Mi piaceva il modo in cui le sue labbra baciavano il mio collo, lasciando una scia di saliva nel percorso. Speravo che nessuno mi vedesse in questo stato e che nessuno fosse in palestra. Non sapevo se alzarmi o lasciare che le sue labbra esperte continuassero ad assalirmi. Il suo respiro era affannato e anche il mio lo era. Si alzò da me prendendo con sé la mia mano, in modo che mi alzassi anch'io. Questo silenzio che si era creato fra noi era frustrante. Non avevo ancora risposto alla sua domanda e, sinceramente, non sapevo cosa rispondere.
" Riprendiamo con l'esercitazione? Manca solo mezz'ora prima che ti vengano a prendere."
" Non ne ho voglia, non dopo quello che ti ho fatto." Sorrisi.
" E' stato un colpo duro, ma meritevole. Ho ricevuto in cambio un bacio!" Le mie mani tremavano, ed ero sicura che anche lui avesse notato la mia agitazione. Ero a corto di parole.
" Sicuro che non ti fa male?"
" Mi piace come le tue labbra si curvino e come la tua fronte sia aggrottata." Non risposi.
" Hey." Mi alzò il mento. " Non ti voglio intimidire ok? Voglio che mi parli normalmente." Avevo urgente bisogno che Mrs. Smith comparisse all'improvviso, o qualsiasi altra persona in grado di salvarmi da questa situazione imbarazzante.
" Mi confondi le idee, io non so cosa dire." Potrei correre alla cieca, no? Così da sbattere la testa da qualche parte, o inciampare, tutto era meglio che rimanere qui.
" Quando hai ricambiato un attimo fa non mi sembrava fossi confusa." Mi disse accarezzandomi la guancia. Volevo togliergli la mano, ma il mio corpo non rispondeva al mio cervello.
" Andiamo nel corridoio ad aspettare mio padre?" Suggerì, cercando di cambiare argomento.
" Perchè scappi? Dimmi solo perchè lo fai e io non aprirò più l'argomento." Il suo alito era ancora vicino al mio viso e le sue dita afferravano ancora il mio mento. Avevo paura di ciò che sentivo dentro e che non riuscivo a gestire.
" Perchè tu mi baci?" Chiesi facendo il doppio gioco.
" Perchè mi piaci." Rispose subito, senza pensarci nemmeno un secondo. Le mie gambe a malapena reggevano il resto del mio corpo. Volevo dirgli che anche lui mi piaceva e che mi faceva stare bene, ma non ci riuscivo. Cosa succederebbe se glielo dicessi?
" Sei il mio tutore e io la tua paziente, e tutto questo.. non può succedere."
" Invece di attaccarti alla cosa di paziente e tutore, perchè non mi dici semplicemente che non ti interesso? Che non hai sentito niente mentre ti baciavo e che non avevi intenzione di ricambiare per qualche cazzo di motivo che riuscirai sicuramente a inventare?" Mentre urlava degli schizzi della sua saliva mi arrivarono in faccia. Il suo fiato si fece corto e tolse la sua mano dal mio mento. Potevo sentire i suoi occhi addosso pur non vedendolo.
" Anche tu.." Mi fermai un attimo cercando le parole che volevo dirgli. Sembravano essersi perse dentro di me.
" Mi piaci." Dissi sussurrando.
" Non ho sentito." Si avvicinò.
" Hai sentito" Replicai giocherellando con le mie mani.
" Ho l'udito fuori uso in questo istante." Mi aprì la mano, intrecciandola con la sua.
" Beh fatti curare, perchè io non lo ripeto." Mi diede un bacio veloce nelle labbra lasciandomi per un secondo spaesata.
" Tuo padre ti starà aspettando nel corridoio." Disse schiarendosi la voce.
" Tieni." Mi diede il bastone.
" Ti sconsiglierei di usarlo. Non vorrei che uccidessi delle persone nel tuo cammino." Rise.
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