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PRESLEY'S POV

«Taxi!» Sollevai in aria la mano venendo ignorata per l'ennesima volta. Come se non bastasse faceva pure un freddo boia e di lì a poco avrebbe anche probabilmente piovuto, di nuovo. «Taxi....ah, dannazione!» Inciampai per via delle lacrime che avevano offuscato i miei occhi e per poco non mi feci male.

«Peps!»

Merda, Harry! Lo ignorai di proposito fingendo di non aver udito i suoi continui richiami.

«Presley, aspettami!» Ribadì alzando la voce da vero psicopatico quale era e non preoccupandosi affatto che fossimo in mezzo alla strada.

«Scollati, Harry!» Lo rimproverai da lontano, incamminandomi nella direzione opposta a lui e cercando con lo sguardo un dannato taxi finché mi misi a correre percependo i suoi passi molto più vicini.

«Hey, hey....hey!» Ringhiò afferrandomi per il cappotto tant'è che dovetti fermarmi a spintonarlo via da me. Non fu un gesto instintivo ; fu piuttosto qualcosa dettato dalla rabbia , anche se me ne pentii immediatamente. Non ero io quella che desiderava che Harry si rifacesse una vita? Bene, se l'era rifatta ed io non dovevo far altro che stare zitta, al mio posto ed essere felice per lui. «Calma...dai! Ma che ti prende?» Divertito, cercò di schivare i miei colpi mentre mi liberai dalla presa e mi allontanai.

«Taxi!» Sbandierai le mani in aria venendo sorpassata ed ignorata da uno dei tanti veicoli neri. In compenso, però, mi inzuppò prendendo in pieno una pozzanghera li vicino. «Vaffanculo...fottiti, stronzo!» Sbraitai con tutto il fiato in gola finché Harry mi colse impreparata e mi sollevò di peso.

«Ora vieni con me!»

«Cosa? No...mettimi...immediatamente...giù!» Cercai di strattonarlo e di colpirlo ad ogni parola che pronunciai finché dovette difendersi bloccandomi le mani quel che poté. «Avanti, sali in macchina.» Ordinò facendomi scendere solo quando aprì lo sportello mentre lo fissai perplessa per un bel po', rifiutandomi categoricamente.

«No.»

«Adesso, Peps!» Ribadì affannato colpendo la carrozzeria con un pugno mentre tesi la mascella provando a farmi spazio per andarmene. «No, non ti lascio passare. Scordatelo! Sali, ora!»

«Tu non dai ordini a me!» Replicai sfidandolo mentre morse il labbro inferiore fino a farlo diventare bianco.

«Sali in questa cazzo di macchina, Peps!» Ringhiò inferocito spingendomici dentro di forza ed allungandosi per allacciarmi la cintura mentre non opposi più resistenza, vedendolo imbestialito, anche perché in quello stato, avrei sprecato solo fiato. «Cazzo!....Mai una volta che fai come ti dico.» Chiuse furioso lo sportello , dirigendosi velocemente al lato del conducente. Mise in moto il veicolo e sfrecciò via come un folle raggiungendo a tratti anche i duecento chilometri orari, certo che l'avrei invitato a diminuire la velocità, cosa che ovviamente non feci.

«Portami a casa.» Mormorai non ricevendo risposta. «Deficiente, sto parlando con te!»

«Scordatelo, stronza!»

Sbattei incredula le palpebre. «Come, prego?»

«Hai sentito bene....» ribadì come se nulla fosse «...non ti ci porto!..Che cazzo mi guardi così?» Ghignò trattenendo una risata e facendomi perdere le staffe. «Cos'hai intenzione di farmi?»

«Vuoi un bel pugno sul naso?» Minacciai.

«Avanti, dammelo...se è ciò che può farti stare bene.» Replicò per nulla intimidito. «Ma verrai lo stesso da me.»

Ghignai beffarda. «Ah, sì? Così tra nove mesi saremo tutti insieme a casa tua? Tu, tua moglie, tuo figlio ed io?»
Sbuffai controllando l'ora. Jayden sarebbe andato su tutte le furie nel caso non mi avesse trovata a casa , ed ultimamente, la situazione tra noi era già fin troppo tesa.

Agrodolce - vol.3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora