Capitolo 20

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Era il mio lavoro occuparmi di Rory, non capivo perchè venivo minacciato. Chiunque fosse stato, era una persona che la conosceva bene e che voleva che stesse lontana da me. Il punto è che non capivo cosa c'entravo io. Cioè, non avevo fatto niente di male per essere minacciato in questo modo. Misi i foglietti nella tasca della mia giacca di pelle. Se questa persona credeva di spaventarmi bucandomi una ruota si sbagliava di grosso.

Tolsi con fatica la ruota bucata e misi la nuova ruota avvitando i bulloni. Portai la ruota sgonfia nel bagagliaio. Ero tutto sudato e arrabbiato. Osservai Rory prima di salire in macchina, era seduta con il capo appoggiato al sedile, aveva gli occhi chiusi e nelle sue labbra intravidi un piccolo e leggero sorriso. I suoi lunghi capelli castani gli ricadevano lungo le spalle. Indossava una maglia rosa floreale e dei jeans blu.

Salì nel sedile del guidatore e senza dirle niente girai la chiave dell'auto sentendo il rumore del motore che faceva un gran frastuono. Mi misi la cintura e guardai dallo specchietto retrovisore difianco a me per vedere se passasse una macchina, ma non vidi niente. Schiacciai la frizione e la lasciai lentamente mentre mettevo la prima marcia, facendo partire la macchina.

" Come si è bucata la ruota?" Disse lei una volta che eravamo in viaggio.

" C'era un chiodo per strada." Mentii. Non c'era bisogno che lei sapesse che c'era qualcuno che mi minacciava di starle lontano. Forse se glielo avessi detto, si sarebbe messa a ridere dicendomi che chiunque fosse stato, aveva fatto bene a minacciarmi. Non negavo però che avrei visto volentieri il suo bellissimo sorriso. 

" Sei sicuro di averla messa bene? E se la ruota ci facesse dei brutti scherzi?" Le sue mani tenevano stretta la cintura di sicurezza.  

" Sono capace di mettere una ruota." Le dissi divertito.

" Pensavi veramente quelle parole?" Chiese lei ad un certo punto. 

" Vedi, sono sorpresa, pensavo che io per te ero solo un peso. Cioè, non capisco come una come me potrebbe averti cambiato." 

Battei le dita sul volante guardando la strada davanti a me. Non capivo come mi fossero sfuggite quelle parole, così feci come facevo sempre, rimasi zitto. Non ero abituato a raccontare agli altri di me. 

Mi girai un secondo ad osservare come i suoi capelli castani svolazzavano con il vento, come si leccava con la lingua le sue labbra rosee per inumidirle, come i suoi occhi color oceano fissavano con uno sguardo perso la strada davanti a noi. Quanta tristezza c'era in quello sguardo.

" Ok." disse poi. No, non volevo che si arrabbiasse ancora una volta con me. Non sapevo perchè ma non riuscivo a sopportarlo. Ormai passavo la maggior parte del mio tempo con lei. 

" Non lo so, so solo che quando sto con te... non sono lo Zayn che conosco." Dissi poi, pentendomene subito dopo. Cazzo, ma cosa mi stava succedendo? Volevo veramente conoscere questa parte di me diversa?

Cazzate. 

Arrivammo davanti al centro. Parcheggiai la macchina e aiutai Rory a scendere dall'auto.

RORY'S POV

" Grazie." dissi mentre mi prese la mano guidandomi verso l'entrata del centro.

" Tu che mi ringrazi? Stai male?" Ecco era ritornato, si, non aveva abbandonato il suo lato antipatico.

" Già, mi sto sottomettendo e ti sto dicendo GRAZIE!" Risi. 

" E per cosa? Perchè mi stai ringraziando?" Mi ero già pentita di avergli detto grazie.

" Sei stato l'unico che ha fatto uscire un pezzo di me dal pozzo." Dissi stringendogli la mano sudata. Era vero che mi aveva trattata molte volte male e che mi aveva fatto piangere, però aveva un lato carino in fondo, un lato che teneva nascosto e quel lato di lui per quanto potesse essere raro, mi piaceva.

Lui strinse a sua volta la mia mano provocando ancora una volta un brivido in tutta la mia spina dorsale. 

" Sono passate tre ore. Non mi posso mai fidare di te, vero Zayn?" disse Mrs.Smith con un tono leggermente arrabbiato.

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