PRESLEY'S POV
«Stai meglio?» Domandai nei pressi di casa mia ; sino a quel momento nessuno dei due aveva fiatato in auto, nonostante qualche scambio di sguardi fugaci ma consolatori.
«Sì...» si sforzò di sorridere nonostante i suoi occhi erano tristi come non mai e nonostante si fosse scolato un'intera bottiglia di Brandy «...mi ha fatto bene stare un po' con te.» Cercò la mia mano e la avvolse nella sua come segno di ringraziamento che apprezzai molto. «Sei sicura che non vuoi venire a stare da me?» Domandò per l'ennesima volta. «Non ti mangio.»
Nascosi un ghigno ; a prescindere da ogni situazione, Harry rimaneva sempre il solito. Nascondeva le sue debolezze tirando su muri e muri di cemento armato e sarcasmo quando sapeva bene che con me poteva aprirsi e parlarmi di tutto ciò che lo affliggeva nel profondo.
«Sarà per la prossima.» Divenni seria all'istante notando Jayden seduto sulla gradinata di casa, occupato a fumare. «Merda.» Sbottai sottovoce quando mi rivolse uno sguardo parecchio amareggiato nel frattempo che il riccio parcheggiò. «Hey, hey, hey....ma che fai?» Gli domandai notandolo levarsi la cintura di sicurezza.
«Vengo a salutare il tuo cane da guardia e a dirgli che è stata colpa mia se hai fatto tardi.»
«No!» Risposi secca cercando di bloccarlo mentre sorrise mordendosi il labbro inferiore e fissando le mie. «Lascia fare a me, dai, non peggiorare le cose!»
«Non avevi così paura neppure di me.»
Ci guardammo per un attimo. «Ero terrorizzata da te.»
«Facevi bene.» Sussurrò, divertito prima di scendere dall'auto lasciandomi lì imbambolata. «E farebbe bene ad esserlo anche il tuo amichetto.» Fu un chiaro invito a fare a pugni o cose strane che potevano gironzolare solo nella testa di Harry.
«Harry, no! ....Harry, no!» Mi affrettai a scendere e a richiamarlo a bassa voce nonostante il tono severo, affinché mi desse retta e la piantasse di istigare il povero Jayden che non faceva altro che tollerarlo e fare il suo lavoro. «Dai, torna a casa....per favore!» Lo supplicai premendo sul suo petto e provando a smuoverlo mentre l'ex soldato assistette alla scena in silenzio. «Non rendermi le cose più difficili di quanto siano. Non costringerci a cambiare città!»
«Presley!»
Pietrificai udendo la voce roca del mio amico alle mie spalle, finché decisi di voltarmi.
«Vai dentro.» Ordinò secco mentre percepii i battiti del cuore di Harry andare all'impazzata.«Un attimo, Jay.» Esclamai volendo prima assicurarmi che Harry stesse bene e che se ne sarebbe tornato a casa a riposare e non a riempirsi di alcool in qualche altro lurido locale della città.
«Tu non le dai ordini, bello!» Ringhiò il riccio mentre chiusi gli occhi maledicendolo mentalmente. Era una causa persa.
«Dì a quell'ubriacone di fratello di andare via, Peps...» mormorò Jay «....per la sua incolumità, o non risponderò delle mie azioni!»
«Jay, ti prego!» Ribadii con le lacrime agli occhi. «Non lo vedi che non sta bene?...Non posso lasciarlo andar via in questo stato! Ti supplico. Dammi cinque minuti.» Quasi singhiozzai priva di fiato, sentendomi costantemente oppressa tra ciò che fosse giusto fare e ciò che in realtà volessi fare.
«Portalo dentro.»
Mi spiazzò. «Come?»
Rientrò, dandomi il via libera e sapevo che potevo fidarmi di lui, così trascinai Harry con me fino al piano superiore mentre il mio amico non si intromise più nonostante la cosa non gli andò per nulla giù. Mi dispiacque davvero tanto perché, ultimamente, non stavo facendo altro che mentirgli, deluderlo e sgattaiolare via di casa senza che lui ne fosse a conoscenza. Tutto, però, aveva un limite ed io stavo tirando troppo la corda.
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Agrodolce - vol.3
FanfictionSequel di Agrodolce 1 e 2 «Ho amato come fin da subito l'angelo dentro di te si è preso cura del demone dentro di me.»