Rientrò in casa pensierosa. Aveva la sensazione di aver già sentito quel nome e purtroppo non era una sensazione piacevole Il suo corpo infatti, nell' udirlo ebbe un tremito e questo stava a significare che quella persona aveva già fatto parte della sua vita. E allora perché proprio non riusciva a ricordare chi fosse?!
Chiuse la porta alle sue spalle e salì i prima gradini fermandosi di scatto quando sentì la voce di Magda.
<Ehi sei già tornata?>Le chiese la donna raggiungendo la ringhiera. Guardò le mani di Nadia e corrugò la fronte trovandole stranamente vuote.
La ragazza trasalì, anche lei abbassò lo sguardo sulle sue mani rammentando solo in quel momento la scusa che aveva usato per poter uscire senza destare alcun dubbio.
Rialzò gli occhi puntandoli in quelli di Magda e le sorrise lottando con la forza di gravità che sembrava non voler fare stare sù gli angoli della sua bocca<Non c'era quello di cui avevo bisogno,hanno detto che arriverà tra qualche giorno.>Inventò velocemente su due piedi. Detestava davvero mentire,ma con il tempo aveva capito che molto spesso era la cosa più giusta da fare per proteggere le persone al proprio fianco.
Ciò che aveva scoperto non era altro che un piccolo pezzo della punta dell'iceberg,fino a quando non sarebbe arrivata in fondo a tutta la storia,identificando il loro nemico, non poteva parlare né allarmare nessuno.
<La piccola dorme ancora?>chiese, e a Magda non passò inosservato quel goffo tentativo di cambiare discorso. La donna la osservò un po' con mille domande che si affollavano sulla punta della lingua,ma le lasciò lì, ferme senza dare loro l'opportunità di ottenere risposte. In qualche modo Nadia aveva smesso di essere un corpo senza anima che vagava per la casa con quello sguardo spento ,quindi non avrebbe rovinato nulla, così si limitò ad annuire continuando ad osservarla con quell'espressione dubbiosa.
Senza aggiungere altro, Nadia raggiunse il primo piano chiudendosi nella sua camera. Diede un rapido sguardo alla bambina che dormiva beatamente nel suo lettino e si mise a rovistare nei cassetti.
Non era certa di ricordare bene, quella percezione che aveva provato purtroppo le dava la certezza che quella persona misteriosa aveva a che fare con la sua famiglia. E non potevano essere altro che guai.
Alla fine trovò l'oggetto della sua ricerca. Lo prese e lo guardò con aria triste. Aveva tra le mani il diario che un tempo apparteneva ad Anthony.
Un block notes che l'uomo teneva in gran segreto. Non ne aveva mai parlato con nessuno, neanche a lei, che lo aveva scoperto per caso poco prima della sua fuga da quella casa insieme a Magda. Una notte, quando era certa che nessuno potesse vederla, si era,infatti, intrufolata nella stanza dell'uomo. Tommaso Troppo preso dai suoi affari non si era neanche preso la briga di farla sgomberare e per lei fu un grande sollievo. Anthony possedeva ben poco. La sua camera era costituita da un letto, un piccolo comodino ed un armadio. Nessuno soprammobile. Nessuna foto.
Nadia dovette fare affidamento a tutto il suo coraggio per oltrepassare la porta ed entrarvi. Le lacrime erano lì pronte ad irrompere e quel senso di colpa che come una morsa si stringeva intorno al suo stomaco.
Di lì a breve avrebbe abbandonato quella casa e prima di farlo voleva portare con sé qualcosa che gli era appartenuto. Un ricordo. Un oggetto di quando era ancora vivo. Aprì il piccolo armadio dove i vestiti erano appesi ordinatamente .Guardò nel comodino di fianco al letto, trovando solo un accendino e un pacchetto di sigarette . Così tirò su con il naso delusa,si sedette sul letto e sentì sotto di sé qualcosa di rigido.
Prese il cuscino tra le mani, rigirandolo ed osservandolo. Infilò una mano tra i leggeri tessuti della federa scoprendo un piccolo libro, non più grande del suo palmo.
Lo afferrò, però non ebbe il tempo di sfogliarlo perché sentì delle voci provenire dal corridoio, così lo nascose sotto la maglietta e filò via prima che qualcuno potesse scoprirla .
Quell'oggetto poi andò a finire seppellito tra altre cose senza valore e solo dopo qualche anno Nadia se lo ritrovò tra le mani.
In un giorno in cui il cielo sembrava voler sommergere l'intera terra sotto la sua ira, Nadia annoiata rimise in ordine la piccola soffitta impolverata.
Sotto una scatola in velluto rosso lo trovò.
All'apparenza poteva sembrare un diario segreto,ma altro non era che l'annotazione delle terrificanti e nauseanti azioni di suo padre e dei suoi complici. Una specie di elenco di nefandezze, omicidi efferati e chi più ne ha più ne metta.
A piè di pagina poi non mancavano mai i commenti personali di Anthony, scrivere lì sopra doveva essere per lui un rituale per sfogarsi ed espiare un po' anche i suoi peccati. Non rinunciava mai ad aspre critiche,maledizioni nei loro confronti,dalle sue parole si evincevano solo odio, rabbia e rassegnazione. Mal sopportava lavorare per loro,detestava fare del male alle persone. Nadia si era più volte chiesta cosa lo spingesse a stare lì, in quella casa e ad eseguire i loro schifosi ordini,ma quella domanda non avrebbe mai avuto una risposta.

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Non Ti Odio
RomanceFuggire dal passato non è mai semplice. Quel buio che ti porti dentro è sempre lì,presente,come un'ombra,un'oscura entità che sarà con te eternamente. <<<Personaggi, eventi e luoghi sono interamente frutto della fantasia dell'autore. >&g...