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PRESLEY's POV

«Harry...Harry!» La sentii piangere disperatamente , cosa che nonostante mi avesse lasciata lì e si fosse comportata come un'infame, per qualche strana ragione mi strinse forte il cuore in una morsa invisibile, mentre lui cercò di placarla.

«Che cos'hai? Lena...Lena, dai, non fare così!» Mormorò tra i vari singhiozzi e respiri affannosi della giovane donna, mentre restai nascosta dietro il muro della cucina, non avendo la più pallida idea su come muovermi. «Lena, calmati!»

«No, tu non capisci!» La sentii spostarsi velocemente da un lato all'altro del salone. «Non so come dirtelo.»

«Dirmi cosa? Siediti, respira e vai diritta al punto!»

«Un uomo ha fatto del male a Presley!» Pianse mentre l'aver assistito a quella scena così miserabile e finta, mi fece accapponare la pelle, soprattutto dopo ciò che aggiunse l'attimo seguente. «Ero lì e ho visto tutto....» tirò su con il naso mentre aspettai ad intervenire, curiosa di scoprire fin dove si sarebbe spinta con quelle idiozie «...ha picchiato anche me. Guarda!» Probabilmente gli mostrò qualcosa che ammutolì Harry per pochi attimi.

Cosa??

«Ma che dici?» Chiese lui con un tono di voce che oscillò tra l'incredulità e la disperazione, osservandola probabilmente piangere. «Lena, parla!» La incitò a continuare.

«Giorni fa, due uomini sono entrati al mini market e mi hanno minacciata di uccidermi se non avessi detto loro dove si trovava Presley!» Pronunciò tutto d'un fiato mentre il cuore mi balzò in gola chiedendomi chi potessero essere quei due, a meno che non si stesse inventando anche quello. «Ovviamente io non sapevo dove si nascondesse ma quando Dalton mi ha riferito che sapeva dove Peps fosse, sono andata a metterla in guardia.»

Assurdo. Questa era tutta matta!

«Cazzo, Lena!» La interruppe. «Potevi almeno parlarne con me!! Ma perché non me lo hai detto?»

«Non lo so, non ci ho pensato sul momento ma mi rendo conto che ho sbagliato a non metterti al corrente.»
Certo, come no.
«Comunque sia, mai avrei immaginato che mi potessero seguire e quando sono andata da lei ci hanno teso una trappola ed uno di loro ha fatto irruzione in casa.» Si riferì al bestione.
Quella bastarda lo aveva portato lì....proprio come aveva affermato lui.

«Ho perfino lottato per salvarla dalle grinfie di quel criminale...» osò inventarsi addolorata mentre percepii fitte invisibili ficcarsi in tutto il mio corpo, al sol pensiero di ciò che mi fece quell'essere ignobile quando tutto ciò che fece lei fu solo assistere godendo ed abbandonarmi lì moribonda «...ma non ce l'ho fatto a salvarla. Sono sotto shock e mi sento così in colpa che non puoi capire!» Tirò su con il naso recitando la parte della povera vittima, provando ad impietosirlo, e conoscendo Harry e quanto buono fosse, ci sarebbe riuscita. «Non volendo metterla in guai seri, non sapevo se dovevo chiamare l'ambulanza o la polizia e sono corsa in strada in preda alla paura, ma quando sono ritornata indietro, lei era scomparsa, ed ora non so dove sia. Spero non l'abbiano portata via!...Povera Peps, è tutta colpa mia!»

Scossi la testa, incredula di ciò che stessero udendo le mie povere orecchie. Era il culmine!

«Tu stai bene?» Chiese lui mentre aspettai qualche secondo prima che rispondesse tra le sue finte valanghe di lacrime.

«Sì, ma purtroppo....» singhiozzò «...purtroppo ho perso il bambino, Harry. Ho perso il nostro bambino sacrificandomi per Presley!»

Come?? Ma quando?
Sentii il cuore smettere di battere.  Cara Lena, neanche come vicina di casa ti vorrei...

«Il-....il bambino?» Chiese lui con un filo di voce dispiaciuta mentre deglutii origliando il continuo del loro discorso.

«Già.» Singhiozzò avvilita. «Solo per salvare tua sorella, e non sono riuscita a fare nemmeno quello.»

Agrodolce - vol.3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora