Patetica

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Mi trovavo davanti la stazione di King's Cross, ed impaziente fissavo il treno che mi avrebbe portato verso la mia nuova scuola.

Finalmente

"Mi raccomando"

Disse mia madre mettendomi le mani sulle spalle.

"Comportati come si deve"

"E non come al tuo solito"

Aggiunse con rimprovero mio padre.

Io e lui non avevamo un vero e proprio rapporto,ma per lo meno non lo odiavo ,ogni volta che lo guardavo in realtà,mi faceva male.

Avevo sempre desiderato avere un bel rapporto padre-figlia,avevo sempre desiderato che mi volesse bene,ma l'avevo deluso più e più volte,e se non avevamo questo rapporto,la colpa era solo mia.

Non riuscivo ad odiarlo,ma guardarlo,mi faceva odiare me stessa,perchè mi rendeva consapevole di che persona fossi: una bambina che aveva deluso così tanto suo padre fino a fargli smeterre di voler provare ad avere un rapporto con la propria figlia.

Dopotutto lui ci aveva provato,ero io che non avevo fatto abbastanza,ed adesso, era impossibile rimediare.

Abbozzai un sorriso fin quando non sentii il fischio del treno e lo guardai,impaziente di salire.

"Bene ora va"

Mi dileguò veloce mia madre,accompagnandomi con una sipinta verso i vagoni.

"Lucius,sappi che siamo davvero orgogliosi di te"

Disse poi girandosi verso Lucius,in un abbraccio non poi così veloce.

La mia espressione mutò nuovamente,in delusione,o qualunque cosa fosse;se svessi potuto,so per certo,che avrei potuto sentire un crack all'altezza del petto.

Feci un respiro profondo,guardando quel quadreddo di famiglia alla quale non sentivo di appartenere,e trattenendo le lacrime,mi girai nuovamente verso il treno.

Non dovevo farmi rovinare questo giorno da loro.

Ci facemmo strada tra la gente,famiglie che salutavano i loro figli,tra lacrime ed abbracci tristi,tra sorrisi fieri e baci di buon augurio.

Quella nuvola scura in cui mi sentivo di camminare,si stava pian piano affievolendo,dopotutto mi mettevano allegria.

Salii sul treno,seguendo mio fratello fino alle cabine in fondo,che da quel che avevo capito era colme di Serpeverde,selettivi mi dicevano..

"Ciao"

Salutai,cercando di sembrare sicura di me,quelli che si trovano nella cabina.

Un passo falso,e potevo reputarmi finita.

"Ma guarda chi c'è,la piccola Malfoy"

Disse Evan Rosier con un ghigno sul volto,per poi battere la mano sul sediele accanto a lui per farmi segno di sedermi.

Guardai per un attimo mio fratello,che mi fece segno di si con la testa,e mentre lui prese posto accanto a Narcissa,io mi sedetti accanto al moro.

"Scortese io?Sono quei ragazzi ad essere idioti..sicuro diventeranno Grifondoro,sono bravi solo a lagnarsi e mettersi in mostra"

Raccontò la maggiore dei Black con una risata di scherno.

"Molto matura.."

Stupidamente diedi voce ai miei pensieri,in un sussurro fin troppo troppo forte,che arrivo alle orecchie di Bellatrix,che si zittì di colpo,fissando la sguardo su di me.

MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora