Capitolo 5

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Per raggiungere il Tempio degli Dei erano partiti all'alba unendosi al resto del villaggio. Si erano arrampicati lungo la montagna, passando per dei sentieri ripidi e gole aguzze. 

Korp volava sopra le loro teste guidandoli. A Talia dolevano i piedi dallo sforzo, sbadigliò dalla stanchezza. Baldr a qualche passo più avanti a lei camminava per nulla affaticato. Si passò una mano sulla fronte sudata. Era esausta. Gettò uno sguardo al panorama mozzafiato. Quella era l'unica cosa positiva, non aveva mai visto montagne e boschi così vasti e verdi. 

Dopo quello che le parve un'eternità finalmente raggiunsero una parta pianeggiante. Udì lo scrosciare di una cascata, aguzzò la vista individuandola a un centinaio di metri da loro. Davanti ad essa un grosso edificio di legno dominava l'intera area, la costruzione le ricordò vagamente una chiesa. Delle campane appese agli alberi suonavano soavi smosse dal leggero venticello che rinfrescava l'aria. Si guardò attorno, notando la moltitudine di pagani che si stavano riunendo al luogo di culto da ogni direzione. Baldr rallentò il passo affiancandosi alla ragazza. Entrarono in rigoroso silenzio dentro il tempio. Ad attenderli c'erano alcuni sacerdoti con il viso pitturato di bianco e nero. Reggendo una ciotola di sangue con le dita macchiavano il viso di ogni visitatore. Talia socchiuse gli occhi appena sentì il liquido imbrattarle il viso. Seguì Baldr, scoprendo che l'edificio era più bello e suggestivo di quanto s'immaginasse. Al fondo della grande sala, c'era una grossa statua di legno raffigurante un uomo con un occhio solo. Odino. Lungo le due pareti c'erano altre statue, più piccole raffiguranti altri dei. Seguì l'uomo. Si stupì della moltitudine di persone accorse per la cerimonia, tra la folla individuò anche qualche cittadino del villaggio. Arrivarono ai piedi della statua di Odino. Talia alzò lo sguardo ammirandola. Si domandò se Korp fosse realmente inviato dal Dio, come credevano il resto dei pagani. Scosse la testa rimproverandosi per l'ipocrisia appena pensata. Era Cristiana!

Ai piedi della statua c'era una grossa ciotola contenente del liquido rossastro. Baldr prese un mestolo e lo riempì. Ne bevve un lungo sorso. Talia seguì ogni singolo gesto incantata dai suoi movimenti così sinuosi. L'uomo le porse il mestolo invitandola a bere, la ragazza obbedì. Scoprì che il gusto non era così orribile come pensava, era un sidro speziato con un leggero retrogusto ferroso. Probabilmente avevano mischiato del sidro con il sangue del sacrificio. 

Dopo un breve inchino ad Odino. Indietreggiarono lasciando spazio a una coppia di giovani. 

Tornarono indietro imbattendosi in Flok in compagnia di Helga, che appena li videro li raggiunsero. -Talia sono così felice di averti qui. Odino ne sarà felice.- sussurrò lui eccitato. Helga al suo fianco si limito a regalarle un timido sorriso. Talia annuì domandandosi se fosse vero. Era cristiana, come avrebbe mai potuto credere a quei dei pagani? Credeva in Dio, il Salvatore. 

Uscirono dal Tempio. Baldr le lanciò un'occhiata notando lo sguardo assente della ragazza. Jarl Olav a braccetto di Gheta li raggiunsero. I presenti fecero un piccolo cenno con la testa. Talia al fianco di Baldr notò che s'irrigidì leggermente alla vista della coppia. 

Il Conte lanciò uno sguardo ostile all'uomo, che ricambiò indurendo la mascella.

-Vedo che siete venuti tutti al Tempio.- commentò lo Jarl.

L'uomo dagli occhi folli fece lampeggiare il suo sguardo di ghiaccio. -Non ce lo saremo mai persi.- affermò a denti stretti. Flok s'intromise gesticolando. -Nessuno di noi vorrebbe scatenare l'ira degli Dei, sono essere vendicativi.- affermò con un pizzico di nervosismo cercando di aiutare l'amico.

-Baldr spero che tu abbia ringraziato gli Dei a sufficienza per averti messo a capo della razzia, non è sicuramente successo per la tua bravura sul campo di battaglia- commentò sarcastico lo Jarl prima di voltarsi ed entrare nel Tempio. Baldr strinse i pugni ringhiando sommesso avanzando di un passo minaccioso. Flok gli mise una mano sulla spalla cercando di placare la sua ira. -Non ne vale la pena. E' solo invidioso che tu abbia la stima dell'intero villaggio, mentre lui ogni giorno che passa è sempre meno popolare.-

Il canto del CorvoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora