XVI

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<Riferisci a Ferro che i giochi stanno per finire. >Nicolas ordinò all'uomo che  supino  si contorceva dal dolore. Non era certo che vivesse tanto a lungo da riuscìre a recapitare il suo messaggio, ma poco importava. I corpi a terra degli altri uomini che Ferro aveva mandato per sottrargli il nuovo carico non lasciavano spazio a dubbi.
Dopo quasi un'ora di percosse e punizioni corporali Guido si era lasciato sfuggire che Ferro aveva saputo della nuova destinazione della merce, nonostante fosse stato fatto tutto in gran segreto. Quella era una delle cose che Nicolas non riusciva a spiegarsi. Soltanto lui, Amir e Massimiliano erano a conoscenza del cambio. Aveva sottovalutato sia Ferro che il suo uomo,aveva sottovalutato i suoi avversari ed era una lezione che doveva imparare bene.
Per quanto le cose fossero degenerate in poco tempo non ci voleva ancora molto prima che lui potesse rivoluzionare l'intero gioco.
Gli affari a Miami andavano a gonfie vele così come in Messico . Erano arrivati i primi contatti con il clan Cataldi, il che significa solo una cosa. Il suo piano non aveva intoppi e ben presto quella piccola parentesi rappresentata da Ferro avrebbe visto la sua atroce fine.

Dopo aver dato indicazioni ai suoi uomini Nicolas ritornò in auto pronto a risolvere la questione che lo aspettava a casa.
Schiacció a fondo l'acceleratore e in breve tempo fu davanti alla villa.
Entró a passo svelto, aprì la porta del seminterrato e scese le scale.
Nessuno poteva pensare di tradirlo e passarla liscia. Avrebbe posto fine alla vita di Guido con le sue stesse mani affinché l'ultima cosa che i suoi occhi avrebbero visto sarebbe stata la sua faccia.
Premette l'interruttore della luce e quando tutta la stanza fu illuminata vide che il ragazzo non era più da solo.
Si fermò di colpo non appena i suoi occhi si posarono su Nadia che, accovacciata accanto a lui, tentava di alzarlo tenendolo per un braccio.
<vai via! >Le ordinò feroce mentre sentiva crescere dentro di sé sempre di più la rabbia. Se fino a quel momento il suo obiettivo era liberarsi velocemente del traditore improvvisamente aveva cambiato idea. Provava la pressante esigenza di farlo soffrire, ridurlo a brandelli e continuare ad infierire su di lui.
<No> si sentì rispondere secco. Posò il suo sguardo su Nadia che nel frattempo si era alzata e con i pugni stretti lo fissava glaciale.
<Non lo ripeterò ancora >Tuonó lui che ormai vedeva anche l'ultimo briciolo di razionalità lasciare la sua mente.
<Per favore.... Vai.. >La imploró Guido che conosceva ormai il modus operandi di Nicolas e quando aveva quello sguardo significava che nessuno sarebbe riuscito a scampare alla sua ira.
Per lui non c'era più alcuna via di fuga, ma non avrebbe fatto pagare alla ragazza i suoi sbagli. Rea solo di aver tentato di aiutarlo.
<No ! >Ripeté convinta Nadia <Non prima che tu abbia risposto alla mia domanda. >Voltò il capo nella  direzione del ragazzo steso sul pavimento, ignorando completamente il padrone di casa e gli chiese <Perché? >
Guido rimase allibito di fronte a quella domanda e la guardò confuso.
<Perché lo hai fatto? Perché hai ceduto? >aveva bisogno di ascoltare la sua risposta.
Il ragazzo osservò prima Nicolas che ancora fermo in fondo alla stanza li fissava senza dire una parola,poi si voltò verso Nadia e decise di dirle la verità. Lei che stava mostrando di credere nella sua innocenza meritava di conoscerla. <Qualche anno fa uscivo con una ragazza. Eravamo entrambi giovani e inesperti, poco dopo lei rimase incinta. Decise di tenere il bambino andando contro il volere della sua famiglia ed io le promisi che l'avrei aiutata con le spese. Non so come  ma Ferro lo ha scoperto e un giorno mi ha fermato per strada mostrandomi delle loro foto sul suo telefono. Mi disse che se non volevo vederli morti avrei dovuto fare ciò che lui mi diceva>Raccontó brevemente con tristezza e rammarico.
Aveva fatto molte scelte sbagliate nella sua vita.
Troppe!
E per quello ne pagavano le conseguenze anche chi si fidava di lui,ma era troppo tardi per fare ammenda.
Nadia rimurginó sulle sue parole e dopo averci pensato su gli prese il viso tra le mani. <Dove sono? >Chiese con una certa preoccupazione e fretta.<Dimmi dove sono e li andrò a prendere per metterli in salvo. >Spiegò inquieta.
Guido però non prestava più attenzione alla ragazza, ma all'uomo che continuava a fissarli con una espressione indecifrabile sul viso.
Solo in quel momento si accorse che nella stanza erano arrivati anche Massimiliano e Amir e proprio a quell'ultimo Nicolas disse qualcosa prima di voltarsi e andare via.
Amir eseguendo gli ordini appena ricevuti si avvicinó al ragazzo e lo alzò tirandolo per un braccio.
Nadia dopo un attimo di confusione si lanciò contro di loro cercando di difendere Guido, ma Massimiliano la fermò prima che potesse raggiungerli,trattenendola con la forza.
Non poteva restare ferma senza far nulla. Perché si comportavano in quel modo? Avevano ascoltato anche loro le parole di Guido, sapevano che fosse innocente quindi perché continuare a infierire su di lui?!
Con un calcio colpì lo stinco di Massimiliano che preso alla sprovvista allentó la presa.
Nadia finalmente libera corse verso i due uomini tentando di aiutarlo.
Amir si voltò a guardarla ammirando il suo temperamento, ma non sopportando chi non riusciva a stare al proprio posto arpionó con una mano la sua spalla stringendo forte.
La ragazza strinse i denti e non si lasciò scoraggiare dal suo gesto.
<Non morirà! >Sentenzió l'uomo <Almeno non per adesso! >aggiunse rude.
Nadia lo guardò con aria interrogativa.
<Se quel che dice è vero, potrebbe continuare a vivere. >Le spiegò scocciato prima di lasciare andare la sua spalla e trascinare Guido al piano di sopra.
Non riusciva a capire se quella fosse una buona notizia oppure no. Non sapeva se poteva fidarsi o meno e se...
<Stai tranquilla. >Massimiliano si avvicinó a lei e rispose alle sue domande inespresse <Nicolas è un uomo di parola. Dobbiamo solo sperare che Guido non abbia mentito >Detto quello la sorpassó e anche lui sparì alla fine delle scale.
Era rimasta sola in quella stanza tetra con il cuore ancora galoppante e il respiro corto.
Per il suo amico allora c'era una possibilità.
Si instilló in lei il timore che avesse davvero esagerato e dopo aver preso un lungo respiro salì le scale alla ricerca di Nicolas.

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