Capitolo 43

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Socchiusi gli occhi e il buio che era nei miei occhi piano piano scomparve sotto forma di macchie nere. Una luce luminosissima mi penetrò non permettendo così alle mie palpebre di aprirsi completamente.

Sbattei più volte le ciglia, quando mi resi conto che non c'era più l'oscurità intorno alle mie pupille ma solo luce.

Vedevo delle sagome sfocate davanti a me, non riuscivo a riconoscere i volti.

" Rory" Sentii dire dal chirurgo. Mi girai verso la sua direzione. Era vestito di bianco, ma non riuscivo a vedere bene i lineamenti del suo viso.

" Riesci a vederci?" Chiese avvicinandosi al mio letto. Alzai la mia mano per aria e la vidi per la prima volta dopo tre mesi. Sorridevo come un ebete mentre muovevo le dita piegandole.

" Ci vedo" Le lacrime mi rigarono le guance. Erano lacrime di felicità.

" Quante sono queste?" Chiese l'uomo. Fissai le sue dita.

" Qu-quattro" Dissi continuando a sorridere.

Il medico si allontanò da me e andò ai piedi del letto.

" Leggi cosa c'è scritto nel foglio appeso in quella parete. La scritta in grande" Mi disse gentilmente. Osservai la figura sfocata del signore e poi il foglio che mi aveva indicato con il braccio. Non riuscivo a leggere una sola parola, ma riuscivo a vedere il colore.

" Non ci leggo da qui." Dissi dopo aver sgranato gli occhi per qualche secondo.

" É come pensavo" Mugulò a bassa voce Mr. Barks.

Non feci caso alle sue parole, ero troppo impegnata a vedere la luce che mi sembrava estranea. Sembrava che la vedessi per la prima volta. Riuscivo a vedere specialmente i colori, erano così vivaci che mi procurava dolore fissarli a lungo.

" Mrs. Steal abbassi la luminosità della stanza." Disse l'uomo di mezz'età. Vidi la figura della donna spostarsi e fare ciò che le aveva chiesto il medico. La luce divenne meno luminosa e i colori vivaci che vedevo divennero normali.

" Piccola." Sorrise mio padre abbracciandomi, ricambiai l'abbraccio con un'enorme sorriso.

" Ce l'ho fatta papà, ho vinto!" Esclamai.

" Si piccola." Mormorò.

" Papà, ti vedo, io ti vedo" Singhiozzavo e non riuscivo a crederci. Strinsi forte mio padre a me, sentendo il suo profumo paterno avvolgermi.

" Lo so piccola, lo so" Sentii le sue lacrime nella mia guancia mentre mi stringeva. Non l'avevo mai visto piangere, neanche una volta.

" Bob, lasciaci abbracciarla anche a noi! " Disse Kelsy. Bobby mi accarezzò i capelli e poi lasciò lentamente la presa.

" Ben tornata Ro" Sussurrò Niall abbracciandomi. Mi diede un bacio nella guancia. Non ebbi il tempo di rispondere che Kelsy si buttò sopra Niall abbracciando entrambi.

" Già ben tornata, birbantella" Esclamò lei. Ricambiai l'abbraccio sentendomi per la prima volta, dopo tre mesi , nuovamente dentro alla mia vita.

Kelsy fece un colpo di tosse appena spostò lo sguardo verso il mio amico, notando il suo braccio sopra la schiena di lui e lo tolse subito; come se il gesto fatto precedentemente non fosse stato programmato. Si alzò da me e scese dal letto.

Mise da un lato i lunghi capelli biondi e si schiarì la gola.

Una donna dai capelli neri mi sorrise. Aveva le mani nelle tasche del suo camice bianco a maniche corte.

" Come ti senti?" Mi disse avanzando verso il mio letto. Mi prese la mano e me l'accarezzò.

Dalla sua voce capì che era Mrs. Steal, la donna che un attimo prima aveva cambiato la luminosità della stanza.

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