggio si spostava e abbassava il capo in segno di rispetto. 

-Sei la regina e porti in grembo il legittimo erede. E' arrivato il momento che tiri fuori gli artigli per farti rispettare in questo mondo governato da uomini che ragionano con il loro attrezzo.- gli disse seria.

Elizabeth annuì. -Mi piace questa tua versione più diretta.- le disse con un sorriso.

Entrarono nell'accampamento. Korp volò sopra le loro spalle gracchiando. 

Raggiunsero l'area dedicata a combattimenti. Talia accompagnò Elizabeth sotto un tendone dove erano disposti alcuni tavoli, con alcune panche. La fece accomodare al tavolo dove Flok era placidamente seduto intento a magiare una coscia di pollo. Salutò le due donne con un gesto della mano, con gli occhi puntati sull'area di combattimento. -Volete da bere?- domandò. Le due negarono con il capo. -Ragazza Corvo, perché sei vestita da combattimento?- domandò curioso. 

-Pensavo più tardi di andare a fare un giro a cavallo e a perlustrare la zona.- gli spiegò slacciandosi la spada e appoggiandola a terra contro il tavolo.

Baldr e Rog, passarono al loro fianco, non appena le videro si fermarono.

Il primo gettò un'occhiata alla moglie. -Pensavo fossi a palazzo.- gli disse.

Talia si batté una mano su capo con fare teatrale. -Ah giusto, dimenticavo la regola cristiani con i cristiani, pagani con i pagani.- gli disse sarcastica.

Lui indurì lo sguardo, lanciandole un'occhiata penetrante. Lei alzò un sopracciglio sostenendo il suo sguardo con sfida. Flok con in bocca la coscia di pollo, li fissò entrambi curioso di sapere cosa stesse accadendo alla sua coppia di sposi preferita.

Rog si voltò verso Elizabeth ignorando il resto del gruppetto. -Ti avevo detto che non è un posto per le cristiane indifese.- gli ringhiò contro infastidito. Lei strinse i pugni, fissandolo con astio.

-Non mi interessa la tua opinione.- gli rispose presa da un momento di coraggio. Il grosso guerriero grugnì regalandogli un'occhiata ancora più cupa che la fece rabbrividire intimidita.

Talia si mise in mezzo. -E' con me. Non le accadrà nulla. Non fare anche tu il vichingo cocciuto, ce ne basta già uno.- borbottò. 

-Ragazzina.- la richiamò Baldr a denti stretti. 

Lei gli rivolse un sorriso innocente. -Non dovevate forse combattere?- domandò cambiando argomento.

Lui le rivolse un'occhiata penetrante. -Io e te, dopo facciamo i conti.- le sussurrò. Prima andare al centro dell'area seguito dal grosso vichingo.

Il canto del CorvoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora