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PRESLEY's POV

«Peps.» Un caldo sussurro accarezzò il lobo del mio orecchio sinistro facendomi venire la pelle d'oca, mentre una mano, con tenerezza indicibile, sfiorò la pelle nuda della mia schiena percorrendola su e giù e non dimenticando alcun centimetro di essa. Percepii all'istante una piacevole sensazione di benessere, ed assonnata, non mi preoccupai nemmeno di schiudere le palpebre ma mi lasciai cullare da lui e dalla sua bollente bocca e le dolcissime parole che ne uscirono fuori. Stampò una pioggia di lunghissimi baci sulla mia testa, poi sulla mia guancia ed infine sulla mia clavicola, accarezzandomi i capelli con le sue dita e spostandomeli via affinché mostrassero bene a lui il mio viso. «Non hai intenzione di svegliarti, eh?»

«No.» Mugugnai a bassa voce, ancora con gli occhi chiusi. «Sono stanca.»
Lo udii sorridere contro la mia spalla dove poco dopo mi morse giocosamente. Harry aveva prosciugato tutte le mie energie, ero rilassata ed indolenzita allo stesso tempo.
Premette le sue dolcissime labbra sulla punta del mio naso, che arricciai sorridendogli, poiché mi punse con la leggera peluria presente sul suo bellissimo viso ed infine , dopo le sue continue insistenze, schiusi gli occhi stropicciandoli. «Che ore sono?» Chiesi tentando in ogni modo di mantenere le palpebre aperte mentre lui mi guardò per un lasso di tempo indefinito, con uno strano luccichio presente nei suoi occhi. Parvero così animati, pieni di vita e più colorati che mai che me ne innamorai ancora, un'ennesima volta.
Mi sdraiai sul fianco rivolta verso di lui che non perse tempo ad abbracciarmi , così , gli mordicchiai giocosamente il mento, vedendo che non avesse alcuna intenzione di rispondermi.

«È presto in realtà.» Sussurrò baciando la mia fronte non appena infilai le dita tra i suoi capelli più ondulati del solito e gli accarezzai la nuca. «Ma non riuscivo a stare senza di te.»

«Perciò hai pensato bene di svegliarmi.»
Era incorreggibile. Ma lo amavo proprio per quello. Annuì, con quel scherno dipinto su quel faccino da stronzo che morivo dalla voglia di sbaciucchiare ogni santa volta. Come potevo pensare di tenergli il broncio? «Non hai dormito?» Domandai incupendomi, preoccupata. Avevo notato spesso i suoi problemi legati all'insonnia e dovuti probabilmente a stress che si era trascinato appresso negli anni. Corrugai la fronte con dispiacere attendendo che rispondesse mentre sfiorai i lineamenti del suo viso con l'indice ; dal naso, alle sopracciglia ed infine la sua bocca rosea fino a che si schiuse sorridendomi. Faceva sempre così. Si teneva tutto dentro non volendo farmi pesare anche i suoi problemi, ma Harry dimenticava che i suoi problemi diventavano automaticamente anche i miei. Lo amavo, e tutto ciò che riguardava lui, riguardava anche me. «Sai che io sono qui per qualsiasi cosa, vero? Non tenerti tutto dentro...» sussurrai col cuore in mano «...apriti con me e dimmi cosa ti turba tanto da non permetterti di riposare la notte.»

«Niente. Quando sono con te non c'è niente che mi faccia paura.» Rispose infilando il suo viso nell'incavo del mio collo, quasi a nascondersi come un bambino. Un bambino in cerca di protezione.

Non tardai a stringerlo forte a me, mostrandogli tutto il mio appoggio. A volte si sentiva insicuro e nonostante a parole dicesse altro, i suoi gesti parlavano chiaro. Aveva bisogno di me, ed io c'ero...
Scostò il suo volto di poco mentre sorrisi guardando i suoi capelli arruffati , poi lasciò una scia di lenti baci sul mio petto che si alzò e si abbassò sempre più velocemente, soprattutto quando divennero più umidi tra i solchi intercostali fino a che raggiunse la mia pancia.

«Voglio portarti in un posto.» Disse mettendosi a carponi sopra di me, facendomi ombra. Gli accarezzai l'avambraccio attendendo che mi dicesse dove...cosa che ovviamente non fece. Allungai lo sguardo verso un vecchio orologio da parete, alla mia sinistra, constatando che fossero le quattro e quaranta del mattino.

«Sei matto?» Piagnucolai. «Quando mi hai detto che era presto, pensavo fossero le otto. Non le quattro del mattino!» Mi voltai sotto di lui, dandogli le spalle che si affrettò a baciare.

Agrodolce - vol.3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora