PRESLEY'S POV
«Lena mi ha vista....» farfugliai tra me e me, affannata e confusa, stringendo forte il volante tra le mani «....merda, merda, merda!» Infilai le dita tra i capelli non spiegandomi come fossi stata così distratta e stupida da permettere che accadesse una cosa simile. «È tutta colpa tua, coglione!» Premetti il viso sul volante maledicendo quell'idiota di Styles. «Lena sa che sono viva...Lena sa che sono viva....Lena sa-.... cazzo, se Jayden lo scopre, sono fottuta!» Misi in moto il veicolo ed accelerai partendo in quinta dopo essermi data una regolata, certa che Lena fosse una ragazza intelligente che avrebbe compreso la mia situazione perciò non potei far altro che contare sull'aiuto di Harry nella speranza che lui la convincesse a non farne parola con nessuno.
«Che stupida che sono.» Borbottai vedendo lampeggiare la spia del carburante ma fortunatamente mi trovai nei pressi di uno, che purtroppo era solo self service. Tirai su il cappuccio della felpa e scesi dal veicolo per inserire la banconota e prendere in mano l'erogatore. Tutto parve così vuoto e taciturno che mentirei se dicessi che non mi vennero i brividi, soprattutto quando qualche pompa più in là si fermo un motociclista al quale inizialmente non prestai molta attenzione pensando si trattasse di qualcuno che stesse solamente facendo rifornimento. Presi l'erogatore maneggiandolo con incertezza, dato che fosse la mia prima volta mentre la benzina incominciò a fuoriuscire ancor prima che l'avessi inserito all'interno del vicolo. «Oh...merda!»
Come se non bastò, pure il telefono iniziò a squillare ripetutamente ma lasciai attendere Jayden un po' più del solito, volendo farlo preoccupare di proposito."Dimmi."
"Dove sei? Non senti le mie chiamate?" Sbottò nervoso.
"Le sento." Replicai pacata tenendo saldamente l'aggeggio tra la mandibola e la clavicola. "Beh, possiamo parlarne a casa?"
"Oh, contaci! Non finisce qui!!"
Mi sentii accostare da qualcuno di cui l'ombra catturò la mia attenzione.
«Ah, accidenti, la stai rovesciando tutta!» Sorrise il motociclista di prima il quale stranamente non si era levato il casco o sollevato la visiera sulla quale mi ci specchiai e subito fui invasa da uno strano senso di angoscia non potendo vederlo negli occhi. «Non devi premere prima di aver inserito il tubo.» Ridacchiò con voce ovattata ed uno strano accento inglese, non tipico della zona. «Comunque, perdonami se mi permetto, ma una graziosa ragazzina come te non dovrebbe girare da sola a quest'ora di notte. Potrebbe essere molto pericoloso!»"Hey...chi è? Con chi sei?" -Domandò Jay dall'altra parte della cornetta mentre restai ferma a guardare quell'uomo mettermi a posto il tutto. "Dove sei? ....Vai via immediatamente, mi hai sentito?"
Deglutii un paio di volte prima di ritornare in me, scossa dalle parole del mio amico. «La ringrazio.» Terminai velocemente e salii in auto, placando Jay prima di chiudere la telefonata e distruggere la sim finché sobbalzai quando sentii bussare sul finestrino.
Cristo santo, ancora il tizio di prima?Abbassai il vetro appannato ma solo di qualche centimetro per capire che cosa diavolo volesse ancora da me. Si prese perfino del tempo per scorrerci lentamente su la sua mano ricoperta da un guanto in pelle, tracciando quelli che inizialmente parvero dei ghirigori o linee poste a caso. Era tutto davvero molto inquietante e strano. Il cuore incominciò a sbattere velocemente contro la gabbia toracica fino a farmi male e nell'attesa che parlasse portai il dito tremante sul pulsante della chiusura automatica degli sportelli.
«Hai la ruota posteriore un po' sgonfia.»
Non udii nemmeno quello che mi disse, restai troppo concentrata su quel casco che mi intimoriva inspiegabilmente così tanto da lasciarmi imbambolata ed in preda al panico. «Cerca di non correre troppo.»
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Agrodolce - vol.3
Fiksi PenggemarSequel di Agrodolce 1 e 2 «Ho amato come fin da subito l'angelo dentro di te si è preso cura del demone dentro di me.»