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Fu la fastidiosa vibrazione del suo telefono a svegliarlo, ma con la testa affondata nel morbido cuscino ignoró volutamente le prime due chiamate.
La sera precedente aveva davvero esagerato e in quel momento pagava le conseguenze di qualche bicchiere di troppo.
Sentiva la testa pulsare e ogni tentativo di aprire gli occhi era reso vano dalla luce accecante del sole che penetrava dalle finestre.
Non aveva voglia di fare nulla figuriamoci parlare con chiunque lo stesse cercando,ma dopo qualche secondo dovette cedere alle insistenze dello sconosciuto e prese lo smartphone dalla sua tasca. Si concesse qualche imprecazione prima di strisciare il dito sul display e accettare la chiamata.
<Pro.. >
<Trani. >Tuonó la voce all'altro capo interrompendolo<Non bisogna mai fidarsi di voi italiani. >Continuó l'uomo aumentando il volume della sua voce che aveva lo stesso effetto di un martello pneumatico per i timpani di Nicolas .
<Che cosa... >Provó a chiedere ma venne di nuovo interrotto da un Louis che sembrava davvero furioso.
<La roba. La mia roba è sparita. >Lo informò a denti stretti camminando avanti e indietro nel suo studio di Miami.
Nicolas  si alzó di scatto sorpreso e quel movimento improvviso gli provocò una fitta alla testa che lo costrinse nuovamente a sdraiarsi .
<Se la mia roba non sarà qui... >
<Avrai tutto entro stasera >Asserì serio Nicolas.
<Tu... >
<Ho detto che la tua roba sarà lì. >Tagliò corto infastidito dall'atteggiamento di Louis.
Spense la telefonata e si massaggió le tempie tentando di alleviare un pò il dolore che non accennava a diminuire, ma che anzi diventava di minuti in minuto più insopportabile.
La giornata era iniziata in un modo davvero pessimo e ciò di cui era convinto era che potesse soltanto peggiorare.
Riaprì lentamente gli occhi accorgendosi solo in quel momento di non trovarsi nella sua stanza.
Si guardò un pò intorno per poi rendersi conto di essere nella camera di Nadia.
L'ultima cosa che ricordava era di essere uscito barcollante da  quello squallido locale, lasciando lì L'ispettore che dormiva appoggiato al bancone.
Da quel punto in poi la sua mente era svuotata, come se le ore successive fossero state gettate nel dimenticatoio.
Lui che aveva sempre avuto autocontrollo non era riuscito a porsi un freno abbandonandosi all'alcol.
Per quanto tentasse di nasconderlo anche a se stesso la questione dei bambini scomparsi stava riaprendo pian piano cicatrici che pensava di aver chiuso per sempre.
Quella che sembrava una piccola insenatura stava diventando una voragine strappando via strati e strati di battaglie e liberando sensazioni, sentimenti e  incubi.
In un attimo il film della sua vita si era bloccato e qualcuno aveva premuto il tasto rewind,riportandolo a ricordi e immagini che a fatica era riuscito a far inabissare e che troppo velocemente stavano tornando a galla.

Doveva ritrovare il suo equilibrio e fermare i suoi demoni prima che fosse tardi, prima di rischiare di mandare tutto in frantumi.
Era convinto che una sola fosse la soluzione. La stessa che lo aveva spronato ad andare avanti. Distruggere quell'uomo e tutta la sua famiglia. Solo allora, soltanto dopo aver visto la sofferenza dipinta sui loro volti lui avrebbe potuto  eliminare per sempre ogni reminescenza del suo passato lasciandoselo finalmente alle spalle.

Strinse i pugni per la rabbia e osservò il materasso di fianco a lui vuoto. Non sapeva dire se Nadia avesse dormito con lui e fu sollevato nel ritrovarsi completamente vestito.
Lasciò in fretta quella stanza per dirigersi nella sua. Si liberò dei vestiti che puzzavano di alcol misto e si mise sotto il getto freddo della doccia.

Si rivestì e raggiunse la stanza di Massimiliano colpendo la porta con un pugno. Un unico gesto secco che bastò al ragazzo per capire che il capo aveva bisogno di lui.
Massimiliano, che aveva programmato di rilassarsi tutta la giornata insieme a Carlotta, si alzó rapidamente dal letto iniziando a prepararsi  sotto lo sguardo stupito della sua ragazza che lo seguiva ad ogni movimento.
<Cosa ti succede all'improvviso? . >Gli chiese  con la testa piegata da un lato.
<Devo andare da Nicolas. >le disse semplicemente infilando la t-shirt nera.
<E come lo hai capito? >
<Non hai sentito il colpo alla porta? >
<E cos'è una specie di codice segreto? >Lei continuava a fissarlo con quell'aria confusa e le braccia incrociate al petto <Che ne è della tua giornata libera?>Arricció le labbra capricciosa. Avevano finalmente l'occasione di poter passare un giorno intero insieme e in un attimo ogni suo progetto era stato vanificato.
Massimiliano le sorrise e dopo averle dato un bacio sulla fronte lasció la stanza senza darle altre spiegazioni.

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