XXXVII

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<In realtà vorrei farti una domanda. > Nicolas diede voce a quella vocina che girava nella sua testa già da un pò.
Dopo aver ricevuto un cenno di assenso continuò<Dov'è adesso quell'uomo?>
<Quale uomo? >Chiese Magda confusa.
<L'uomo che mi ha portato fuori di lì.>
La donna spalancò gli occhi e quel sorriso così felice si spense in un istante. <Vedi. >mormorò accarezzando il dorso della sua mano<Lui... Si chiamava Anthony >
<Si chiamava? >Domandò Nicolas.
<Era un uomo gentile, affabile, con un cuore d'oro. Era come un fratello minore per me. In effetti non ho mai capito cosa ci facesse con Tommaso De Rienzo. Lui non era come loro,. Una piccola gemma in un mare di letame.>
<Cosa è successo? >
<Non ne sono sicura. >Scosse il capo ricordando quei giorni turbolenti <Quella sera. La sera in cui era stato organizzato tutto, io aspettavo nella mia stanza. Mi terrorizzava il pensiero di quello che sarebbe potuto succedere se qualcuno avesse scoperto il piano. La paura mi immobilizzava tenendomi incollata al letto. Rammento che fuori imperversava un terribile temporale e ad ogni tuono sobbalzavo per lo spavento. Dopo minuti che a me erano sembrate ore la porta della mia stanza si aprì e vidi entrare Nadia ed Anthony con un sorriso trionfante. Non potevo crederci. Tutto era andato bene e, anche se con molta probabilità non ti avrei più rivisto, ero davvero felice. Felice che finalmente tu potessi vivere una vita al sicuro da quell'uomo orribile. >Gli sfioró il viso sorridente. <Dopo aver ricevuto la notizia della tua fuga Tommaso decise di tornare qualche giorno prima del previsto. Non appena mise piede in casa sembrava si fosse abbattuto un uragano. Ogni uomo venne interrogato e quando arrivó il mio turno pensavo di morire dalla paura.
"Tu. Devi essere stata tu." Mi accusò con gli occhi iniettati di sangue "chi altro si prenderebbe la briga di liberare quel bastardo?!".
Avevo le mani sudate e le gambe tremanti, ma non avrei ceduto, non quando il mio bambino era ormai libero. "Come avrei mai potuto riuscirci. Non ho né forza né aiuti, non ce l'avrei mai fatta!" Tentai di sembrare il più patetica possibile e per fortuna ci riuscì. Infatti dopo avermi scrutato per qualche attimo si voltò e andò via.
I giorni successivi furono del tutto normali, pareva che anche lui avesse messo una pietra sopra a tutta quella questione ma... >Prese un respiro profondo e continuò a raccontare <Ma un mattina Nadia venne da me tutta trafelata. "hai visto Anthony? L'ho cercato ovunque, ma non riesco a trovarlo. " Era davvero preoccupata. Anche io non lo vedevo da un pò così ipotizzai che fosse uscito per lavoro, non era raro che andasse via per qualche tempo.
"impossibile! Non si è mai allontanato senza dircelo. Vado a cercarlo!"Andò via in fretta.
In qualche modo i dubbi si Nadia si insinuarono anche in me ed iniziai ad avere il timore gli fosse successo qualcosa.
Nonostante lei odiasse ogni persona che vagava in quella casa andò a trovarli tutti chiedendo notizie di Anthony, ma non ricevette alcuna risposta.
Nessuno sapeva nulla, o meglio nessuno poteva parlarne.
Alla fine esasperata si avvicinò a suo zio, uno degli uomini più vicini a Tommaso, nonché uno degli uomini peggiori, a volte persino peggiore del cognato .
La sua risposta purtroppo fu la conferma ai nostri terribili sospetti.
"Quel pezzo di merda!?" Esordì con un ghigno perfido "Quel fottuto traditore è già cibo per vermi con un bel buco in testa. "La sua voce risultava tanto gioiosa da dare i brividi.

Quando sentì quelle parole il cuore quasi si fermò ero completamente stordita, come se mi fossi appena svegliata da un sogno durato cento anni.
Federico andò via sogghignando soddisfatto mentre io e Nadia rimanemmo immobili incapaci persino di emettere un suono.
Ogni muscolo del viso di Nadia era tirato, i suoi occhi si erano spenti in un istante e le mani chiuse in pugni tremavano di rabbia.
Mi avvicinai a lei per confortata, ma lei si voltò senza dire una parola.
Da quel giorno si faceva vedere raramente ed ogni volta che provavo a parlarle mi imbattevo in un muro insormontabile. Pensavo di aver perso la mia bambina. Pensavo che non sarebbe più stata la stessa e quell'idea mi faceva male, molto male.
Una settimana dopo, in piena notte piombó nella mia stanza"Raccogli tutte le tue cose " Ordinò con un tono di voce che non ammetteva repliche ed io la guardai scioccata,  davvero non capivo cosa volesse dire.
" Non abbiamo molto tempo. Oggi ti porterò via di qui. Quindi muoviti a preparare le tue cose e seguimi. ".
Nonostante avessi una fifa tremenda decisi di fidarmi di lei.
L'espressione nei suoi occhi...
Sembrava avessi davanti una nuova Nadia. E proprio come mi aveva promesso siamo scappate di lì. Non riesco ancora a capire come abbia fatto e soprattutto come Tommaso non ci abbia trovato in tutti questi anni . Non ho mai avuto il coraggio di chiedere altro perché da quel giorno lei è cambiata.
E sono sicura che ogni giorno si incolpa per la sua morte. Pensa di essere lei la responsabile , ma non è così. > Magda si asciugò gli occhi con un fazzolettino e sorrise nuovamente al suo bambino, ormai diventato un uomo.

Era proprio quello il pensiero che affliggeva Nadia anche in quel momento, in quell'oasi in mezzo ad arbusti verdi <Non crederai mai a quello che è successo. >Esclamó scuotendo la testa..
La ragazza non era ancora riuscita ad accettare la scomparsa di Anthony, per lei era davvero troppo. Aveva creato quello pseudo santuario sotterrando poche cose che gli appartenevano racimolate in giro. Non aveva neanche potuto avere il suo corpo perché gli uomini di suo padre se ne erano già sbarazzati, proprio come immondizia inutile. Gli faceva visita molto spesso per raccontargli della sua giornata o degli ultimi avvenimenti.
Semplicemente per parlargli.
Per rievocare quelle volte in cui poteva farlo guardando nei suoi occhi.
Quel giorno gli riferì del suo incontro con Nicolas, dei sentimenti tra di loro che pian piano si erano fatti sempre più profondi e di come il suo mondo fosse nuovamente crollato nel momento stesso in cui aveva scoperto chi fosse.
La magia dei loro momenti, il calore dei suoi baci e la dolcezza dei suoi abbracci. Tutte cose impresse a fuoco nella sua mente, ma delle quali avrebbe dovuto fare a meno di lì in avanti.
Raccontò tutto senza quasi riprendere fiato accarezzando il pelo morbido di Billy che si crogiolava al suo fianco.
Poi una goccia cadde sulla sua mano. Alzó gli occhi al cielo che era ormai già pieno di grandi nuvoloni grigi.
Nadia sbuffó con un misto di stizza e rabbia. Iniziava a sospettare be persino  il cielo ce l'avesse con lei.
Diede un ultimo sguardo al volto sorridente di Anthony e si issó in piedi seguita subito dal suo amico a quattro zampe.
A passo svelto attraversarono il piccolo boschetto.
Rientrò in casa proprio nel momento in cui il temporale si faceva più violento.
<Oh piccola mia. >Magda si avvicinò agitata <Stavo per mandare Dominic a portarti un ombrello per non farti bagnare. Per fortuna sei tornata in tempo >
Nicolas era rimasto seduto vicino al tavolo e nonostante all'inizio avesse mille dubbi per quell'incontro, era davvero grato di aver potuto vedere sua madre, ma non appena Nadia entrò nella stanza sentì nuovamente quel tumulto di emozioni che sembrava riuscire a farlo sprofondare in un attimo.
<Io ora devo andare>Disse alzandosi  visibilmente a disagio
<Di già? >La donna era molto delusa, desiderava passare più tempo con lui.
Dominic si avvicinò a lei posando affettuosamente una mano sulla sua spalla<Su su! Immagino abbia qualcosa da fare non possiamo trattenerlo tutto il giorno qui, e poi ora che lo abbiamo ritrovato non lo perderemo più. >
Magda annuì con un sorriso tirato, le costava davvero caro salutarlo così rapidamente.
Tutti si ritrovarono davanti al portone d'entrata con la pioggia che scendeva copiosamente.
<Ci penso io ad accompagnarlo alla sua auto>Disse Nadia indicando l'ombrello che stringeva tra le mani<Voi state dentro all'asciutto. >
La ragazza aprì il suo riparo dalla pioggia color crema e attese Nicolas.
A ritmo con il passo di lui lo accompagnó fino allo sportello del guidatore, ma l'uomo rimase fermo con lo sguardo fisso chissà dove.
<Non ti ringrazierò per questo. >La sua mano era poggiata sulla maniglia senza però alzarla<L'avermi fatto incontrare mia madre non riuscirà a ripulirti la coscienza. Non cambierà niente. Avresti dovuto dirmi tutto sin dall'inizio invece di avvicinarti a me. Se te lo stessi domandando gli unici sentimenti che riesco a nutrire nei tuoi confronti sono rimorso, disgusto e odio. L'obiettivo della mia vita non muterà ucciderò lui e tutta la sua famiglia. Ogni persona in cui scorre il suo stesso sangue perirà per mano mia. E se anche oggi verrò meno alla mia parola è solo per lei. Per Magda. Ti risparmieró, ma questo non succederà di nuovo. Sparisci da questo posto e fai in modo di non ritrovarti mai più sulla mia strada. >

Non aggiunse altro.
Entrò in auto e partì senza curarsi del peso delle sue parole e dell'effetto che avevano avuto.
Nadia rimase lì immobile, l'ombrello cadde a terra e la mano scivoló lungo il suo corpo.

Sapeva bene di meritare quelle parole. Sapeva che prima o poi avrebbe dovuto ascoltarle. Ma proprio non riusciva a capire perché facessero così male.
Strinse forte il petto tentando di calmare un po' quel dolore pungente.
Persino respirare era diventata una sofferenza.
La pioggia scendeva ininterrottamente inzuppando i suoi vestiti.
<Nadia. >Magda ancora sull'uscio della porta la osservava preoccupata <Nadia. >Provó ancora a chiamarla,ma la ragazza non riusciva a sentirla assorta com'era nei suoi pensieri.
Solo il rombo del tuono la ridestó da quella specie di trance in cui era caduta .
Si trascinó fino alla sua auto e vi entró.
Con gesti meccanici, quasi automatici fece partire il motore e partì.
Tiró su con il naso, ripensando a quelle parole che si ripetevano come un odioso ritornello nella sua mente e più tentava di liberarsene più loro ritornavano.
Sbuffó asciugandosi le lacrime chiedendosi se tutto potesse essere differente se lui sapesse la verità.
Chissà Si domandò Chissà che cosa direbbe se sapesse che quella notte fui io a premere il grilletto?! Chissà cosa succederebbe se sapesse che mio padre Tommaso De Rienzo non c'è più in questo mondo grazie a me!

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