Capitolo 28

1.6K 84 33
                                    

Talia inspirò a fondo, stringendo il braccio di Baldr le porgeva. Con un cenno del capo indicò alle guardie di aprire le porte della sala del trono. Avanzò a testa alta lungo il tappeto rosso posto al centro della lunga navata. Ai due lati, delle lunghe tavolate dominavano la sala. Dove prima c'era il trono era stato posizionato un tavolo dove sedevano Lord Robert con Elizabeth e altri uomini di potere, tra loro c'era anche il cardinale che Baldr aveva terrorizzato poche ore prima. 

I guerrieri pagani seguirono la giovane donna, gettando occhiate qua e là sorpresi dallo sfarzo che dominava quella festa. Uomini e donne cristiani li squadrarono con chi con diffidenza o curiosità. Alcune signore, arrossirono soffermandosi con sguardi di cupidigia sui loro corpi da guerrieri fasciati dagli abiti cristiani. Re Jotun sfoderò il suo sorriso più affascinante regalandolo nella loro direzione. 

-Carne fresca.- commentò dando una leggera gomitata d'intesa a Rog, che gettò un'occhiata quasi disinteressata a quelle donne.

-Comportatevi bene.- li ammonì Talia con fare quasi materno. Arrivarono al tavolo del Lord, che non appena li vide balzò in piedi con aria allegra. 

-Ecco i miei eroi! Prego accomodatevi alla mia tavola!- esclamò alzando un calice nella loro direzione. Il guerrieri pagani lanciarono uno sguardo alla ragazza prima di obbedire. Lei sorrise ad Elizabeth, andando a sedersi davanti a lei, ritrovandosi al fianco di Henry che le regalò un sorriso caloroso scostandole la sedia. Al gesto Baldr alzò gli occhi infastidito sedendosi dall'altro lato. 

La cena iniziò senza troppi convenevoli, lei si ritrovò a fare da traduttrice. Al tavolo di parlò di caccia, guerra e oro. Elizabeth giocherellò con la forchetta la sua carne arrosto distrattamente. Sentendosi osservata alzò lo sguardo imbattendosi in quello di Rog che bevendo da dietro il suo calice le regalò uno sguardo penetrante che la fece rabbrividire e arrossire leggermente. 

Le portate furono molte, e il gruppo di guerrieri mangiò a volontà rifocillandosi felici di poter fare un pasto completo. Finalmente arrivò il momento del dolce e Flok per poco non esclamò alla notizia, annoiato da quella cena che se pur fosse deliziosa era fin troppo noiosa per i suoi gusti.

Elizabeth sorrise nella direzione dell'amica. -Indovina quale dolce verrà servito?- domandò con un sorrisetto sincero attirando la sua attenzione.

Talia la fissò incuriosita. -Quale?- domandò. 

La rossa gettò un'occhiata nella direzione di Henry per poi tornare da lei. -Qualcuno oggi è sceso giù nelle cucina a ordinare una torta di mele per te.- affermò con fare vaga. Baldr serrò la mascella fingendo di ascoltare le parole del prete al tavolo, intento a blaterare qualcosa sulla Bibbia.-

-E' uno scherzo?- domandò ancora stupita lei. In quel momento un cameriere le servì la famosa torta. Si voltò versò Henry con lo sguardo luminoso. -Grazie di cuore.- gli sussurrò grata.

-Ne avevamo parlato, ricordi?- le rispose lui con un sorriso. Lei annuì prendendone una forchettata della torta. Socchiuse gli occhi beandosi del gusto paradisiaco. 

Il marito la fissò alzando un angolo della bocca divertito dall'espressione buffa che lei fece, subito però si indurì non appena vide lo sguardo da pesce lesso che Henry rivolse a sua moglie.

-Vichingo, questo è cibo degli Dei devi assaggiarlo!- mormorò Talia toccandogli il braccio e attirando la sua attenzione. Lui fissò dubbioso quel dolce alle mele, ma ne prese una boccata masticandola con fare pensieroso.

-Non è male.- commentò fingendo indifferenza.

Per Odino, quella torta era davvero buona! Ma mai e poi mai avrebbe dato la soddisfazione a quell'idiota cristiano di trovarla così deliziosa.

Il canto del CorvoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora