Nadia guardò l'uomo davanti a sé con apprensione. Non aveva detto neanche una parola, si limitava a fissare con un'espressione indecifrabile la piccola Clarissa. La ragazza iniziò a temere che le sue paure si fossero avverate. Non voleva infliggergli altro dolore e invece molto probabilmente era quello che aveva appena fatto.
<Nicolas.>Lo chiamò accorta,ma lui sembrò non sentirla.<Nicolas?!>Provò ancora abbassando il viso per poter entrare nel suo campo visivo.
L'uomo socchiuse le palpebre un paio di volte come se si stesse appena svegliando da un sogno e stesse tentando di comprendere ciò che lo circondava<Lei è nostra figlia?>Chiese ancora incapace di staccare gli occhi dalla piccolina.
Nadia annuì con la testa.
<Lei è mia figlia?>Domandò ancora e Nadia annuì nuovamente.
<Vuoi dire che sono suo padre?>
La ragazza alzò ed abbassò il capo lentamente, non riusciva a capire cosa stesse pensando realmente e quella inconsapevolezza era estenuante.
Nicolas allungò una mano verso la bambina, avvicinò l'indice alla sua guancia,ma lo ritrasse poco prima di toccarla.
Nadia strinse il labbro tra i denti davanti a quel gesto, chiedendosi come avrebbero potuto stare tutti insieme se non riusciva nemmeno a sfiorarla?!
<Mi dispiace di avertelo tenuto nascosto>Disse incapace di sostenere ancora quella tensione,lui era l'uomo della sua vita e lei era l'essenza vitale della sua esistenza. Non voleva e non poteva privarsi di nessuno dei due.
<Posso solo immaginare quanto possa essere difficile accettare una notizia del genere,ma...>
Nicolas la guardò truce e in quello sguardo riconobbe l'uomo che aveva conosciuto<Di che cosa stai parlando? Cosa non dovrei accettare? È la cosa più bella che abbia mai visto. È solo che..>si fermò un po' imbarazzato e in dubbio se dirlo o meno<È solo che ho paura di farle del male.>Confessò timidamente.
Nadia cercò di trattenersi dal ridere,ma proprio non vi riuscì. Vedere il grande e spaventoso Nicolas Trani agitato a causa di una dolce bambina, le suscitava una tenerezza incredibile.
In cambiò lui la fulminò con lo sguardo schioccando la lingua sotto al palato. Nessuno aveva mai riso di lui,o comunque se qualcuno ne avesse avuto il coraggio se ne sarebbe di sicuro pentito,ma lei no. Lei era l'unica che poteva tutto. Anzi guardarla ridere gli scaldava il cuore e annullava lo stato di disperazione in cui aveva vissuto fino ad allora.
Si avvicinò a lei,ma prima che potesse dire qualcosa per difendersi nella stanza si sentì un tonfo.
Entrambi si voltarono immediatamente verso la porta per capire cosa fosse successo.
Dominic era immobile con le chiavi in una mano e gli occhi spalancati. Ai suoi piedi giacevano un paio di cassette di legno rovesciate e tante fragole sparse un po' ovunque che avevano creato un tappeto rosso. L'uomo stava tornando dal mercato soddisfatto del suo acquisto,sicuro che avrebbe reso Nadia felice. Nessuno però si era preso la briga di informarlo dell'arrivo di un ospite, così quando aveva varcato la soglia di casa e lo aveva visto lì,era rimasto così shockato da lasciar cadere a terra tutto ciò che aveva tra le mani.
<Nicolas?>Chiese incredulo<Sei davvero tu figlio mio?>Iniziò a muovere qualche passo verso di lui. Si era tristemente abituato all'idea di non poterlo rivedere più ed invece lui era lì. Accelerò il passo fino a raggiungerlo e stringerlo tra le sue braccia.<Non ci speravo quasi più>Ammise dandogli qualche pacca sulla spalla<Sono così felice.>
<Che cos'è questo disastro?>La voce di Magda interruppe quel tenero incontro<Cos'è una nuova arte?!.>Domandò con le mani sui fianchi e l'aria imbronciata.
<Non l'ho fatto di proposito>Si difese Dominic grattandosi la nuca impacciato<Ma non è solo colpa mia.>Aggiunse assottigliando gli occhi<Chi è che mi ha tenuto nascosto l'arrivo del mio unico figlio?>
<Hai ragione. Allora io e te pensiamo a ripulire questo disastro,mentre i ragazzi vanno a fare una bella passeggiata sulla spiaggia.>Propose facendo l'occhiolino.
<Ma..>Provò a protestare l'uomo, ma fu subito zittito da una gomitata nel fianco.
<Lasciali stare da soli.>Sussurrò a denti stretti Magda.
Nadia sorrise e fece cenno a Nicolas di seguirla. Oltrepassarono la porta sul retro entrando sul piccolo portico in legno bianco. Stando attenta alla piccolina tra le sue braccia si tolse le ciabatte e scese i gradini fino ad affondare i piedi nella soffice sabbia. Quello era il momento che preferiva,un gesto quotidiano che riusciva a trasmetterle tranquillità.
<Questa volta devi toglierle anche tu>gli disse scherzosamente voltandosi per guardarlo.
Lui arricciò un po' il naso per nulla convinto e incantandosi a guardarla. Era bellissima con i capelli mossi dal vento,poi con dei gesti veloci si liberò delle scarpe e la raggiunse sull'immensa distesa dorata.
Camminarono a lungo mano nella mano accompagnati solo dal suono delle onde. Si dissero poco o niente troppo felici di essere lì insieme, di essersi ritrovati.
Spaventati di distruggere quell'attimo in qualsiasi momento.
Tornarono in casa quando il sole stava già tramontando,il cielo si era tinto di colori pastello. Magda stava mettendo le ultime cose sulla tavola già apparecchiata quando li vide arrivare.
<Quando hai cucinato tutto questo?> Le chiese Nadia prendendo posto.
<Oh per favore.>Dominic si avvicinò a lei parlando a voce bassa<Sembrava una trottola impazzita.Tagliava,mescolava, pesava. Mi ha fatto davvero paura. Quindi vi conviene mangiare tutto altrimenti non so cosa potrebbe succedere.>
I ragazzi risero e dopo aver atteso che anche Magda si sedesse iniziarono a mangiare. Risero,parlarono come se fosse del tutto naturale,come se non fossero mai stati separati. Come se fossero una famiglia da sempre.
Nessuno di loro lo disse apertamente,ma tutti erano pervasi da una felicità incommensurabile.
Era quasi mezzanotte quando Nicolas raggiunge Nadia in camera. La ragazza aveva appena sistemato la bambina nella culla che ormai dormiva beatamente. Anche lui si avvicinò al lettino e osservò ancora la piccola creatura che sembrava toccargli il cuore ogni singola volta.
<È persino più bella quando dorme.>ammise con aria sognante.
Fece qualche passo verso Nadia,le tolse una ciocca di capelli dal viso e la attirò verso di sé per poter far sfiorare finalmente le loro labbra. Si strinsero forte imprimendo in quel gesto tutto l'affetto e la tristezza che avevano dovuto celare e sopportare in quei mesi. Fecero l'amore con calma,scoprendosi nuovamente. Accarezzando, baciando,sussurrando romantiche parole . Si addormentarono sfiniti l'uno tra le braccia dell'altra felici e appagati.
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Non Ti Odio
RomanceFuggire dal passato non è mai semplice. Quel buio che ti porti dentro è sempre lì,presente,come un'ombra,un'oscura entità che sarà con te eternamente. <<<Personaggi, eventi e luoghi sono interamente frutto della fantasia dell'autore. >&g...