Capitolo 2

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 INSIDE YOU

TUTORE

Mia madre mi lasciò, dicendomi che sarebbe tornata più tardi. La gentile signora mi trascinò vicino ad alcuni miei compagni ( anche essi ciechi).

" Non aver paura, nessuno ti farà del male." mi riassicurò lei vedendomi preoccupata.

" Ragazzi, vi ho portato Rory. Vi lascio con lei." disse. Sentii i suoi passi diminuire, segno che si era allontanata.

" Ciao Rory." Disse una voce maschile.

" Di dove sei?" Non avevo voglia di fare amicizie, non qui, non in questo posto. Era orribile parlare con una persona che nemmeno vedevo " Rory?" ancora quella voce.

" Vengo da Londra." dissi.

" Siamo in due allora, anche io vengo da lì" disse. Rimasi in silenzio, ascoltando il brusio che si era formato intorno a me. " Questa ragazza è di poche parole." sta volta era una voce diversa da quella che avevo sentito prima.

" Sono Louis, piacere di conoscerti" disse.

" Piacere"

" E' la prima volta che entri in un centro come questo?" chiese Louis. Almeno credo fosse lui.

" Si" risposi fredda. Quando sarebbe finita questa pausa? " Ti ci abituerai a questo posto. Ormai io conosco tutti qui." disse con un tono soddisfatto.

 ' Felice lui.' Pensai.

" E come fai a conoscerli se nemmeno li vedi?" dissi rude. 

" Semplice, dalle loro voci. Ognuno ha una voce diversa. Con il tempo imparerai a individuare le loro voci e non solo, anche i loro odori." Come faceva a essere così calmo? Aveva perso un senso importante eppure pareva così felice e fiero delle sue parole. 

" Non riuscirò mai ad abituarmi a questa vita." Le lacrime ritornarono a rigarmi il volto. Le asciugai. " E' una cosa che devi accettare, non puoi cambiare ciò che ti è stato scritto nel destino." sta volta la sua voce acuta pareve triste. 

" Io me ne andrò da questo posto." Dissi  trascinando via la mia sedia a rotelle. 

Qualcuno mi fermò. " Dove stai andando Rory?" disse la signora di prima.

" Via da qui." riposi decisa ad andarmene. Ma dove?

" Su ora fai un grande respiro. Ora iniziamo la prima lezione del giorno" 

***

" Allora, ragazzi, oggi impareremo ad usare il bastone. Ognuno di voi avrà un tutore che lo aiuterà a muoversi bene e correttamente senza sbattere da qualche parte." Delle persone si misero a ridere. Ma cosa ci trovavano di divertente? Avevano tutti la mia stessa condizione, eppure ridevano. Solo io  sentivo il mondo cadermi addosso? 

" E' ora di alzarsi da quella sedia" mi disse la signora di cui non sapevo ancora il nome.

" Mi sento al sicuro in questa sedia." dissi giocherellando con le dita delle mie mani.

 " Anche con il bastone sarai al sicuro; imparerai ad usarlo." Mi prese le mani, facendomi alzare.

" Non ti accadrà niente" mi rassicurò lei. Camminavo insieme alla donna fino a quando mi disse di fermarmi. 

" Ognuno di voi ha un tutore?" urlò la signora.

"Si" risposero in coro. 

" Ne manca uno." mormorò tra sé la donna accanto a  me.

" Charlotte, dov'è finito Zayn?" chiese.

" Penso che sia andato a fumare." rispose una ragazza.

" Il solito." disse con un tono arrabbiato. " Rory rimani qui, vado a cercare il tuo tutore imbranato." 

Sarà un vecchietto sulla sessantina che non ha nulla da fare che farmi da tutore. La donna stava per lasciare la presa dal mio braccio, quando ritornò nella sua posizione.

" Si può sapere dov'eri finito?"

" A fumare." rispose una voce maschile.

" Qui non puoi fare i tuoi comodi quando ti pare. Sei qui per lavorare. La pausa per i tutori non è ancora iniziata." urlò la donna. Immaginavo le vene fuoriuscire dal suo collo per la rabbia.

" Era solo una cazzo di sigaretta!! Non si può nemmeno fumare in pace?"  rispose lui con un tono arrabbiato. 

" Abbassa il tono della tua voce con me. Sono stata chiara?" 

" Ti affido questa ragazza, si è iscritta solo oggi; mi raccomando, non toglierle gli occhi di d'osso." continuò lei.

" Non si preoccupi, non riuscirei a non guardare questa meraviglia." Quell'uomo mi stava già antipatico. Il suo modo di parlare mi faceva innervosire. Non potevo avere una semplice donna di mezza età che mi aiutasse in questo stupido esercizio? L' uomo si avvicinò a me, prendendomi le mani. Il suo tocco caldo mi fece rabbrividire. Erano delle mani lisce, giovani. Forse non era così grande come credevo. La donna si allontanò da me, lasciandomi sola con quel individuo che puzzava di fumo.

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