Mi fido di te

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"Spero che tu abbia passato una bella serata"

Dissi staccando la schiena dal muro appena vidi il moro sbucare dall'angolo del corridoio.

"Ti avevo sottovalutato, sai"

Disse con un sorrisetto divertito avvicinandosi.

"Non mi ritenevi abbastanza sveglia?"

"Non credevo che avresti ascoltato quella ragazza...l'hai spaventata a morte lo sai si?"

"Non le ho fatto niente di che..."

Cominciò a camminare avanti e indietro per il corridoio, finchè la porta della stanza delle necessità non comparve.

"Gli altri?"

"Inutili"

Disse buttandosi sul divano nero comparso nella stanza.

"Di cosa volevi parlare?"

Chiesi sedendomi sopra il tavolo che si trovava a qualche metro da lui.

"Il Signore Oscuro... ci ha assegnato un compito"

Rimasi sorpresa.

Un compito? Perchè non ne sapevo niente?

"Quando l'hai saputo?"

"Bella, me l'ha detto lei prima di tornare qui"

Disse con tono annoiato.

"E che diceva?"

"Dobbiamo trovare i sanguemarcio che vengono in questa stupida scuola, fare una lista e consegnargliela. O forse dovremo occuparcene noi, chi lo sa..."

Piegò un braccio sotto la testa, mentre con l'altra mano giocava con la bacchetta in legno scuro.

Alzai un sopracciglio.

"Chi lo sa? "

Mi lanciò un occhiata disinteressata da sotto le ciglia.

"Già. Chi lo sa"

Scesi con una leggera spinta dal tavolo.

"Non è un gioco, Regulus. Ricordi?"

"Ti sembro divertito?"

Si mise a sedere poco elegantemente, le mani delle tasche dei pantaloni.

"No, ma mi sembra non te ne freghi più nulla di quello che sta succedendo"

"E perchè dovrebbe"

"Ma che dici..."

Scossi la testa impercettibilmente.

"Eseguo degli ordini, li accetto, non mi ribello, cerco di portarli a termine e forse sarò lasciato in pace. Più semplice di cosi...dovresti provarci anche tu"

"Ci sono delle vite in gioco, perchè ne parli come se non fossero nulla?!"

"Una in più, una in meno, che differenza fa"

Lo guardai.

Restammo entrambi in silenzio, poi incrociai il suo sguardo.

Era spento.

Mi appoggiai nuovamente al bordo del tavolo, le mani strette attorno ad esso.

Si era arreso, si era arresso anche lui. Aveva perso le speranze, per il mondo, per un futuro migliore, per se stesso...

Abbassai lo sguardo sul pavimento in pietra.

"Dobbiamo entrare nell'ufficio di Silente, abbiamo bisogno di nomi"

MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora