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JAYDEN's POV

«Andiamo!» Ordinai ai miei uomini dopo aver gettato della terra umidiccia sopra il petto di Harry, mentre Wolf assisteva come un figlio di puttana attraverso la grande vetrata assieme al pel di carota e all'altro gorilla. Li raggiunsi regolarizzando ed allungando i respiri affine di diminuire i battiti cardiaci, anche se lo sguardo di Presley mi avrebbe come minimo ucciso dentro.
Il ragazzo dai capelli rossi si lamentava e aveva coperto la sua mano con un fazzoletto bianco di stoffa, mentre lei era stesa a terra, priva di sensi e con la bocca ricoperta di sangue.
«Che le hai fatto?» Ringhiai fuori di senno pronto ad afferrarlo per il collo nonostante indietreggiò tentando di sfuggire alle mie grinfie.

«Niente!...Niente!» Replicò intimorito finché Wolf corse in suo soccorso.

«Tranquillo...» mormorò pacato «...è soltanto svenuta. E gli ha quasi staccato un dito.»

«Porca puttana!» Sibilò il rosso, Thunder. Che nome di merda, pensai. «È fortunata che ci serve viva altrimenti l'avrei già fatta a brandelli.»

Lo ammutolii con un'occhiataccia minacciosa, sentendo addosso un paio di occhi color ghiaccio e mi voltai a guardare colui di cui Byron andava fiero, il suo braccio destro.
«Come ti sei sentito?»

«Appagato.» Replicai.

Ghignò compiaciuto mentre sollevai Presley da terra afferrandola poi in braccio.
«Scommetto che ti saresti sentito meglio se anche lei avesse fatto la stessa fine di Styles junior.»

«Non so se sei duro di comprendonio oppure soffri di memoria corta, ma lei non si tocca ed i patti erano chiari.» Sputai secco, senza troppi giri di parole. «Tu toccala ancora e te la vedrai con me, ma non sarò clemente come poco fa!»

«Sissignore!» Sorrise ironico poco prima di ordinare ai suoi di raccogliere le loro cose e ripulire il posto cosicché rientrassero il prima possibile in città mentre portai la ragazzina nel veicolo con cui giunsi nel luogo. La sdraiai delicatamente nei sedili posteriori sotto gli occhi curiosi di quel verme schifoso, e le ripulii il viso controllando anche che non fosse ferita.

«Mi dispiace, Peps.» Sussurrai lasciandole un lungo bacio sulla fronte e poi sui capelli che mi soffermai ad annusarle. «Mi dispiace averti recato così tanto dolore anche se farti del male era l'ultimo dei miei pensieri.»
La strinsi a me aprendo una bottiglia d'acqua per poterle inumidire il viso affinché riprendesse conoscenza mentre Wolf uscì fuori, e sfiduciato, lanciò occhiate nella direzione dei miei due uomini ancora in piedi accanto alla fossa dove si trovava Harry.

«Chi sono quei due?»

«Domandalo a mio padre.» Mormorai baciando con affetto e dispiacere la testa della mia amica, e stringendo forte la sua mano nella mia. «Me li ha affiancati lui quando mi ha detto di venire qui a terminare il lavoro al posto suo.»

Annuì, ma non capii se se la bevette o meno. «Ci tieni tanto a lei, eh?» Chiese curioso mentre non fiatai, pensando non lo riguardasse. «Ne sei innamorato, non è così?»

«Che diavolo vuoi, Wolf!»

«Niente.»

«Bene, vedi di smammare.»

Sorrise. «Ti vedo teso, Jayden. Qualcosa ti turba? Forse il suo giudizio? Forse quello di tuo padre?» La scrutò posando i suoi occhi luridi sulla sagoma stesa di Peps. «Forse non ti sei sentito così appagato come affermi? Lei ti detesterà per ciò che hai fatto e lo sai, ma una volta che si entra a far parte di questo mondo, come tu hai insistito tanto nel fare, non si guarda più in faccia nessuno. Sono le regole!»

Fui pronto a ribattere ma poi decisi di non abboccare alle sue provocazioni sentendo Presley muoversi lentamente sotto il mio tocco. Anche lui la fissò, quasi facendo riferimento a lei con le parole che utilizzò nel suo stupido monologo. Se pensava di farle del male, beh, si sbagliava di grosso.

Agrodolce - vol.3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora