Capitolo 25

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In un secondo momento, quando la mia mente tornò a funzionare, mi staccai da lui e feci un passo indietro. Nell'attimo di silenzio che seguii, cercai di trovare il prima possibile un argomento di cui parlare facendo finta che prima non fosse successo niente.

Prima di parlare, ripresi fiato. Lui non fiatò.

"Se potessi avere un super potere, quale sarebbe?" Chiesi cambiando argomento. Ero sdraiata sull'erba calda di quel posto. L'accarezzai cercando di trovare conforto da essa. Mi sentivo troppo nervosa. 

"Vorrei poter leggere nel pensiero, così saprei a cosa stai pensando in questo momento." Sperai con tutta me stessa di non essere arrossita, anche se mi sentivo calda.

"A me è sempre piaciuta l'idea di poter volare, essere libera, poter andare ovunque."

Lui non rispose. Se non avessi sentito il suo respiro, avrei potuto credere che se ne fosse andato. 

"Com'è stato?" Non si stava riferendo al bacio, vero? Com'era stato?! A me lui non interessava, era il mio tutore, e solo un amico. I baci che c'erano stati non contavano niente, anche se infondo mi erano piaciuti. E se stavo cominciando a provare qualcosa per lui? Se stava cominciando a piacermi? No, impossibile. Quando mi accorsi di essere rimasta in silenzio, finalmente parlai.

"Cosa?" Feci finta di niente.

"Ti è piaciuto? Il bacio intendo." Dio, non lo avrei mai ammesso che sì, mi era piaciuto.

"Solo amici." Risposi, evitando la domanda. Successe tutto in un attimo, mentre stavo per alzarmi lui rispose "amici", e prima che fossi del tutto in piedi, mi sentii tirare di nuovo per terra e mi ritrovai con le labbra sulle sue. Non ci posso credere! Abbiamo appena detto "amici". Mi staccai ridacchiando per il suo comportamento e per l'imbarazzo, e ripetei "amici".

Mentre anche lui ripeté "amici", dal suo tono dedussi che stava sorridendo. Poi mi diede un altro bacio a stampo, e io gli diedi un colpetto sulla spalla per intimargli di smettere, anche se infondo non mi dispiaceva.

 "Ok... solo amici." Borbottò.

" Avevi detto che avremmo fatto un giro." Dissi cercando di cambiare subito argomento.

" E facciamo questo fottuto giro." Ridacchiò.

" Guarda che se non ne hai voglia o ti secca possiamo subito tornare al centro e starcene seduti su una sedia nel corridoio, ad annusare la muffa che aumenta ogni giorno."

" E' vero che puzza molto?" Chiese lui stringendomi la mano, mentre stavamo camminando.

" Si, molto. E' insopportabile a volte."

" Puzza di vecchie in meno pausa." Ridacchiò lui.

" Zayn!!" Esclamai.

" Devo dirti la verità" Disse poi.

" Metà della gente in quel posto non si lava." Rise ancora. Stava cominciando a piacermi la sua risata. 

" Come sei perfido."

" Ma è vero. "

" Stai insinuando che puzzo?" Dissi ridendo.

" No, tu no, tu profumi di rose fresche, Rory." Ammetto che mi stava intimidendo troppo oggi. C'erano quei momenti imbarazzanti dove non sapevo cosa rispondergli.

" Tu puzzi di fumo invece." 

" Puzzo di marlboro." Disse ridendo.

" Quando hai cominciato a fumare?" Camminavamo piano con le mani intrecciate e il sole che ci riscaldava la pelle. Un attimo prima eravamo in preda agli ormoni a baciarci con foga stesi sull'erba. Solo al ricordo di quel bacio passionale e tanto dolce mi si restrinse lo stomaco. E' fustrante questa cosa.

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