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HARRY'S POV

«Scordatelo!» Ringhiai fuori di me quando per l'ennesima volta mi supplicò di andare a cena a casa sua, dato che ci sarebbero stati anche Presley ed il suo nuovo ragazzo. Così lo chiamò, cosa che mi diede il voltastomaco. «Non ti capisco a volte. Come cazzo ti è venuto in mente di invitarli? Perché, poi?»

«Beh, così avremmo modo di conoscere il fidanzato di tua sorella.»

«Fidanzato?...Fidan-...» La divorai viva con lo sguardo sgranato mentre lei annuì. «Pfff, ma quale fidanzato! È solo uno che vive con lei. Basta.» Quello fu tutto ciò che mi venne in mente di dire, anche se probabilmente risultai pure poco credibile.

«Uno che vive con lei da due anni.» Mi corresse mentre tesi e rilasciai di continuo i muscoli della mascella, digrignando rumorosamente i denti come se non ci fosse un domani. «Sono affiatati e davvero carini insieme. E poi lui sembra un uomo molto dolce ed affettuoso e dovresti solo che essere felice per lei.»

«Felice?»

«Già.»

Sollevai ironico un sopracciglio. «E perché dovrei?» Già, perché? E se da una parte io stavo letteralmente disperando, dall'altra, Lena, stava gioendo internamente felice come una Pasqua. Certo, come se il fatto che Peps stesse fingendo di avere una liaison con quello spaventapasseri potesse in qualche modo allontanarmi da lei e spingermi tra le braccia di Lena. Beh, poteva sognarselo.
«Non mi fido di lui e secondo, lei è piccola e quello come minimo ha quarant'anni e-....»

«Ma che dici? Non lo comprendo tutto questo tuo accanimento nei suoi confronti!»  Mi interruppe. «E poi lei non è piccola dato che ha quasi ventun anni e poi si nota lontano un miglio che lui ha sì e no la nostra età.»

«Li porta male!»

«Non è una giustificazione!» Mormorò mentre accesi l'ennesima sigaretta. «Sei solo geloso.» Disse con tristezza, fissando il finestrino.

«Geloso di quello? Ma fammi il piacere!»

«Diventi spietato quando c'è in ballo lei.»
Si voltò a guardarmi con gli occhi colmi di rammarico, e come potevo biasimarla?
Insomma, era Peps.

«Quello è vero....» rincarai accidentalmente la dose non rendendomi affatto conto di quanto la stessi ferendo con la mia eccessiva onestà «....ma non sono geloso di lui!»

«Non intendevo geloso di lui come persona, ma geloso del fatto che muori dalla voglia di stare al suo posto.» Non fiatai, mi aveva colpito ed affondato. Dopotutto era la verità e anche se avessi potuto mentire a lei, non sarei riuscito a fare lo stesso con me. «Ti sei mai chiesto se il vero problema sei tu? Lasciala vivere....» sussurrò con le lacrime pronte a scendere «...forse lei sta provando in tutti i modi ad andare avanti e a costruirsi un futuro, ma finché ci sarà la tua presenza costante a tentarla , le toglierai anche una minima possibilità di essere felice assieme a qualcun altro. Ed io non sono scema, so bene quanto tu tenga alla sua felicità. Lo so, Harry!»
Deglutii. Le avevo già sentite in passato quelle parole...da mia madre, pochi giorni prima dell'incidente dell'aereo.
«Anche noi eravamo felici prima che ricomparisse Presley, ricordi?...» acchiappò la mia mano e la posò sul suo ventre e anche se la lasciai fare, qualcosa al mio interno volle ritirarla, come se si rifiutasse dell'idea che Lena portasse in grembo mio figlio «....e sono certa che questo bambino risolverà tutto.»

«I bambini non si concepiscono per risolvere le crisi. Sposterà solo di poco questo problema, Lena, perché prima o poi ci faremo i conti nuovamente.»

«Perlomeno proviamoci!»

«Perlomeno proviamoci!»

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