IX

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Era stata una notte agitata per Nadia.
Dopo l'incontro con Nicolas non era riuscita a non pensare alle strane sensazioni che quell'uomo era in grado di farle provare. Le sembrava assurdo che non fosse più in capace di ragionare lucidamente quando lui era presente.
Si alzó dal letto e guardó fuori dalla finestra gli uccellini che cinguettavano felici nel cielo terso e soleggiato.
<OK sono pronta. >Carlotta uscì dal bagno e sorrise alla sua amica.
Invidiava davvero il perenne buon umore della ragazza di fronte a sé tanto distante dal suo nero come la pece.
Insieme scesero al piano inferiore e si diressero verso la cucina.
<Massimiliano ci sarà oggi? >Chiese a Nadia.
<Non ne ho idea. >rispose lei che però desiderava ardentemente vedete Nicolas.
<Buongiorno come stai? >chiese Carlotta a Dominica entrando nella stanza e prendendo posto vicino al tavolo.
<Molto meglio grazie. Sono riuscita a riposare un pò e a non pensarci. >
<Pensare a cosa? >La voce potente di Massimiliano fece spaventare le ragazze che non si aspettavano il suo arrivo.
<Ieri un cane ha cercato di mordermi. >Inventò la donna.
<Di chi era? >Chiese Massimiliano lasciando un bacio sulla fronte della sua fidanzata.
<Oh doveva essere un randagio. Per fortuna non mi ha fatto nulla, quindi non pensiamoci più. >disse lasciando in fretta la stanza.
Massimiliano guardó stranito Dominica poi decise di sedersi.
<allora che avete fatto ieri? >Chiese a Carlotta addentando un biscotto.
<Ci siamo annoiate a morte. E tu dovresti imparare a rispondere ai miei messaggi. >lo rimproverò lei.
<Se sto lavorando non sempre posso rispondere. >Disse serio lui.
Carlotta si concentrò sulla parola lavorando cercando di immaginare che tipo di cose prevedeva il suo "impiego" e quando la sua immaginazione iniziò a girovagare in scene tutt'altro che rassicuranti decise di non pensarci più.
<come vanno le cose? >Chiese Nadia che nel frattempo era stata zitta.
<Che cosa vuoi sapere? >
<Tra quanto tempo potremo tornare alla nostra vita? >
<Ancora non te lo so dire, per il momento dovrete restare qui non voglio ripeterlo più. > affermò serio per ribadire quanto fosse difficile la situazione.
Là fuori era diventato troppo pericoloso per loro due e Ferro non vedeva l'ora di trovare un punto debole da poter utilizzare contro di lui. Se Carlotta e Nadia fossero tornate alla loro vita di sempre sarebbero state il primo obiettivo di quell'uomo, quindi dovevano restare in quella casa che lo volessero o meno.
<Massi mi stai mettendo paura. >Carlotta guardó il suo fidanzato con gli occhioni da cucciolo.
<Se farai la brava e non ti muoverai da qui non devi averne.>
La ragazza annuì spaventata, ancora non si era abituata a quel mondo fatto di continue minacce e di paura.
Nadia, invece, fissava sospirando la sua tazza fumante di caffè fino a quando l'aroma venne completamente coperto dal profumo forte di Nicolas che entrò nella stanza.
<Andiamo. >Disse soltanto in direzione di Massimiliano e andò via.
Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e lasciò le due amiche nuovamente sole.
<A quanto pare il capo è di buon umore oggi >Ironizzó Carlotta. <comunque sarà un'altra lunga giornata. >Si lagnó poggiando il capo sul tavolo.
<Pensa a qualcosa da fare prima che diventiamo pazze. >disse Nadia abbassando anche lei la testa sul tavolo e sospirando nuovamente.
<Cosa succede.?>Dominica era tornata in cucina e guardava le due ragazze con apprensione.
<Se continuiamo così moriremo di noia. >Rispose Carlotta.
La donna rifletté un momento<Venite con me. >Disse uscendo dalla stanza.
Le ragazze si alzarono curiose e la seguirono.
Oltrepassarono alcune porte chiuse ed entrarono in una stanza enorme.
Al centro c'era un tavolo da biliardo, ai lati c'erano diversi giochi compreso un maxi schermo al quale erano collegati due joystick.
Era il sogno di ogni bambino e anche quello di due ragazze annoiate.
<Dominica sei grande.>Carlotta abbracciò la donna lasciandola senza fiato. Si staccò da lei solo per poter guardare da vicino ogni attrazione presente nell'immensa stanza. <Ci divertiremo di sicuro . >affermò soddisfatta. <Da dove iniziamo? >Chiese poi a Nadia che si limitò ad indicare il grande tavolo verde che aveva davanti.
<Mi stai sfidando.?>alzò un sopracciglio afferrando una stecca.
<Vediamo di cosa sei capace. >
Le due ragazze si guardarono negli occhi e iniziarono a giocare.

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