PRESLEY'S POV
Tolte di mezzo le manette, dopo una breve guida teorica su come maneggiare al meglio la revolver nera, la caricò e tolse la sicura. «Spero non me la punterai stavolta.» Lo feci, ma solo per stuzzicarlo e lui mantenne il sangue freddo da vero soldato qual'era.
«Riuscirei a disarmarti in meno di un millesimo di secondo.»
Sorrisi strizzando un occhio per prendere la mira. «Prova-...»
Con un colpo secco mi ritrovai la pistola puntata in faccia mentre mi afferrò per il collo, lasciandomi stupefatta. Ma come diavolo aveva fatto? Deglutii a fatica per via della pressione che esercitò il palmo della sua mano sulla mia gola.«Regola numero uno, soldato...» mi fece sorridere mentre allentò la presa e mi lasciò nuovamente la revolver in mano «....mai abbassare la guardia! Inoltre, la maggior parte dei principianti quando iniziano a sparare hanno l'abitudine di commettere sempre lo stesso errore, ovvero, strizzare l'occhio o addirittura chiuderli quando sparano.» Mi fece voltare affinché la mia schiena premesse contro il suo petto e mi incitò a sollevare le mani per puntare l'arma contro alcune bottiglie di birra vuote messe da lui in precedenza su un piccolo marciapiede, come bersagli improvvisati.
«Rilassa i muscoli, sei tesa.» Sussurrò contro il mio orecchio facendomi rabbrividire mentre mirai tentando di mantenere alta la concentrazione per dimostrargli che fossi davvero incentivata ad imparare e non solo una bambina capricciosa come lui pensava. «Mantieni gli occhi fissi sul bersaglio, Peps.» Abbassò con cura le mie braccia, sistemandomele a dovere e portò la sua mano sopra le mie che stavano leggermente tremando. «Stai tranquilla, vedrai che te la caverai alla grande. Cerca di rallentare il respiro e prova a cogliere le vibrazioni iniziali che il tuo dito sente premendo sul grilletto.» Bisbigliò appoggiando il suo mento sulla mia spalla, appiccicando la mia guancia alla sua mentre respirai affannata non solo per il timore che sparando in quella direzione avrei anche potuto far fuori accidentalmente un cerbiatto o uno scoiattolo, ma anche per la sua presenza così ravvicinata. Non vedevo Jayden in quel modo, ma non ero neppure abituata ad avere altri uomini che non fossero Harry, così avvinghiati a me.
«Al mio tre...» mormorò mentre presi bene la mira «...uno, due...tre!»Fu un fiasco totale. Sparai a caso spaventando tutti gli uccelli che abbandonarono i rami degli alberi del bosco lì accanto, ed urlai spaventata perforandogli un timpano tant'è che si massaggiò l'orecchio mentre gli ridiedi l'arma. «Non fa per me!»
«Ma dove diavolo hai mirato?» Esclamò puntando la revolver alle bottiglie e poi girandosi a guardare me . Voleva impressionarmi sparando senza guardare? Beh, ci riuscì, dato che le ruppe con quattro velocissime pallottole mentre ne rimasi scioccata e decisi di voler riprovare. «Facciamo così! Fingi che al posto di queste bottiglie....» corse via e ne altre, per poi metterle in piedi «...ci sia qualcuno che non sopporti! Forse ti riesce più facile.»
Controllai il respiro, annullai tutto ciò che mi circondava fino a che perfino la sua voce risuonò ovattata nella mia testa, poi sparai quattro colpi due dei quali frantumarono le bottiglie verdi mentre lui festeggiò quasi fiero di me.
«Sì! Così si fa!!»
Saltellai felice di aver compiuto al meglio la missione mentre, preoccupato per la sua incolumità, mi sequestrò l'arma, temendo il peggio.
«Sono curioso di scoprire a chi hai pensato mentre sparavi.»
«A te, ovviamente.» Scherzai cercando volontariamente una sua reazione. Andai perfino ad infastidirlo girandogli intorno e facendo balletti strani.
«Non so nemmeno cosa ci veda Blake in una come te.» Esordì facendomi storcere il naso.
«La prendo come un'offesa.» Alzai gli occhi al cielo mentre se la rise. «Che intendi?»
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Agrodolce - vol.3
FanfictionSequel di Agrodolce 1 e 2 «Ho amato come fin da subito l'angelo dentro di te si è preso cura del demone dentro di me.»