Scelte

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"Non ci volevo credere"

Esclamò Bellatrix con la sua voce acuta "Non ho mai riso così tanto in tutta la mia vita" Aggiunse poi trascinando le risate degli altri Serpeverde

"Ora si che sei una Serpeverde"

Continuò Rabastan dandomi una pacca sulla spalla fecendomi abbozzare un sorriso tirato.

Ora si eh

E proprio mentre giocavo con il cibo nel piatto, la voce di James mi fece scivolare la forchetta dalle mani, provocando un rumore assordante.

"Puoi venire un attimo?"

Mi chiese gentilmente. Lo guardai, i suoi lineamenti tradivano il suono della sua voce.

Era teso, la mascella contratta mentre cercava di fissarsi su di me per non dover guardare gli altri Serpeverde.

Sopirai.

Era stato sempre così, non sapevo bene il motivo ma li aveva sempre detestati. Così come loro detestavano i grifondoro.

Prima che gli altri potessero dire qualcosa di offensivo verso James o fare le loro solite battutine, mi alzai dalla panca.

"Certo"

Lo seguii fuori, camminammo fianco a fianco, avvolti in un silenzio assordante per tutto il corridoio, finchè non svoltammo fermandoci in quello che si trovava subito dopo.

"Ma che ti è preso?"

Sputò fuori tutto d'un fiato. Non aveva quasi mai usato questo tono con me. Era davvero difficile che litigassimo, lui era paziente e riusciva ad andare oltre la mia testardaggine, facendo così in modo che bastasse solo qualche ora per sbollire la rabbia e poi tornare come prima.

O forse ero io, che pur di non perdere quello che avevamo lo accomodavo in tutto.

Me lo chiesi per tanti anni, mi interrogai se questo fosse sbagliato e se io stessi seguendo ad occhi chiusi i suoi atteggiamenti discordanti, come se fossi la sua ombra.

Odiavo essere l'ombra di qualcuno. Non l'avevo mai sopportato, anche se lo accettavo certe volte.

Ma si capisce soltato con il tempo che tutte e due le risposte erano corrette. Lui accomodava me, ed io lo facevo con lui. È così che dovrebbe andare avanti un'amicizia del genere. Entro i suoi limiti ovviamente.

"Scusa" si affrettò a dire "è solo che non capisco. Perchè hai trattato in quel modo la McKinnon?"

Chiese confuso appoggiandosi al muro.

Cosa avrei dovuto dire? L'ho fatto per salvare la faccia? Per il mio orgoglio?

"Io... io non lo so, è che non la sopporto"

Mentii guardando in ogni punto del corridoio, tranne che lui.

"Non la sopporti?? So che non ti è mai stata simpatica, ma trattarla così..."

Non riusciva a spiegarselo ed io mi domandai perchè. Non era la prima volta che mi comportavo da stronza con qualcuno.

"Ti aveva detto qualcosa di... offensivo?"

Azzardò. Repressi un sorriso, non avevo nemmeno idea di che tipo di sorriso fosse. Provavo pena? Ividia? Lo compativo?

Si forse si, compativo il suo modo di cercare del bene in me, in quello che facevo. Del giusto.

Ma certe volte di buono c'era ben poco. Ero solamente io che ero andata nel panico appena la Evans aveva tirato fuori quella storia.

Coraggio da grifondoro eh, probabilmente il cappello si era fatto di qualcosa il giorno dello smistamento.

MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora