INSIDE YOU
AMICI
Eravamo seduti nella solita panchina, mentre Zayn assaporava la sua amata sigaretta. Non capivo perchè nessuno veniva in questo giardino, o qualsiasi cosa fosse. Si perdevano l'odore delle rose, specialmente quando il vento soffiava su di esse e si sentiva di più.
Lui come al suo solito rimase zitto assaporando la sua sigaretta. Dio quanto mi faceva senso sentire la sua bocca inspirare quella cosa che prendeva fuoco. Non so come faccia la maggior parte della gente di oggi a fumare. Cosa ci trovano di buono in quella cosa? Solo sentire il suo forte odore mi faceva venire il volta stomaco. Come al solito il silenzio mi uccideva. Non riesco a stare insieme a una persona e non parlare, è più forte di me, anche se la persona in questione era lui. Non capivo perchè passava la maggior parte del suo tempo libero con me, quando poteva uscire con i suoi amici o stare con i suoi colleghi. Io potevo cavarmela da sola, potevo rimanere in classe a sgranocchiare qualcosa. Diceva tanto che odiava il suo lavoro, allora perchè continuava a stare con me? Per rompere la sfilza di domande che il mio cervello si stava facendo ruppi il silenzio.
" Zayn?" Dissi quasi sussurrando.
" Dimmi." Disse.
" Non vorrei ostacolare i tuoi impegni, tu sei libero di uscire nella pausa, non sei costretto a stare con me." Dissi a bassa voce.
" Ti do l'impressione di essere costretto?" Chiese.
" Si"
" Beh, non lo sono." disse lui serio.
" Dico sul serio. "
" Rory, io sto bene con te." Si avvicinò a me tanto da farmi sentire la sua coscia toccare la mia. Questo ragazzo di cui non conoscevo il volto era molto presente nella mia vita in questi giorni. Era più vicino lui a me che i miei amici o la mia famiglia. Ammetto che poi tanto noioso il centro non era, avevo qualcuno con cui passare il tempo, anche se non era molto attivo.
" Perchè stai bene con me? Io non faccio bene a nessuno." Io ci stavo provando, ci provavo ogni giorno ad essere forte, ma credetemi, era più forte di me. Il mio mondo era crollato insieme ai miei sogni e mi sentivo un enorme placca di vetro pesante da spostare, ma facile da rompere.
Come poteva stare bene con una cieca? Con una che doveva dipendere da lui per ogni minima cosa?
Mi pizzicarono gli occhi. Cazzo, quanto ero debole. Non riuscivo a non piangere, ma perchè dovevo essere sempre così debole davanti a lui?
" Perchè io e te siamo due vetri rotti che hanno bisogno di unirsi" Sentii la sua mano accarezzare la mia guancia.
" Io sono solo un peso." singhiozzai.
" Lo sono sempre stata." Dov'erano i miei occhiali quando servivano? Avrebbero coperto il rossore che circondava le mie pupille dilatate. Mi avrebbero resa meno fragile.
" No, non lo sei." La sua mano continuò ad accarezzare il mio volto.
" Perchè credi di esserlo Rory? "
" Non lo so, forse perchè mia madre mi fa sentire così."
Il suo braccio mi avvolse trascinandomi verso di sè.
" Credevo anch'io di essere un peso per mio padre. Forse lo sono sempre stato, ma vedi, volevo credere che non lo fossi. Speravo che un giorno togliesse quella sua espressione da duro dal suo volto e mi dicesse ' bravo figliolo, è così che ti voglio'. Per quanto facessi per lui, non era mai abbastanza. Mi faceva sempre sentire piccolo e indifeso. Ci credi che quando avevo solo 5 anni dovevo essere io l'uomo di casa? Mi occupavo di mia sorella che aveva 1 anno e di mia madre che era ed è ancora un'alcolista dipendente." Fece un sospiro. Era la prima volta che mi raccontava qualcosa di sé. Era sempre stato molto riservato e di lui potevo sapere poco. Sentivo i muscoli del suo corpo tesi sotto di me. Ci credete se vi dico che sotto il suo braccio mi sentivo bene? Come poteva farmi provare queste sensazioni?