PRESLEY'S POV
«Grazie Kendrick.» Mormorai imbarazzata quando parcheggiò accanto al portone nonostante per tutto il tempo, il ragazzo, non avesse fatto altro che cercare di mettermi a mio agio. «Vuoi entrare?»
Vuoi entrare? Ma che razza di domanda era quella?
«A salutare Harry.» Aggiunsi immediatamente quasi a voler rimediare nonostante lui non ci fece affatto caso. Anzi.«Ah, no...» sorrise notando la tarda ora sul cruscotto del veicolo «...sono esausto! E poi, ho visto talmente tante volte la faccia di Harry in questi giorni che ne ho abbastanza.»
Annuii smorzando un lieve sorriso prima di abbandonare il veicolo mentre quello che cadde subito ai miei occhi furono le luci spente nonostante l'auto dell'inglesino fosse lì, e c'era anche quella di Antonio.
«Va bene.» Replicai impaziente di andare a scoprire cosa stesse accadendo, e soprattutto , dove fosse lui o perché il padre di Lena lo avesse cercato con tanta urgenza. «Ti ringrazio molto.» Mi riferii ai punti di sutura e a quanto fosse stato delicato.
«Mi raccomando, usa i cerotti impermeabili!»
Annuii e dopo un cenno di mano corsi immediatamente verso il cancello che stranamente era aperto. Ma dove diavolo era Harry? Raggiunsi la porta principale ed abbassai la maniglia scoprendo che in realtà fosse schiusa ; la spinsi lentamente venendo avvolta da un gelo tremendo, come se tutte le finestre della casa fossero spalancate.
Deglutii terrorizzata, camminando tra cianfrusaglie gettate al suolo come se fosse passato un tornado e avesse distrutto tutto quanto ma provai un senso atroce di malessere, simile a nausea o un'imminente svenimento quando vidi Pepper poco più in là, in una pozza di sangue, con la lingua fuori dalla sua bocca e gli occhi spenti e fissi sulla parete dinanzi a lui.«Pepper.....»Singhiozzai il più silenziosamente possibile, tappandomi la bocca con la mano, timorosa di andare a constatare come stesse il mio piccolo cagnolone mentre mi chiesi chi fosse stato quell'essere ignobile che gli aveva fatto quello. Tirai su con il naso, spaesata, in preda ad un attacco di panico finché mi venne in mente una cosa ; Harry.
«Harry!» Farfugliai tra i denti allontanandomi con le ginocchia cedenti, alla ricerca del ragazzo mentre il cuore sbatté ferocemente contro la mia gabbia toracica e se avesse continuato così ancora per molto, me l'avrebbe sicuramente frantumata. Udii dei rumori provenire dal giardino così mi affrettai a raggiungere la cucina. «O mio Dio...no!» Fissai confusa la vetrata frantumata finché la mia attenzione cadde su qualcuno a bordo piscina. Riconobbi immediatamente il mio aguzzino, quello che pochi giorni prima mi aveva ridotta in quello stato e subito la gola si strinse ed il naso pizzicò molto di più.Non ero mai stata una persona violenta, non sapevo neppure che un giorno, per qualche strana circostanza come difendermi o salvare la vita a chi amavo, avrei potuto diventarlo. Lui stava ammazzando Harry senza un briciolo di pietà e l'unico modo per impedirglielo era ucciderlo. Mi abbassai e raccolsi un pezzo di vetro della vetrata rotta, quello più lungo ed affilato, e dopo un lungo respiro trovai il coraggio di avanzare velocemente alle sue spalle senza pensarci due volte e non appena lo raggiunsi, anche se si accorse di me e si voltò a guardarmi, con le lacrime agli occhi ed il dolore che in quel momento stava annebbiando il mio cervello, gli ficcai in gola la lama con tutta la rabbia presente in ogni cellula del mio corpo mentre mugolò spalancando gli occhi e mollando la presa di quel che capii fosse un'irrigatore da giardino.
Vacillai.
L'avevo stretta talmente tanto che mi ero lacerata la carne del palmo, ma tutto accadde in un paio di secondi o poco più, anche se quel contatto visivo scambiato tra me e l'uomo moribondo, parve durare un'infinità.
Lo fissai un'ultima volta mostrandogli tutto il mio ribrezzo e come Jayden mi aveva raccomandata, estrai fuori il pezzo affinché perdesse sangue e morisse più velocemente. Schizzò sul mio viso, caldo e denso, mentre il solo odore nauseante mi risvegliò da quello stato di trans confusionale.

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Agrodolce - vol.3
FanfictionSequel di Agrodolce 1 e 2 «Ho amato come fin da subito l'angelo dentro di te si è preso cura del demone dentro di me.»