Capitolo 18

2.7K 112 16
                                    

Talia e Helga entrarono dentro la dimora dello Jarl. La musica, le urla e il chiacchiericcio le risucchiarono. Per non dividersi la bionda la prese da un braccio trascinandola fino ad arrivare vicino al trono, dove Baldr sedeva scomposto sorseggiando della birra da un corno. Sorrise ad una battuta di Sigurd. Assieme a loro c'erano anche Rog e Flok, seduti sugli scalini davanti al trono. Pesciolino a qualche passo da loro, giocava con alcuni suoi coetanei. Le due donne si avvicinarono. Flok appena vide la sua compagna l'agguantò stampandole un bacio appassionato. Talia face un passo indietro cercando di non essere d'intralcio alle effusioni della coppia. Si scambiò un'occhiata con il resto degli uomini con un'espressione soddisfatta. 

Rog le porse una corno di birra che accettò volentieri. Si abbassò all'altezza dell'uomo. 

-Così adesso faccio parte del Clan, pagano?- domandò stuzzicandolo.

L'uomo alzò gli occhi al cielo. -Mi pento di ciò che ho detto, cristiana.- borbottò in risposta lanciandole un'occhiata divertita. Talia sorrise vittoriosa brindando. -Skåll- esclamò. Buttando giù tutta la birra in un solo goccio. 

-Questa sera la Favorita di Odino vuole far baldoria, eh?- scherzò Sigurd dando una gomitata al fratello, che squadrò la ragazza con un'espressione indecifrabile.

-Ho realizzato che da quando sono in queste terre, non ho ancora avuto un momento di puro divertimento. Quindi questa sera, non sarò la Favorita di Odino, ma unicamente Talia. Per una notte non voglio pensare a nulla.- Esclamò, ferma sulla sua decisione: voleva staccare la spina e per qualche ora dimenticarsi tutte le cose la tormentavano. Si voltò verso Rog. -Pagano, versami da bere!- L'uomo obbedì divertito. 

Flok alzò un braccio portando al cielo il suo corno, Helga ridacchio stretta a lui. -A Jarl Baldr, che gli Dei rendano i suoi giorni sempre splendenti. Skåll.- gridò. 

Tutti si alzarono in piedi battendo i corni per poi bere. Sigurd squadrò Talia da testa ai piedi leccando le labbra malizioso. Era un bel bocconcino. Baldr da dietro la sua coppa seguì lo sguardo del fratello minore, facendo una smorfia impercettibile. Suo fratello era incorreggibile, ogni donna attraente che incontrava, doveva essere sua. Una dietro all'altra. Scosse la testa, aveva perso il conto di quante risse aveva fatto a causa sua a causa di ciò.

La ragazza fissò il possente braccio di Sigurd che le circondò le spalle. 

-Sai, non sono mai stato con una cristiana.- le confidò malizioso. Talia alzò un sopracciglio squadrandolo da testa ai piedi. Gettò una rapida occhiata attorno a sè, scontrandosi con quello di Baldr che assisteva la scena con la mascella contratta. Si leccò le labbra.

-Siamo uguali alle pagane.- rispose tentando di scrollarselo di dosso. Sigurd mantenne il contatto, abbassando lo sguardo sul suo seno coperto dall'abito verde.

-Hai la lingua pericolosa come il Dio Floki.- sussurrò ammiccando. La ragazza notò che Baldr si era alzato avvicinandosi a loro. Si voltò fronteggiando Sigurd.

-Vuoi sapere un segreto?- gli sussurrò con voce sensuale facendogli gli occhi dolci. L'uomo annuì leccandosi le labbra. -Preferisco tuo fratello.- concluse al suo orecchio. Si allontanò di scatto indossando un sorriso vittoriosa. -Ho fame!- esclamò ad alta voce, abbandonando Sigurd con la faccia da pesce lesso. Il fratello maggiore lo affiancò. -Cosa ti ha detto?- domandò stringendo il corno con forza nella sua mano. Il minore scosse la testa battendogli una pacca sulla spalla. 

-Quella donna, ha la lingua tagliente.- esclamò ridendo. -Credo anche sia cieca, perché mi ha detto, che preferisce te a ME!- concluse scuotendo la testa. Il guerriero alzò un angolo della bocca, fissando la ragazzina in lontananza, che in quel momento parlava con Pesciolino coccolando distrattamente Korp. Si grattò la barba chiara scuotendo la testa. Era indomabile. Flok lo chiamò invitandolo ad unirsi alla conversazione.

Ad un certo punto arrivò per lui di fare il tanto atteso discorso della serata. Si alzò in piedi su un tavolo attirando l'attenzione della sua gente. Con una mano chiede il silenzio.

-Quest'oggi, sono stato nominato Jarl. Davanti agli Dei, vi prometto che metterò il vostro bene al primo posto. Questa non è la fine, ma solo l'inizio. Mi impregnerò con tutte le mie forze a portare allo splendore il nostro villaggio. Skåll.- gridò l'ultima parola brindando assieme all'intero villaggio. Il suo sguardo cadde su Talia che accarezzava una spalla a Pesciolino. Si scambiarono uno sguardo d'intesa. Attorno a loro tutti gridavano il nome del guerriero e invocavano gli Dei.

Talia si abbassò all'altezza di Pesciolino. -Hai un posto da dormire?- domandò curiosa.

Il bambino annuì in risposta. -Da Helga e Flok.- rispose.

La ragazza sorrise. -Allora sono certa che ti divertirai, quei due sono uno spasso.

-Spero solo che non facciano troppo sesso, voglio dormire.- borbottò schietto. Talia sgranò gli occhi stupita. 

-Sei troppo sveglio per la tue età.- sussurrò abbracciandolo. -Per qualsiasi cosa cerca me o Korp, lui ti guiderà a me, ok?- 

Baldr li raggiunse in quel momento. Scompigliò i capelli al più piccolo, che si scostò fingendosi infastidito. -Flok ti cercava per qualcosa che non ho capito.- lo avvisò facendogli un occhiolino. La ragazza salutò il bambino con la mano. Entrambi guardarono il bambino allontanarsi da loro.

-Dovrò punire suo padre per quello che ho fatto.- sussurrò con tono basso Baldr.

-Lo so, ma sono certa che Pesciolino un giorno capirà perché lo hai fatto.- sussurrò incerta la ragazza. Erano posizionati in un angolo della sala, leggermente appartati dal resto delle persone. Talia fissò il guerriero al suo fianco, perdendosi un attimo nella suo sguardo blu così fiero. 

Bevve un sorso di birra, aveva perso il conto di quante ne avesse bevute, ma si sentiva bene, ormai si stava abituando a berla con frequenza. 

Puntò lo sguardo sulla sala. -Perché non mi hai detto che ti dovevi sposare con Gheta?- domandò con tono basso, scrutando la gente che si divertiva. Baldr s'irrigidì al suo fianco. Sospirò.

-Sapevo che prima o poi avrei dovuto parlarne. Io e Gheta ci dovevamo sposare, ma prima che lei sposasse Olav. Scelse lui, perché era un conte e avrebbe potuto donarle il giusto agio. Non potevo competere con lui, ero ancora un guerriero inesperto senza un quattrino. Lei voleva maritarsi con un uomo pieno di ricchezze..- le raccontò con voce bassa, in modo tale che solo lei sentisse. Talia annuì mordendosi un labbro.

-E nel frattempo siete diventati amanti, giusto?- domandò diretta.

Il guerriero si grattò la barba in difficoltà. -Beh, in breve si.- fece una pausa. -Sei arrabbiata con me?- domandò scrutandola in volto in cerca di risposte. La ragazza, ancora una volta lo sorprese. 

-No, Baldr. Ogni di noi, ha un passato, anche io in qualche modo mi sarei dovuto sposare con Henry. -Il guerriero fece una smorfia udendo il nome del cristiano. -Ora so, perché Gheta ce l'avesse tanto con me, tutto qui.- concluse mettendogli una mano sulla spalla. 


Nuovo capitolo!

Il prossimo sarà FAVOLOSO, non vedo l'ora di leggere i vostri commenti!!

Ci vediamo domani, un saluto a tutti

Il canto del CorvoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora