Villa Malfoy

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Mi era sempre piaciuto quello che si vedeva dalla finestra della mia camera,quelle distese e distese di verde che mi avevano sempre incantato. Persino quel bosco che molti troverebbero inquetante per me aveva un qualcosa di magico.

Solitamente passavo ore e ore a fissare il paesaggio seduta sul cornicione di pietra della grande finestra della mia camera,come questo pomeriggio,che però fu interrotto dalla voce di mia madre che mi urlava dal piano di sotto di sbrigarmi a scendere.

Fu in quel momento infatti che mi accorsi di che ore si erano fatte.

Ho solo 10 minuti

Dopo aver allacciato il mio vestitino nero cercai di raccogliere i capelli in una specie di chignon,come solitamente mi obbligava a fare mia madre.

Provai quelle che forse furono due o tre volte e persa come sempre immediatamente la pazienza,lanciai l'elastico in una parte sconosciuta della stanza,lasciandoli quindi ricadere sciolti lungo tutta la schiena.

Amavo i miei capelli,così biondi da sembrare quasi bianchi,così lisci..non riuscivo a capire perchè mia madre mi obbligasse a tenerli raccolti.

Forse le dava fastidio che tutti mi paragonassero a mio padre,dopotutto ero una Malfoy a tutti gli effetti..capelli biondi e pelle chiarissima da sembrare quasi porcellana.

L'unica somiglianza con mia madre,Delia Lestrange,era probabilmente il colore dei miei occhi,azzurri e freddi come il ghiaccio.

Dovrei parlarvi dunque in breve della mia famiglia..anche se non dovreste aspettarvi un gran che,non siamo poi così interessanti.

Mio padre,Abraxas Malfoy,proveniente da una delle 28 famiglie nobili di maghi interamente purosangue.

Capelli biondi,praticamente argentati,separati elegantemente da una riga centrale.

Viso scolpito come il marmo,ornato da una leggera barbetta biondo cenere,espressione dura ed apatica,accompagnata da degli occhi taglienti grigio metallico,forse in giovinezza più chiari.

Era il ritratto di persona impassibile,elegante e fredda.Quelle di cui staresti tutto il giorno ad osservare ogni singolo movimento e ad interrogarti su cosa pensano,cosa sentono,e per quale motivo sono arrivati al totale nulla;o almeno,questo è quello che sembra al di fuori.

Mi fu sempre detto di provenire dalla Francia o almeno così si raccontava.Non sapevo molto della storia da parte di mio padre,nulla di certo per lo meno.Una cosa che mi rimase impressa però,fu il significato del nostro cognome,una storpiatura francese di "malafede".

Ogni tanto mi interrogavo su questo,chiedendomi se sarebbe stata la firma alla mia condanna.

Questo maledetto cognome che portava tante responsabilità,tanta apparenza seguita dalla finzione di famiglia perfetta,tante aspettative seguite da tanta tristezza.

Tempo fa avevo conosciuto la felicità,o almeno credevo,ma come un palloncino che vola via per colpa del vento troppo forte,essa mi fu strappata dalle mani in pochi attimi,rimanendo solo un vago ricordo ormai impercettibile.

Ed ecco mia madre,una delle tante cause del mio malessere.Anche lei naturalmente proveniente da una famiglia purosangue e molto potente, i Lestrange, anche loro francesi.

Non so molto della loro storia,tranne una,erano ossessionati dalla purezza dal sangue,come quasi tutte le famiglie purosangue certo,ma loro credo fossero ad un livello superiore.

Mia madre a mio parere,la trovavo una donna debole,piegata al volere di quello che dovrebbe essere,piuttosto che vivere una vita serena seguendo i propri sogni,o forse ormai erano diventi questi stessi.

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