Capitolo 25

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Talia attraversò il grosso portone posto all'entrata della Contea, a lei così famigliare. Scrutò le mura in pietra ripensando a quella che a lungo era stata la sua casa. Henry le lanciò un'occhiata perdendosi anche lui ad ammirare la sua vecchia dimora.

-Fa uno strano effetto tornare, dopo tutto quello che ci è successo non trovi?- domandò lui ad alta voce.

-E' strano. Mi sembra tutto così famigliare e allo stesso tempo estraneo.- commentò lei. 

Poco più avanti, la carrozza di Elizabeth si fermò in centro della piazza dove Lord Robert li attendeva assieme alla sua Corte. Baldr era più avanti, in compagnia di Flok e Re Jotun.

Un soldato cristiano si avvicinò alla carrozza tentando di aprire la porta. Rog con un balzò scese da essa sbarrandogli la strada. Scosse la testa con un sorrisetto che fece sbiancare e indietreggiare il poveretto. Calò un silenzio tombale.

Baldr si scambiò uno sguardo d'intesa con i suoi amici per poi avanzare di qualche passo verso il Lord. Le guardie alzarono le loro armi puntandogliele contro minacciosamente. L'uomo dagli occhi folli alzò un sopracciglio per nulla intimorito dalle loro spade, anzi le fissò con espressione quasi annoiata, come se fossero degli stuzzicadenti. 

Alzò un angolo della bocca in un tetro sorriso nella direzione di un cardinale che impallidì e per poco non svenne sotto il suo sguardo. Si avvicinò a lui, accarezzandogli con fare intimidatorio la spessa croce dorata che portava al collo. Si voltò verso il Lord stringendo tra le mani l'oggetto prezioso.

-Tempo fa, mi dissi che entrambi eravamo uomini d'onore.- fece una pausa fissando divertito il prete davanti a lui terrorizzato dalla sua stazza e aurea di potere che lui emanava. -Sono curioso di sapere se ciò è vero.- alzò una mano dietro di se facendo un gesto di aprire la porta. 

Lord Robert annuì, fremendo dal riabbracciare sua figlia. 

La tensione era alta. Talia inspirò a fondo , agguantò Henry per un braccio trascinandolo tra le prime file. Mollò la presa, non appena Baldr le lanciò uno sguardo penetrante soffermandosi dove prima era la sua mano. Fissò con rimprovero il marito, infastidita dal suo atteggiamento da maschio dominante. Gli uomini vichinghi erano così testardi.

Rog con un movimento lento aprì finalmente la porta della carrozza. Porse una mano a Elizabeth che accettò intimorita da quel grosso guerriero dall'aria barbara. 

Appena incrociò lo sguardo verde del padre, singhiozzò con la vista offuscata dalle lacrime. Nonostante il grosso pancione, corse verso di lui gettandogli le braccia al collo. Il Lord sgranò gli occhi commosso alla vista della sua bambina, la strinse a sè cullandola come faceva da piccola, sussurrandole il suo nome tra i capelli rossi. 

Talia si asciugò una lacrima intenerita dalla dolcezza del momento, si scambiò un sorriso orgoglioso con Henry. -Ce l'abbiamo fatta.- mormorò sentendosi il petto leggero. 

Finalmente dopo numerosi mesi di agonia era riuscita a liberare la sua vecchia Signora dalla tirannia del marito. 

Dopo qualche minuto padre e figlia i due si staccarono. Baldr si schiarì la gola.

-E' un momento davvero toccante, ma temo che tu debba essere informato di una cosa.- affermò serio. Fece un cenno con il capo a Re Jotun di avvicinarsi, trascinando con sè Oliver in catene e imbavagliato. Lo spinse a terra facendolo inginocchiare. Jotun abbozzò un sorrisetto, facendo l'occhiolino ad Elizabeth che arrossì abbassando il capo.

Baldr indicò Oliver con un braccio. -Il tuo amato soldatino, ci ha tradito spifferando a Leon tutte le nostre strategie.- disse con voce profonda e glaciale accentuata dal suo forte accento nordico. Il Lord indurì la mascella fulminando con lo sguardo il cristiano. -Per poco la tua adorata figlia e mia moglie Talia, non venivano catturate da quel bastardo.- ringhiò facendo lampeggiare il suo sguardo. 

Il canto del CorvoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora