XLVIII

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Dopo un tempo che era parso interminabile Flavio alzò  la testa e incatenò i suoi occhi a quelli di Nicolas<Mi hai dato la tua parola ! Se succede qualcosa a mio nipote,non mi interessa come ma ti uccido con le mie mani.>
Nicolas rimase un po' spiazzato nel sentirgli pronunciare parole del genere,ma poteva solo immaginare quanto gli fosse costato acconsentire a quella che poteva apparire una pazzia. Ciò che contava era che finalmente poteva continuare con il suo piano e questa volta non avrebbe fatto alcun errore.
<Non succederà niente a Matteo. Te lo posso garantire.>
Flavio annuì energicamente,quasi a voler convincere se stesso con quel gesto. Ancora si stava chiedendo se avesse fatto la scelta giusta. Non avrebbe mai messo in pericolo suo nipote. Mai! Avrebbe anteposto sempre la vita di lui a quella di se stesso,ma non poteva neanche fare finta di niente dinnanzi ad una tale atrocità. Non si sarebbe limitato ad essere uno spettatore passivo. Nicolas era l'unica persona di cui si fidava e non solo per il rapporto che lo legava a Walter,ma anche e soprattutto perché aveva avuto modo di conoscerlo negli anni e capire che tipo di persona fosse. Nel momento in cui aveva chiesto il suo aiuto lui era intervenuto senza volere nulla in cambio. Suo nipote era vivo grazie a lui ed era certo che Matteo poteva essere al sicuro solo nelle sue mani.
<Come proseguiamo da qui?>Chiese l'uomo sospirando.
<Tra un po' ti raggiungerà Amir che ti consegnerà tre GPS. Fa in modo di metterli addosso a Matteo.. tutti! Più ce ne sono e più possiamo essere sicuri.>
Flavio annuì e Nicolas continuò a spiegare<Permettigli di uscire più spesso. Fa in modo che stia in giro per parecchio tempo e soprattutto da solo,in modo tale che loro possano avvicinarsi. >
Nicolas vide l'espressione dell'uomo davanti a lui farsi ancora più preoccupate e cupa, così cercò di rassicurarlo<Ti posso garantire che nessuno gli torcerà un capello, perché, per quanto sia disgustoso anche solo ammetterlo,a loro servono vivi e in salute>

Dopo avere discusso gli ultimi accorgimenti Nicolas lasciò il locale e si diresse in auto. Inviò un messaggio a Massimiliano contenente nome, cognome e indirizzo del ragazzo poi tornò alla villa.
Radunò tutti i suoi uomini nello studio ed insieme studiarono il piano fino al minimo dettaglio. Poi divisi in diversi gruppi raggiunsero la casa di Flavio.
<Capo hanno chiamato.>Lo informò Massimiliano.
<State all'erta da adesso si parte.>Disse ai suoi uomini attraverso l'auricolare che permetteva loro di essere sempre in contatto.
Da quell'istante non erano  più permessi sbagli.

<Quanto ci vorrà ancora?>Chiese sbadigliando Guido.Erano trascorse più di ventiquattro ore da quando Matteo era diventato l'obiettivo dei rapitori,ma fino a quel momento non c'era stato alcun avvenimento degno di nota. <Da quanto tempo siamo in questa auto?Mi fa male il culo su questo sedile.>Aggiunse muovendosi nervosamente alla ricerca di una posizione più comoda.
Amir gli regalò un'occhiataccia e tornò a guardare il portone del palazzo in cui abitava Flavio.
Guido storse il naso alzando gli occhi al cielo. Tra tanti uomini doveva capitare proprio in coppia con l'unico che non diceva una parola neanche a pagarlo.
Poggiò la testa al finestrino, incrociò le braccia al petto pronto a farsi un bel pisolino,ma non appena chiuse gli occhi Amir gli schiaffeggiò il ginocchio.
Guido strinse un pugno snervato da quell'atteggiamento di noncuranza,poi si voltò nel punto in cui era fissato lo sguardo del suo compagno e vide Matteo uscire dal portone.
<Capo,si sta muovendo.>Disse all'auricolare senza staccare gli occhi dal ragazzo che ignaro di quello che gli sarebbe successo di lì a poco passeggiava sul marciapiede.
Ben presto anche Nicolas lo ebbe nella propria visuale. Poco prima di arrivare al piccolo parchetto di quartiere però Matteo venne fermato da un uomo. Nicolas alzò il busto avvicinandosi al volante per poter vedere più chiaramente. Tutto successe in pochi secondi. Il ragazzo scomparve nella macchina scura senza lasciare traccia. L'uomo si guardò intorno per vedere se qualcuno avesse assistito alla scena poi con fare indifferente entrò  anche lui e partì.
Il puntino rosso lampeggiante sullo schermo del PC  iniziò a muoversi .Nicolas mise in moto e si avviò.
<Tenetevi a distanza.  Non devono accorgersi di essere seguiti.>Ricordò ai suoi uomini.
L'auto nera con dentro Matteo continuava ad avanzare a tutta velocità. Lasciarono la città prendendo una strada provinciale. Viaggiarono per oltre quindici minuti,poi videro il puntino muoversi più lentamente.
<Sembrano dirigersi verso il fiume.> Constatò Amir guardando la mappa sullo schermo.
Tutti gli uomini di Nicolas si fermarono un centinaio di metri prima di dove l'auto scura sostava. Poi continuarono a piedi.  I colori pastello del tramonto stavano lasciando posto al buio della sera . Raggiunsero un vecchio stabile diroccato. Le ombre dei due silos posti ai lati si allungavano sul terreno dando l'impressione di essere giganti a guardia dell'edificio .

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