Capitolo 3

20.7K 835 50
                                    

 INSIDE YOU

IL BASTONE

" Tenete il bastone teso davanti in modo da toccare l'oggetto o la persona che vi starà davanti." ci disse la signora. L'uomo mi diede il bastone stringendo la mia mano in modo da essere sicuro che io abbia preso quel dannato oggetto.

" Muovete piano il bastone toccando solo il pavimento. Girate a destra e a sinistra in modo da essere certi che la strada davanti a voi sia libera. "

Sentivo la mia mano bruciare solo al contatto con quel bastone.

" hey dolcezza prova ad avanzare; segui la mia voce" mi disse l'uomo con la sua voce irritante. Non avrei camminato con quel oggetto, non poteva prendere il posto dei miei occhi con tanta facilità. Sentivo i miei occhi bruciare e le lacrime calde rigarmi il viso. Lasciai cadere il bastone.

" Dov'è la mia sedia, ridatemi la mia sedia!!!" urlai al vuoto. Tesi le braccia cercando di toccare qualsiasi cosa in grado di mostrarmi l'uscita. 

Qualcuno mi presa la mano stringendomela forte. " Hey, calmati." mi diede il bastone. Senti un formicolio percorrermi la schiena. Cercai di indietreggiare ma mi schiantai contro qualcosa o qualcuno. " Dobbiamo finire l'esercizio" mi disse quell'individuo di cui avevo dimenticato il nome.

" Non toccarmi." Urlai.

" Cosa succede qui Zayn? Non riesci nemmeno ad occuparti di una paziente?" gli urlò la donna.

" Mrs Smith, non è colpa mia se questa ragazzina è capricciosa e non ascolta ciò che gli viene chiesto di fare." rispose lui con un tono alto. RAGAZZINA? Ma chi si credeva di essere? Non glielo avevo chiesto io di aiutarmi.

" Zayn" lo chiamò  Mrs Smith. Farfugliò qualcosa che non riuscii a sentire. Forse voleva evitare che sentissi la loro conversazione.  Le sue mani ancora una volta presero il mio braccio esile.

" Hai bisogno di un po' d'aria fresca." mi disse. Mi guidò fuori. L'aria mi avvolse e il profumo di primavera invase le mie narici.

" Perchè mi hai portata qui?" chiesi in preda al panico. 

" Così la smetti di piangere." mi rispose schietto lui.

" Non so come hanno fatto ad assumerti in questo lavoro." gli urlai. Mi misi a vagabondare da sola in cerca di qualche porta. Non volevo rimanere sola con lui. Volevo solo tornare a casa.

" Hey attenta." mi prese al volo lui.

" Ci sono le scale lì."

 " Grazie" dissi con un filo di voce sistemandomi gli occhiali che mi stavano per cadere.

" Quanti anni hai?" chiesi subito dopo. 

" Come mai siamo così curiose? Vorresti provarci con me?" Che arrogante presuntuoso stronzo. Mi dava i nervi quel suo atteggiamento da corteggiatore. Volevo solo conoscere meglio il mio tutore, tutto qui. 

" Di certo non con te, io ho il ragazzo." buttai la prima balla che mi trovai davanti. 

" Dov'è? Non lo vedo, è forse l'uomo invisibile?" Non risposi, rimasi zitta. Era inutile, con lui non si poteva parlare come due persone normali.

 " Ho 22 anni." mi disse. Sentivo il suo alito vicino al mio. 

" Rory, è arrivata tua madre." La donna mi prese per un braccio.

" Ci si vede domani dolcezza" sentii dire da Zayn. Non riposi, mi lasciai guidare dalla signora Smith.

****

" Non ci voglio più tornare lì" 

" Mi ha detto Mrs Smith che hai provato a usare il bastone e che ti sei alzata dalla sedia a rotelle. E' un grande passo tesoro." 

" Mi sento al sicuro a casa, lì so come muovermi, ma là no. Non mi fido della gente che lavora lì e nemmeno dei pazienti. Non mi fido di nessuno." urlai. 

" Rory è l' unico modo per iniziare la tua nuova vita. Se ti impegni forse ti potrà tornare la vista. Il dottore ha detto che forse è una cosa temporanea."

" Mamma è un forse, un inutile forse. Tu non puoi capire come mi sento, mentre tu vedi la luce, i colori e tutte le meraviglie del mondo, io sono costretta a vedere tutto nero, a vedere solo l'oscurità. Mi sento come schiacciata da qualcosa più grande di me. Perchè anche se mi sfrego gli occhi, anche se li riempo d'acqua, non vedo altro che buio."

Inside you  [ Z.M ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora