XXXIV

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"<Ehi ehi Magda perché stai piangendo?>Una piccola Nadia si avvicinò alla sua tata,asciungandole un lacrima sulla guancia e guardandola con apprensione.
<Non è niente piccola mia,mi è venuta in mente una storia un pò brutta.> Le disse la donna con quel velo di tristezza nella voce che alla bambina non passò inosservato.
<Una storia? Come un favola? Me la racconti?>le chiese con quell'innocenza tipica della sua età.
<È una storia brutta è meglio se...>
<Ora la voglio sentire.>Si impuntò la bambina sbattendo i piedi a terra.
Magda conosceva Nadia dalla nascita era per lei come una figlia e non riusciva a resistere al suo viso imbronciato.
In più era ben consapevole di quanto potesse essere caparbia e insistente. Le fece cenno di avvicinarsi e di sedersi sulle sue gambe.
<È la storia di un bambino e della sua mamma che si perdono, ma dopo tante peripezie si incontrano e potranno vivere per sempre felici e contenti. >Magda le regalò un dolce sorriso<Ecco qua la storia ora vai a letto  che è molto tardi. >
La piccola Nadia inclinó la testa di lato e la scrutó assottigliando gli occhi <Pensi davvero che io sia una bambina? Questa non è la storia. >
<OH si che lo è e tu adesso devi proprio andare. >La aiutò ad alzarsi e le diede in bacio sulla guancia <Buonanotte piccola. >
La bimba andò via per nulla convinta e durante tutta la notte pensò e ripensó a cosa fare. Non le piaceva che Magda avesse dei segreti con lei e soprattutto odiava vederla triste.
Così non appena sorse il sole lasciò la sua stanza è inizió a cercare Anthony in tutta la casa. Lui era l'unico che poteva aiutarla.
Si accovacció davanti alla sua camera e restó in attesa.
Finalmente la porta si aprì e l'uomo uscì sobbalzando per lo spavento<Cosa ci fai qui?>
<Ho una missione per te! >Disse seria mettendosi in piedi
<Una missione? >Ripeté lui.
<Già è una cosa che solo tu puoi fare. >
<OH che onore. Sono disposto a dare la mia vita per questa piccola stella. >dichiaró lui accennando ad un inchino.
<Bene! >Nadia era risoluta<Vai da Magda e convincila a rivelarti il suo segreto. >
<Quale segreto? >
<Se lo sapessi non sarebbe più un segreto. Ok ti spiego meglio. Ieri l'ho vista piangere e quando le ho chiesto il perché mi ha detto che stava pensando ad una storia triste, ma alla fine non ha voluto raccontarmela. Quindi il tuo compito è quello di scoprire che cosa la fa soffrire così tanto. >concluse con decisione.
<Non pensi che sia meglio lasciarla stare? Forse è una cosa che la fa star male e non vorrà raccontarla. >
<Non esiste! >Esclamó detrrminata<Chiunque ha bisogno di parlare dei propri problemi con le persone a cui tiene, così il peso di quei pensieri diventa più leggero. È stata proprio Magda ad insegnarmelo. >
Anthony la guardò con dolcezza<Sei diventata una piccola donnina >Affermò accarezzandole la testa< E va bene! Ci sto! Anzi ti dirò una cosa:la missione ha inizio proprio in questo momento! >Dopo averle fatto un occhiolino si diresse verso la cucina.
Nadia lo seguiva a poca distanza facendo attenzione a non fare alcun rumore e quando l'uomo si sedette sulla sedia lei si nascose dietro la porta.
<Buongiorno. Oggi ti sei svegliato presto.? >Magda lo salutó iniziando a preparare un caffè.
<Già! Diciamo che qualcosa mi ha tenuto sveglio tutta la notte. >Disse.
<Che cosa? >Chiese lei.
<Nadia ieri è venuta da me dicendomi che tu eri triste, che c'era una storia che ti faceva soffrire. Ha parlato per più di un'ora ed era davvero preoccupata. Alla fine ha fatto preoccupare anche me. >
Magda poggió la tazza sul tavolo e prese posto di fianco a lui.
Sospirò pensierosa.
<Quella bambina ha davvero un cuore grande! >Esclamó con un sorriso<Vedi c'è qualcosa che non ti ho mai raccontato. Si tratta del motivo per il quale sono ancora qui e il motivo per il quale non sono ancora impazzita. >Disse con un'espressione triste<qualche anno fa ero solo una ragazza  che credeva di avere tutto ciò che voleva. Ero felice, davvero felice. Avevo trovato l'uomo della mia vita e lui mi amava davvero tanto,ma un brutto giorno per uno scherzo del destino incrociai sulla mia strada Tommaso. Avrei dovuto accorgermi subito che lui non era un uomo normale. Ogni volta che posava gli occhi su di me, sentivo il mio corpo tremare e non di certo per la felicità.
Ho tentato in tutti i modi di allontanarlo, di evitarlo, ma è stato tutto inutile. Quando venni a sapere chi era realmente Tommaso decisi di partire. Io e l'amore della mia vita avremmo lasciato la città e avremmo iniziato una nuova vita in un posto nuovo. Non ci importava, la cosa essenziale era andare il più lontano possibile da qui. >Si fermò un istante per asciugare una lacrima che le rigava la guancia <non so come abbia fatto, ha scoperto il mio piano e prima che potessi metterlo in atto lui arrivó da me. «Tu sei mia»Mi disse con rabbia,ma per me esisteva un unico uomo,quello che mi stava attendendo all'aeroporto.
Il mio cuore apparteneva a quel giovane sempre sorridente e allegro,che aveva promesso di sposarmi e avere insieme tanti figli.>
Un singhiozzo interruppe il discorso e Magda dovette fare affidamento a tutta la sua forza per poter continuare.
Nonostante fossero passati degli anni da quell'avvenimento il dolore,la sofferenza e la tristezza non accennavano a diminuire.
<Tommaso mi prese con forza e mi portò in questa casa vietandomi di uscire o incontrare chiunque . Avevo detto al mio fidanzato che non volevo più vederlo che mi ero innamorata di un altro. Solo in quel modo potevo essere sicura che non mi avrebbe cercata e non si sarebbe scontrato con Tommaso. Ero sempre sola, rinchiusa in una stanzetta e piano piano iniziai a sentirmi sempre più debole. Pensavo potesse essere dovuto al fatto che non mangiavo né bevevo quasi nulla. Vomito e nausea mi facevano compagnia costantemente,avvertivo strane sensazioni mai conosciute prima. Finché un giorno guardandomi allo specchio vidi il mio ventre più grande del solito e mi resi conto di aspettare un bambino. Quella che doveva essere la più bella notizia della mia vita, in realtà fu una pugnalata al petto. La vita che stava crescendo dentro di me rappresentava una minaccia per Tommaso ,perché quello non era il suo bambino.
Non sapevo davvero cosa fare,non potevo nascondere il mio corpo e non avevo il coraggio di porre fine a quella vita. Non potevo uccidere il dolce germoglio che cresceva dentro di me. Il dolce frutto del mio amore ormai perduto.
Potevo solo sperare che le cose sarebbero andate bene,ma il fato non fu così gentile. Quando Tommaso scoprì che ero incinta andò su tutte le furie,non avrebbe permesso di buttare fango sul suo onore. Mi inginocchiai dinnanzi a lui piangendo e pregandolo di lasciar vivere quel povero esserino e alla fine riuscì a convincerlo. Il bambino sarebbe nato,ma con delle condizioni. Lui non avrebbe mai dovuto sapere chi fosse sua madre. Senza alcuna via di fuga acconsentì,preferì non crescere il mio bambino con affetto,purché lui fosse in vita. Quello che successe dopo però mi fece rimpiangere tutte le mie scelte.
Il mio piccolo bambino nacque , ma mi venne tolto dalle braccia per essere rinchiuso in una stanza senza finestre. Solo un letto con coperte luride aveva e non gli venne permesso di avere alcun contatto con il mondo esterno o con qualsiasi essere vivente.
Potevo solo assistere inerme a tutto ciò,con le mani legate. >Tiró su con nasi e chiude gli occhi <faccio visita al bambino le rare volte in cui Tommaso va via per qualche giorno. Senza farmi scoprire da nessuno mi intrufolo nella sua stanza.>
<Mi intrufolo? >Chiese Anthony innorridito<Vuoi dire che quel bambino è ancora qui? Rinchiuso in questa casa? >
Magda annuì con il capo senza riuscire a frenare le lacrime <La prima volta che lo vidi era rannicchiato sul letto con le ginocchia al petto. Era il bambino più bello che avessi mai visto. I suoi occhi color ghiaccio mi ricordavano il mio amore perduto, ma non erano esattamente uguali . Non c'era vita nel suo sguardo. E non potevo biasomarlo. La sua non è una vita. Sono una persona meschina . Per colpa del mio egoismo lui è lì rinchiuso. >
Anthony le accarezzó la spalla riuscendo a fatica a trattenere le lacrime.
La porta cigoló e Magda alzó lo sguardo incrociando gli occhi umidi di Nadia.
<Da quando sei lì? >Chiese preoccupata.
<Da..... Da.... Dall'inizio. >Disse tra i singhiozzi. Le corse incontro e la abbracciò con forza, mentre piangeva a dirotto.
Non poteva crederci. Non riusciva a capire perché al mondo esistessero persone tanto crudeli e perché doveva essere proprio suo padre.
Si allontanò dalla donna e si asciugò le lacrime con la manica della maglia.
Puntó gli occhi in quelli di lei e disse solenne<Ti prometto che questa storia avrà un lieto fine. Te lo prometto.>
<No tesoro mio. Non devi fare assolutamente nulla. Ti prego.>
Avrebbe tanto voluto che qualcuno potesse fare qualcosa per quel bambino. Ma ormai aveva capito  he lui non c'era speranza,si era illusa per troppo tempo che le cose potessero cambiare,ma il tempo non le diede più alcuna fiducia.
<Perché non mi hai mai detto nulla prima? >Domandò Anthony con i pugni stretti.
<Proprio per non vedere questi vostri sguardi. >
<Nadia ha ragione! Questa storia ha bisogno di un lieto fine. >aggiunse risoluto . Anthony era come un faro nella notte. Un uomo leale che aveva voluto bene alla figlia del capo sin da subito e che rappresentava per lei il padre che avrebbe voluto avere.
Insieme con Magda riuscivano a farla sentire meno sola in quella casa.
<No! Voi dovete promettermi che non farete nulla. Non potrei mai sopportare se vi succedesse qualcosa per colpa mia. >Imploró la donna.
<Non è colpa tua. L'unico colpevole è... È mio.... Padre. >Disse con un filo di voce.
Nadia non era come tutte le ragazze della sua età,non aveva avuto una vita semplice e all'età di dodici anni era già una donna..
Stentava a  credere che un bambino stesse davvero sopportando tutte quelle sofferenze. Non poteva credere che la donna alla quale era stato strappato un figlio fosse proprio Magda. E purtroppo non era così difficile credere che l'uomo cattivo fosse suo padre. Era un assassino,uno spacciatore,rappresentava la feccia dell'umanità,ma con quelle azioni aveva davvero superato ogni limite.
Si era spinto troppo in là e non poteva neanche più essere definito umano,ma solo una bestia che non meritava neanche di vedere il sole.
Quel bambino è sempre stato in casa sua,aveva subito violenze e lei a pochi passi da lui non aveva fatto nulla per fermarle.
Il suo carnefice altro non era che l'uomo che le aveva dato la vita e grazie a questo si sentiva anche lei colpevole.
Passarono i giorni da quella macabra scoperta e la ragazza non aveva più parlato con nessuno. Passava le sue giornate e le nottate ad organizzare un piano per liberare quel bambino.
Non fu semplice perché Tommaso suo padre era molto furbo. Lo incontrava poche volte,ma aveva capito che con lui c'era poco da scherzare. Uccideva la gente come fosse nulla,non gli importava di nessuno a parte di se stesso e dei suoi affari,quindi non ci avrebbe pensato due volte a far fuori la sua stessa figlia.
Aveva sposato sua madre solo perché molto bella e ricca,rimase incinta troppo presto e quando il suo corpo iniziò a cambiare diede i primi segni di cedimento. Per lei la bellezza esteriore era tutto,aveva puntato su quello sin da ragazza e vedere le sue forme tanto sudate crescere le fece perdere la testa. La cicatrice del parto le diede poi il colpo di grazia. Cadde in depressione e non volle sentire parlare di quella bambina,per lei rappresentava il male,la colpa della sua disgrazia.
Nadia fu subito affidata a Magda che era lì ormai da due anni. Il piccolo esserino tra le sue braccia rappresentava la sua rivalsa. Non avrebbe permesso a nessuno di farle del male,non sarebbe riaccaduto quello che era successo a suo figlio. Si prese cura di lei come un madre e per questo Nadia le era grata,ma per la prima volta nella sua vita doveva disobbedirle. Quel giorno Magda le fece promettere di non fare nulla perché era troppo pericoloso,ma Nadia non poteva vivere sapendo di non aver aiutato quel bambino,colpevole soltanto di aver incontrato la persona sbagliata.
Un viaggio in Cina di Tommaso fu la fortuna che le serviva. Aveva organizzato tutto nei minimi dettagli, niente poteva andare storto. Lei avrebbe fatto da distrazione mentre Anthony lo avrebbe liberato.
L'uomo all'inizio si rifiutò,ma anche per lui la consapevolezza di non aver fatto nulla per salvare una povera vita era un peso troppo grande da sopportare.
Attesero la partenza di Tommaso e liberarono il bambino senza lasciare tracce.
Nadia aspettava in cucina in trepidante attesa, poi vide arrivare Anthony con un largo sorriso.
Tutto era andato secondo i piani!
Al ritorno di Tommaso però in casa scoppiò una bufera, fece cercare il ragazzino ovunque,ma lui era al sicuro.
Nadia era felice come non era stata mai. I giorni passarono in fretta dopo  quella missione e sembrava che le acque si fossero calmate, ben presto però avrebbe scoperto che non tutto era andato come aveva pianificato"

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