Temporale

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"Bene, sediamo ci li"

"Sediamoci?"

"Cos'è che non comprendi, il senso del verbo sediamoci o sei solo diventato improvvisamente stupido?"

Sputai forse fin troppo acida, guardandolo con un sopracciglio alzato.

Si risvegliò qualcosa dentro di lui e quando indifferente a quello che avevo detto mi incamminai verso il muro, mi afferrò brutalmente il braccio.

"Vedi di abbassare i toni, riccioli d'oro"

Sibilò avvicinando il viso al mio.

"Non credere che solo perchè adesso ci parliamo senza insultarci sia cambiato qualcosa. Non siamo amici, mettitelo bene in testa."

Strinsi i denti, senza distogliere lo sguardo dal suo.

"Mai pensato"

Sibilai strattonando il braccio dalla sua presa. Lo lasciò.

"Bene e ora perchè invece di fare la superiore non mi dici quello che cazzo dobbiamo fare eh"

"Ci sediamo. Ci sediamo perchè dobbiamo aspettare che qualcuno esca da quell'ufficio, poi potremo finalmente entrare e torglierci questo coso di dosso"

Spiegai infastidita, posizionando meglio il mantelo sopra di noi.

"Stai scherzando vero? E se non dovesse uscire nessuno??"

Sbottò incredulo.

"Allora uno, fa piano, questo ci rende invisibili non insonorizzati...due, verranno. Verrà Fitz, si sono dati un appuntamento per parlare"

"E tu come lo sai?"

Chiese scettico.

"Dovevo consegnare un compito e quando sono entrata li ho sentiti parlare di questo"

Mentii. Sembrò crederci e così ci andammo a sedere poco più in la, con le schiene poggiate al muro davanti l'ufficio.

Passarono dieci minuti, tutto ancora silenzioso.

Era stato Silente a parlare di questi incontri che ogni tanto aveva con i proffessori delle case per parlare di chissà cosa, ma non l'aveva detto a me direttamente, l'avevo sentito parlare con Fitz quando andai li per parlare con lui di quello che stava succedendo.

Sospirai scivolando di qualche centimetro verso il pavimento. Più il tempo passava, più sentivo le palpebre appesantirsi.

Idiota

Non dormivo bene da giorni e proprio oggi pomeriggio mi ero vietata di farlo.

Lanciai un occhiata di soppiatto a Regulus, sembrava concentrato, lo sguardo fisso sulle sue mani che si torturavano tra di loro. Non avevo mai fatto caso al fatto che avesse degli anelli.

Non amava gli spazi troppo stretti ed effettivamente questo lo era più di ogni altra cosa, ma almeno potevamo vedere fuori.

Probabilmente stava solo cercando di non impazzire.

Girai leggermente la testa verso l'esterno e chiusi gli occhi. Non avrebbe fatto differenza se mi fossi rilassata per qualche minuto.

- REGULUS -

Lo sento, mi sta soffocando.

È troppo stretto.

È troppo vicina.

Lanciai un occhiata ad Ivy, guardava dall'altra parte. Mi riconcentrai a guardare avanti.

Ti devi calmare

MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora