ZAYN'S POV
" Cazzo, mamma no!" Trovai mia madre stesa per terra, con le mani che le tremavano.
"Mi hai promesso che avesti smesso di bere!" le dissi aiutandola ad alzarsi.
" Ho bevuto un innocuo bicchierino." disse lei con un filo di voce. La portai in bagno, le lavai la faccia e le tolsi la maglia che puzzava di vodka.
" Vado a prenderti dei vestiti puliti, intanto fatti la doccia." Tutti i giorni era la stessa storia. Mia madre era diventata dipendente dall'alcool da circa un anno. Da quando mio padre la lasciò per un altra donna. Ora lui era sposato, ricco e viveva in una lussuosa villa. Aveva iniziato una nuova vita. Mio padre era un grande imprenditore, possedeva un'azienda tutta sua, chiamata Malik. Si quel cognome che tanto odiavo. Davo la colpa a mio padre, lui aveva distrutto la mia famiglia, aveva distrutto mia madre, rendendola pazza; e ora, era anche incapace di essere autonoma.
Il salotto era pieno di bottiglie di tutti i tipi di alcool. Non riuscivo più a sopportare tutto questo. Portai i vestiti a mia madre e poi feci un po' d'ordine.
" Zayn, scusa" Avanzò lei a fatica verso di me.
" Tranquilla, mamma." Le dissi aiutandola a sedersi.
" Sei un bravo ragazzo." mi ripeteva sempre. Ma io non lo sono mai stato, anzi facevo l'impossibile per rovinare il lavoro di mio padre, di rovinargli la vita, come aveva fatto lui con noi.
Quando era con noi, aveva sempre quella scusa del lavoro. A volte non lo vedevamo per giorni. Diceva che aveva dovuto prenotare un volo per un colloquio molto importante. Ma un giorno tutte le sue bugie finirono. Quando mia madre, una sera, lo inseguì in un hotel. Vide con i suoi stessi occhi l'importante "colloquio" a cui, mio padre, non poteva mancare.
Quel giorno mia madre, mi chiamò ubriaca, dicendomi di venire subito a casa. Io e mia sorella avevamo buttato tutti i suoi vestiti e con il tempo anche il resto della sua roba. Lui, oltre a non essere mai stato un buon marito, era anche un pessimo padre. Non avevo mai sentito quell'affetto tra padre e figlio. Forse perchè lui non me lo aveva mai dimostrato. Era sempre stato duro nei miei confronti.
Accesi una sigaretta, lasciandomi trasportare da quella sensazione di piacere che solo il fumo riusciva a darmi.
***
RORY'S POV
Un altro giorno in quell'orribile posto.
" Ciao Rory!" una voce acuta mi salutò.
" Chi sei?" risposi acida.
" Louis, ti sei già dimenticata di me?" Lo diceva come se ci conoscessimo da una vita.
" Ti ho riconosciuta dall'odore." Puzzavo veramente così tanto?
" Ah" risposi, annusando i miei vestiti. Tanto non mi poteva vedere, giusto?
" Lo sai che sei ridicola?" Quella voce, invece, non si poteva dimenticare facilmente.
" Ancora tu?" sbuffai.
" Si, in carne ed ossa."
" Louis, sei ancora qui?" urlai alla cieca.
" No, è dovuto andare con la sua tutrice. Ci sono io accanto a te. Non ti basta?" Meno male che non potevo vederlo, perchè, se no, gli avrei tagliato quella lingua insopportabile che si ritrovava.
" Mrs Smith? Mrs Smith??" Urlai cercando di farmi sentire. Dovevo cambiare tutore, non riuscivo più a sopportarlo.
" Rory" Disse la donna. Presumo fosse lei.
" Voglio un altro tutore, cioè una tutrice." Le feci un sorriso.
" Mi dispiace, ma lui è l'unico disponibile al momento. Gli altri sono in ferie". Sbuffai.
" Sopportalo ancora un pò'" disse lei con un tono sarcastico.
Oggi dovevamo imparare a leggere le lettere dell'alfabeto. Ci davano una specie di tavola di legno, con delle parti innalzate per identificare le lettere.
Zayn mi prese le mani; le sue erano così calde e soffici."
* Sono solo delle semplici mani, Rory.*
Mi appoggiò le mani sulla ruvida tavola.
" Che lettera è?" Mi chiese lui. Rimasi a toccare quello strano oggetto, seguendo i puntini. Era inutile, non riuscivo a capire che lettera era. Amavo leggere i libri, sopratutto quelli romantici. Di notte, prima di andare a letto, leggevo sempre due o tre capitoli, prima di addormentarmi. Ora non potevo più leggere, nè usare il cellulare, nè guardare la tv. Non potevo più fare niente e questo pensiero mi distruggeva, ogni giorno.
"Allora?" continuò lui. Gli occhi cominciarono a bruciarmi. Cercavo di rimanere forte, ma non ci riuscivo.
" Hey, ti senti bene?"
" Portami fuori, ti prego." Dissi tra le lacrime. L'aria fresca mi aiutava a rilassarmi; mi aiutava a sentirmi libera. Dovevo solo chiudere gli occhi e immaginarmi tutte le meraviglie che solo la natura sapeva dare. Mi tolsi gli occhiali giusto per togliermi le lacrime, ma sbadata come ero, mi caddero a terra.
ZAYN'S POV
Mi dispiaceva che una ragazza così bella doveva passare un periodo così brutto nella sua vita. Non era facile perdere la vista, sopratutto per una ragazza giovane come lei. Le raccolsi gli occhiali, con l'intenzione di metterglieli, ma mi bloccai alla vista dei suoi occhi. Erano di un bellissimo azzurro, un azzurro così chiaro d'assomigliare a due cubetti di ghiaccio. Aveva delle bellissime ciglia che circondavano i suoi grandi occhi. Non so cosa mi era preso; ero come stregato da quelle iridi.
" Zayn, mi potresti dare gli occhiali?" mi chiese mentre singhiozzava.
" hai dei bellissimi occhi"
" Ti prego non fissarmi. Dammi quegli occhiali" si mise le mani davanti agli occhi.
" Non ci riesco, i tuoi occhi mi hanno stregato" Sta volta non facevo lo stupido. I suoi occhi erano veramente belli.
" Smettila di fare lo scemo" Le sue guance divvenero rosse.
" Zayn!" mi girai di scatto trovandomi quell'anziana signora che ormai arrivava ai 60 anni e passa. " Mrs Smith" le sorrisi.
" Ridalle gli occhiali." Quella donna me la trovavo sempre davanti. Misi adagio gli occhiali a Rory.
" Ho bisogno di parlarti" Disse con un tono serio. Lasciai Rory seduta in una panchina, mentre una collega cercava di calmarla.
" Ti stanno aspettando nel mio ufficio. Vogliono essere certi che stai facendo bene il tuo" lavoro" . Una vibrazione percorse la mia schiena. Accesi una sigaretta, facendo l'indifferente.
" Ok"