XI

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Nicolas si accomodó sul divanetto in pelle scura osservandosi intorno. La stanza era situata nel retro di uno degli Street  Club più frequentati del paese.
I due energumeni che lo avevano accompagnato fin lì lo tenevano d'occhio dall'altra parte della sala aspettando l'arrivo del loro capo che non tardó ad entrare. Louis varcó la porta con il tipico portamento di chi crede di essere il padrone del mondo e l'odore di sigaro misto ad alcol.
Si sedette sulla poltrona dietro la scrivania e osservò Nicolas facendogli cenno con il capo di parlare.
<So che Moore sta cercando di avanzare nel tuo territorio. >
<Sei venuto qui per dirmi quello che già so? >Alzò un sopracciglio cercando di capire dove volesse arrivare lo sconosciuto.
<È già riuscito ad accaparrarsi il quartiere cubano. >Affermò guardandolo negli occhi.
A quel punto Louis sbatté un pugno sul tavolo stizzito dall'atteggiamento di Nicolas. Nello stesso momento uno dei suoi scagnozzi poggió la mano sulla fondina della pistola pronto ad estrarla ma Louis gli fece segno di fermarsi.
<Sei venuto in cerca di morte?>Gli chiese con un ghigno.
<Sono qui per un accordo. >Azzardó allora Nicolas che iniziò a domandarsi se avesse fatto bene ad andare lì da solo nonostante le insistenze di Amir.
Il suo sottoposto infatti ha continuato ad opporsi a quell'idea, ma alla fine aveva dovuto cedere di fronte alla fermezza del suo capo.
Louis si lasciò andare ad una grassa risata<Cosa sei Gesù che salva i poverelli? >
<Non sei l'unico che ne trarrà vantaggio. >
<E che cosa ci guadagni tu? >
<Un nuovo alleato. >
<Quindi vuoi più potere, più territori... E che altro? >
<Diciamo pure che ho un conto in sospeso con una persona e questo incontro potrebbe portar benefici a me e a te. >
Luois si alzò dalla sua poltrona e si avvicinò a Nicolas. Si prese qualche minuto per studiarlo,poi si sedette proprio di fronte a lui e appoggiò il mento sulle mani giunte<Diciamo pure che apprezzo il tuo coraggio di esser venuto fin qui da solo, quindi ascolterò ciò che hai da dire . >

Nicolas ricordava chiaramente quel loro primo incontro avvenuto qualche mese prima,mentre seguiva uno dei suoi scagnozzi accompagnato da Massimiliano.
L'uomo aprì la porta e fece loro cenno di entrare,richiudendola immediatamente alle loro spalle.
Luois era seduto dietro alla sua  scrivania e quando vide gli ospiti con un colpo secco della mano colpì qualcosa tra le sue gambe e da dietro al grande tavolo una ragazza rotoló a terra. <Continueremo più tardi >Disse rude mentre la donna con la testa china e a passo svelto uscì dalla stanza.
Nicolas poté constatare che la prima impressione che ebbe di lui non era affatto cambiata, ma solo confermata.
Non condivideva i suoi atteggiamenti e soprattutto il suo modo di trattare gli altri ed in particolare le donne,ma nel suo mondo non c'era posto per i sentimentalismi o pareri personali.
Tutti ciò che contava erano soldi e potere. Non importava chi avevi al tuo fianco e paradossalmente più bestia ti saresti dimostrato più stima avresti ottenuto .
Louis si alzò e si sistemò i pantaloni facendo cenno ai due uomini di accomodarsi.
Si accese un sigaro e osservò fuori dalla grande vetrata. <Nel caos del momento i camion di frutta sono arrivati tutti a destinazione senza problemi, quindi tutte le armi sono state consegnare. I clienti dei night sono raddoppiati da quando le nostre ragazze hanno iniziato a vendere coca insieme al loro corpo.>si voltó e guardó serio Nicolas. <Il quartiere cubano sta diventando un problema serio. Tutti ormai sanno che Moore ha fatto la sua mossa ed io ci sto perdendo la faccia. >Diede un calcio alla lampada che cadde al suolo rompendosi
<. Ci sto lavorando . >Lo informò tranquillo Nicolas.
<Bene ma non metterci troppo, le persone che non mantengono la parola data non hanno bisogno di continuare a respirare. >Lo minacciò puntadogli l'indice contro.
Nicolas non poté far altro che stringere i pugni e far tacere la rabbia che sentiva dentro. Non voleva farsi trattare in quel modo, ma doveva ottenere il suo scopo.

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