«È qui.» Mormorai ansiosa, trattenendo a stento i chili di lacrime che mi offuscarono gli occhi. «È...è l'ultima!»
«Allora sarà meglio parcheggiare qui o con un auto simile non passeremo di certo inosservati.» Esclamò accostando a lato del marciapiede mentre saltai giù dal veicolo ancor prima che spegnesse il motore. Sarei crollata in ogni caso ma dovevo andare via di lì con la certezza che lui stesse bene.
«Aspetta!» Jayden mi fermò sollevandomi il cappuccio della felpa. «Conosci le regole.» Annuii tranquillizzandolo, così, ci incamminammo verso il loft di Harry e ad ogni passo che percorsi sentii le gambe tremare ed il cuore scoppiarmi dentro la gabbia toracica. Che avrei fatto se fosse sbucato all'improvviso e mi avesse riconosciuta? Che avrei fatto sapendo di averlo condannato a convivere con i sensi di colpa e con un dolore lancinante che lui non meritava? Quanto avrei voluto trovare un modo per rendergli tutto più semplice. Sentii una mano poggiarsi tra le mie spalle mentre tirai su con il naso non essendomi nemmeno accorta che stessi piangendo a dirotto.
«Scusa...oddio, scusa!» Mi ripulii il viso mentre il ragazzo accarezzò la mia schiena con un gesto amichevole che riuscì perlomeno a donarmi un po' di sollievo.
«Non devi.» Rispose. «E mi dispiace tanto che tu sia stata messa in questa condizione. Hai diciotto anni e non meriti tutto questo....» aggiunse mentre strizzai gli occhi impedendo a me stessa di lasciarmi andare «...ma ciò che posso assicurarti-... hey, guardami, Presley....ciò che posso assicurarti è che puoi fidarti di Blake o qualsiasi cosa lui abbia in mente ed in serbo con te. È una delle persone più leali con cui abbia mai avuto a che fare nella vita ed una delle poche che ha le palle di perderla la vita per chi deve proteggere.» Ci incamminammo negli ultimi metri che ci dividevano dal recinto. «È un po' rompipalle, ma è bravo!»
«Per chi lavora?»
«So che prima lavorava nei servizi segreti britannici.» Si guardò le spalle. «Ora non ne ho idea, ma sicuramente si tratta di qualcuno di cui si fida ciecamente anche perché conoscendolo non si presterebbe facilmente a cose simili. Blake è uno dei migliori in circolazione e quando-.....»
Spalancai gli occhi non credendo a ciò che vidi. «No! No, ma che-...ha messo la casa in vendita?» Mi affacciai quel che potei sbirciando dalla staccionata di metallo ed assicurandomi che il cartello appeso all'entrata, scrivesse proprio quello.
«L'abitazione è vuota.» Appuntò il mio amico mentre l'apprendere quella notizia mi scosse. Harry non avrebbe mai venduto casa sua per nessuna ragione al mondo. «Ne sapevi qualcosa? Te ne ha mai parlato?»
«No.» Risposi incamminandomi immediatamente verso l'auto. «Jayden, dobbiamo andare subito al Love. Solo lì potremmo scoprire qualcosa.»
«Aspetta, ferma....» mi afferrò per il braccio «...non dobbiamo dare nell'occhio, sai che non puoi entrare in quel posto!»
Lo fissai diritto negli occhi, quasi a volerlo sfidare.
«Peps....Sei tu?» Udimmo una voce, a me familiare, provenire dal giardino accanto a dove io ed il mio amico stavamo discutendo. Oh, merda....era niente meno che il signor Scott, il vicino di Harry. Con la coda dell'occhio notai il grazioso anziano posare a terra l'annaffiatoio per raggiungerci a fatica a causa dei suoi problemi di sciatica mentre il ragazzo accanto a me mi mangiò viva con un'occhiataccia non sapendo cosa inventarsi, lì su due piedi. «Mi sembri proprio tu!» Si levò gli occhiali per pulirseli mentre mi venne la magnifica idea di combinare una cazzata.
«Baciami!» Sussurrai gesticolando.
«Cosa?...No!» Fece una smorfia riluttante.
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