LENA's POV
Chinai all'indietro la testa per appoggiarla sullo schienale del divano, convinta di aver fatto un ottimo lavoro. Lui l'avrebbe come minimo detestata dopo ciò che gli avevo raccontato. D'altronde, ebbi la netta sensazione che lei non gli avesse raccontato nulla, perciò questo era un punto a mio favore.
«Allora? Ha abboccato?» Chiese mia madre irrompendo in salotto con ansia prima di allungarmi una tazza di tè . «Ti ha creduto?»La fissai per qualche secondo pensando a cosa dirle, poi annuii vedendola tirare un sospiro di sollievo. «C'era anche lei, ma non si è fatta vedere.» Pensai a cosa la sua testolina malata avesse fatto dopo che me ne fossi andata.
«Strano! E secondo te, perché l'ha fatto?»
«Come perché? Non ci arrivi?» Alzai il tono di voce intravedendo mio padre dirigersi in cucina, anche se ero poco lucida per farci caso o per nascondere le mie emozioni. «Cosicché lo potesse manipolare dopo che me ne fossi andata! Quella Presley è una brutta persona e spero la paghi cara un giorno.» Sbottai. «Ma perché la deve scampare sempre liscia? Perché non succede niente di male a quelli che non meritano di vivere, gente orribile come lei!» Il mio sguardo si velò di lacrime ripensando a Deva. «Succedono cose solo a persone buone come mia sorella.» Guardai mia madre con ira e feci leva sul suo punto debole. «Te lo giuro, mamma, spero qualcuno le si presenti davanti la porta di casa e le spari in testa una-.....»
«Adesso basta!» Ringhiò mio padre a voce alta come mai aveva fatto prima d'ora, il che mi fece sobbalzare con il cuore in gola. «Vergognati! Anzi, vergognatevi tutte e due!» Digrignò i denti, furioso. Esausto! «Augurare la morte a qualcuno che non vi ha mai fatto nulla di male, ma vi sentite quando parlate? Voi avete perso il lume della ragione! Siete due pazze!»
«Papà, stanne fuori!»
«No, non ne sto fuori!» Alzò ulteriormente la voce mentre la giugulare sul suo collo per poco non scoppiò ed una lacrima scese sulla mia guancia. Nella stanza si sentirono solamente i nostri respiri affannati e le sue grida. «State delirando, stupida!» Mi puntò il dito mentre mamma corse in mio aiuto per poter placare le acque.
«Antonio, per l'amor di Dio, calmati!» Lo strattonò per un braccio mentre lui la allontanò slacciandosi dalla presa.
«Quale Dio?....Quale, Maria?....Quello che preghi?» Le fece una sfuriata ed in quasi trent'anni di vita non avevo mai visto o sentito mio padre rivolgersi a mia madre con quel tono. «Lo sa il tuo Dio ciò che fai? Lo sa che giochi con la vita degli altri?»
«Presley è colpevole della morte di mia figlia!»
«Tu sei colpevole della morte di mia figlia!» La sgridò come un pazzo, tremando e con gli occhi fuori dalle orbite. «Ed il tuo Dio te l'ha portata via per punirti, stupida!»
Sentii il cuore di mia madre spezzarsi nel giro di un millesimo di secondo dopo aver udito quelle assurdità pronunciate dalla bocca di mio padre.«Non sai cosa dici!» Osai fiatare catturando la sua attenzione. «Quello che sta delirando in questa famiglia, sei tu!»
«Sì, sto diventando pazzo!» Ammise. «E sai cosa fanno i pazzi? Fanno pazzie! Vuoi vederne una?» Corse in corridoio ad indossare le scarpe ed il suo giacchino prima di prendere il telefonino dalla tasca posteriore dei suoi pantaloni mentre smisi di respirare all'istante e lo seguii, avendo la netta sensazione che avrebbe chiamato Harry.
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Agrodolce - vol.3
FanfictionSequel di Agrodolce 1 e 2 «Ho amato come fin da subito l'angelo dentro di te si è preso cura del demone dentro di me.»