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Uno strano rumore fece svegliare Nadia di soprassalto che allarmata iniziò a scandagliare l'intera stanza.
Tutto era immerso nel buio e non riuscì a vedere nulla.
Piano scese dal letto e si fermò quando sentì dei lamenti provenire dalla porta.
Le sembravano versi molto familiari così accese la luce sul comodino e si trovò a fissare una scena vista già un milione di volte.
Carlotta era a terra che si massaggiava una natica facendo diverse smorfie. Nadia cercò di trattenersi,ma alla fine iniziò a ridere.
<Non c'è proprio niente per cui ridere.>le puntò contro il dito la sua amica.
<No io non lo sto facendo .>Disse mettendo una mano davanti la bocca per cercare di smettere. Grazie a Carlotta e alla sua goffaggine aveva imparato a ridere di gusto.
<Mi sono fatta male e tu ti comporti così ?>La sua amica la guardò incrociando le braccia e con aria imbronciata. In quei momenti le sembrava una bambina che non aveva ricevuto il regalo che tanto desiderava.
<Ormai dovresti essere abituata no?!> La prese in giro ripensando a tutte le volte che si erano ritrovate in quella situazione,chiedendosi come si potesse essere tanto imbranati.
<La smetti di infierire? E poi è solo colpa tua.>Voltò il viso dall'altro lato contrariata.
<Mia?>Chiese Nadia inarcando un sopracciglio.
<Si tua. Per non svegliarti non ho acceso la luce e sono caduta. Quindi smettila di ridere.>
<Ok ok la smetto.>Allargò le braccia dimostrando la resa.
Carlotta si alzò con una smorfia e si buttò sul letto con un sospiro.
<Cosa è successo con Massimiliano?>Chiese Nadia mettendosi al suo fianco.
<Abbiamo parlato e lui mi ha detto che se non mi ha mai rivelato cosa fosse era per tenermi al sicuro. Mi voleva proteggere.>
<Mmh..>Disse l'amica aspettando di sentire il seguito.
<Ed io non ho potuto fare altro che perdonarlo,quando guardo i suoi occhioni non posso essere arrabbiata con lui.>
<Quindi avete fatto pace?>
<Si>Disse con aria sognante.
<È perché sei qui?>
<Dove dovrei essere?>le chiese confusa.
<Avvinghiata a lui in una qualsiasi stanza di questa enorme villa.>
<È dovuto andare da Nicolas perché c'è stato qualche casino.>e sospirando affondò la testa nel cuscino.
<L'importante è che abbiate fatto pace.>
<È vero>si alzò dal letto euforica e abbracciò la sua amica.
Nadia rimase pietrificata,perché in altre occasioni la sua logica le dava un motivo valido per tali slanci d'effetto ma in quel caso non sapeva proprio a cosa fosse dovuto.
<Non ti ho ancora ringraziata se non fosse stato per te chissà cosa mi avrebbero fatto quei tipi.>
Le sorrise riconoscente e si diresse nel bagno.
Era una domanda che si era posta molto prima di andare a dormire. Massimiliano era stato troppo superficiale e quello avrebbe potuto costare la vita alla sua amica.
Dopo qualche minuto Carlotta tornò in camera con indosso il pigiama e l'odore di menta del dentifricio.
<Conoscevi già Nicolas?>Chiese a Nadia dopo essersi accomodata di fianco a lei.
<No perché?>Rispose con un brivido che percorse tutto il suo corpo appena sentì pronunciare il suo nome.
<Boh. Ogni volta che vi guardate c'è una strana elettricità nell'aria.>
<Sei sempre la solita romantica.>La derise.
<Non puoi negare che sia un bellissimo uomo. Certo Massimiliano è Massimiliano,ma lui sembra una statua marmorea. Sai quegli dei della mitologia fatti solo di perfezione? Ecco proprio quelli lì.>
Nadia poté solo essere d'accordo con lei,era indubbiamente un bell'uomo,ma non era solo quello,aveva un fascino particolare e i suoi occhi così rari riuscivano ad incatenarti.
<Si è carino.>Si limitò a dire, non voleva dare adito alla fantasia di Carlotta di sconfinare in mondi inesplorati. La conosceva bene e sapeva che se mai avesse intuito che a lei interessava un uomo,avrebbe fatto da Cupido indossando persino quel ridicolo gonnellino con tanto di arco e freccia.
<Solo carino? Sai penso che tu abbia qualche problema.> le disse mettendosi comoda.<Non ti ho mai vista con uomo da quando ti conosco e ogni volta che qualcuno so è avvicinato a te sembrava quasi volessi staccargli la testa. Vuoi restare zitella per sempre?>
<Non sarebbe male come idea,almeno evito continui litigi inutili.>
<E poi come te la fai una famiglia?>
<È davvero tardi per questi discorsi,adesso dormiamo. Buonanotte.>
Allungò il braccio per spegnere la luce e abbandonò la testa sul cuscino mettendo fine alla discussione.
Non aveva mai pensato ad una famiglia.
Si era detta che non poteva desiderare qualcosa che non conosceva. Nella sua casa non c'era amore,né dolcezza,né pace. Non c'erano genitori amorevoli,bambini felici.
L'aria era sempre impregnata di violenza,odio e persino sangue. Non era mai stata bambina,quindi con quale diritto poteva appropriarsi del titolo di madre?! . Era tutto troppo complicato, troppo pesante, così decise di smettere di pensarci e cercare di dormire.

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